Possibile svolta nel caso di Sara Pedri, la ginecologa scomparsa dal 4 marzo 2021, quando, dopo essersi dimessa dall’incarico ricevuto in novembre dall’azienda sanitaria trentina, la 31enne ha fatto perdere ogni traccia di sé. Sono state rinvenute alcune tracce nel lago di Santa Giustina, in Val di Non, in Trentino. Al lavoro cinque unità cinofile della polizia specializzate nel ritrovamento die cadaveri in acqua.
Scomparsa di Sara Pedri, tracce trovate le lago: le ricerche
Le operazioni proseguiranno anche oggi, ma già nelle prime perlustrazioni il fiuto dei pastori tedeschi ha portato a restringere le ricerche dei subacquei in due punti del bacino: in questi due punti, i cani hanno fiutato delle tracce. Si cerca Sara, la ginecologa di Forlì che risulta scomparsa dal 4 marzo 2021. Tutti gli indizi fanno pensare a un suicidio. Dopo un lancio nel vuoto, da un dirupo, le acque del torrente Noce avrebbero inghiottito e trascinato il suo corpo esile fino al lago di Santa Giustina.
L’ipotesi del suicidio
Un gesto estremo, maturato forse dopo mesi di vessazioni sul posto di lavoro: questo ha sempre sostenuto la sua famiglia. E la Procura di Trento ha aperto da tempo un fascicolo a carico dell’ex primario del reparto di ginecologia dell’ospedale Santa Chiara di Trento, Saverio Tateo, e della sua vice, Liliana Mereu, che hanno sempre respinto qualsiasi accusa.
Cosa sappiamo sulla scomparsa di Sara Pedri
Dal 4 marzo non si hanno più notizie di Sara Pedri, 31enne forlivese, medico ginecologo all’ospedale Santa Chiara di Trento dal 15 novembre 2020 al 1 marzo, giorno in cui viene trasferita a Cles, capoluogo della Val di Non, dove in effetti avrebbe dovuto prendere servizio sin dal primo giorno e dove aveva affittato casa. Le ultime tracce sono l’auto, trovata in prossimità di un torrente con il suo cellulare all’interno dell’abitacolo.
Pochi giorni prima di sparire nel nulla Sara, su consiglio dei familiari, si fa visitare dal medico di base a Forlì, dove aveva fatto ritorno per un periodo di stacco. Le viene diagnosticato un “calo ponderale significativo e stress da lavoro“.