Gigi Marzullo, noto conduttore televisivo, ha spesso condiviso il suo pensiero sulla morte. Nonostante cerchi di non pensarci, ammette di essere profondamente turbato dall’idea della fine della vita. La sua riflessione sulla morte rivela un lato vulnerabile e umano che raramente emerge nelle sue interviste.
Gigi Marzullo e il pensiero della morte
Gigi Marzullo noto per il suo stile unico e inconfondibile che ha dato vita al termine “marzulliano”, si è aperto in una sincera intervista con Il Messaggero. A 71 anni, il celebre conduttore ha riflettuto sul senso della vita e, per la prima volta, ha condiviso i suoi pensieri sulla morte: “Non sono angosciato dall’idea della morte, cerco di non pensarci, anche se non vorrei arrivarci. Ma non posso nemmeno lamentarmi“.
Marzullo ha raccontato con nostalgia i giorni della sua giovinezza trascorsa tra Avellino e la costiera amalfitana. Ricorda le notti passate a ballare nei locali più esclusivi come l’Africano a Positano e la Torre Normanna a Maiori. Spesso, per evitare i lunghi viaggi di ritorno, lui e i suoi amici dormivano in auto, ma per mantenere un’immagine di status elevato, raccontavano di aver pernottato in un immaginario Hotel Valle Verde. “Frequentavamo ragazzi più benestanti di noi, e per orgoglio non dicevamo la verità“, ammette Marzullo, rivelando un aspetto genuinamente umano della sua adolescenza.
Un fascino discreto
Nonostante la reputazione di tombeur de femme, Marzullo respinge con modestia questa etichetta. “Ero molto me stesso, e questo piaceva alle ragazze, soprattutto a quelle altolocate. Cercavo ragazze complesse, non mi fermavo all’aspetto fisico, anche se l’attrazione fisica contava. Ero timido e grassottello, non mi piacevo molto. Con il tempo ho superato la timidezza e oggi non mi dispiaccio“.
L’intervista offre un raro sguardo nella vita privata e nei pensieri di uno dei volti più noti della televisione italiana, che, pur avendo raggiunto il successo, mantiene un approccio riflessivo e modesto alla vita. Marzullo continua a essere una figura emblematica, capace di toccare temi profondi con quella leggerezza e profondità che lo hanno reso celebre.
