Cronaca

Antonio Inoki, morto la leggenda del wresting: l’Uomo Tigre che sfido Mohamed Alì

È morto all’età di 79 anni Antonio Inoki, all’anagrafe Kanji Inoki, noto wrestler e politico giapponese con cittadinanza brasiliana. Secondo i media nipponici, gli è stato fatale un attacco di cuore. Alto 1,90 metri, Antonio Inoki è stato uno dei pionieri delle arti marziali miste nel suo paese.

Giappone, è morto il wrestler Antonio Inoki

Antonio Inoki è stato un wrestler e politico giapponese con cittadinanza brasiliana. È anche un grande atleta di arti marziali miste. Nel 2010 è stato introdotto nella WWE Hall of Fame. Proveniente da una famiglia benestante di Yokohama, ridotta sul lastrico dopo la seconda guerra mondiale, era il sesto figlio, e il secondo più giovane dei sette ragazzi e quattro ragazze, di Sajirō Inoki, uomo d’affari e politico, e di sua moglie Fumiko, nata Sagara.

Il padre morì improvvisamente d’infarto miocardico durante le elezioni del 1948, quando il figlio aveva cinque anni. Nel 1957, a 14 anni, si trasferì in Brasile con il nonno, la madre e i fratelli, dove si dedicò a diverse attività sportive, soprattutto al karate.

Inoki prese ispirazione per il suo nome d’arte del wrestler italo-argentino Antonino Rocca, di cui Rikidōzan era ammiratore. Fece il suo debutto nella Japan Pro-Wrestling Association nel 1960, dopo essersi sottoposto ad un intenso allenamento sotto la guida dello stesso Rikidōzan. Il suo primo incontro, fu una sconfitta, e questo esordio segnò in modo indelebile la sua carriera, che da allora lo vide sconfitto pochissime volte, quasi a voler riparare a quel disonorevole esordio. Per tutta la vita, infatti, Inoki si dedicò in prima persona all’organizzazione di federazioni ed eventi in cui rivestiva un ruolo di primo piano.

La vita privata

Tra il 2 novembre 1971 e il 1987 è stato sposato con l’attrice Mitsuko Baishō, dalla quale ha avuto una figlia, l’attrice Hiroko Inoki. Successivamente si è sposato altre due volte. Durante il viaggio in Iraq nel 1990, Inoki fece un pellegrinaggio a Kerbela, dove si convertì all’Islam sciita.

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