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Il 15 gennaio del 1977 nasceva Giorgia Meloni: leader indiscusso di Fratelli d’Italia

Giorgia Meloni è una politica italiana. È stata Ministro per la gioventù nel quarto governo Berlusconi, la più giovane della storia repubblicana, e presidente della Giovane Italia, dopo essere stata presidente di Azione Giovani e Azione Studentesca. Non condividendo il supporto dato dal Popolo della Libertà al Governo Monti, fonda insieme a Guido Crosetto e Ignazio La Russa il partito Fratelli d’Italia, di cui è presidente dall’8 marzo 2014.

Giorgia Meloni, tutto quello che c’è da sapere sul leader di FdI

Nata a Roma il 15 gennaio del 1977, Giorgia Meloni è giornalista professionista dal 2006. Cresciuta nel popolare quartiere romano della Garbatella, si è diplomata in lingue con 60/sessantesimi presso l’ex istituto Amerigo Vespucci. Ha iniziato il suo impegno politico a 15 anni fondando il coordinamento studentesco “Gli Antenati”, principale motore della contestazione contro il progetto di riforma della pubblica istruzione dell’allora ministro Iervolino.



Nel 1996 è divenuta dirigente nazionale di Azione Studentesca, rappresentando tale movimento in seno al Forum delle associazioni studentesche istituito dal ministero della Pubblica Istruzione.

Alleanza Nazionale

Nel 1998 si candida tra le file del partito Alleanza Nazionale al Consiglio della Provincia di Roma nel collegio della Garbatella. Eletta, è stata membro della commissione Cultura, scuola e politiche giovanili fino allo scioglimento della consiliatura nel 2003.


Giorgia Meloni e Matteo Salvini.

Nel Duemila è divenuta dirigente nazionale di Azione Giovani e nel febbraio 2001 Gianfranco Fini, presidente di An, l’ha nominata coordinatrice del comitato di reggenza nazionale del movimento giovanile.

Candidata a capo della lista “Figli d’Italia” nel 2004 ha vinto il congresso nazionale di Viterbo ed è diventata la prima presidente donna dell’organizzazione giovanile della destra nazionale.

Vicepresidente dell’aula di Montecitorio

Nell’aprile del 2006 è eletta alla Camera dei Deputati nella lista di Alleanza Nazionale nel collegio Lazio 1. Pochi giorni dopo viene eletta Vicepresidente dell’aula di Montecitorio. Nella XV legislatura è stata componente della VII Commissione (cultura, scienze ed istruzione).


Giorgia Meloni accompagna al Quirinale il Presidente del Gruppo Parlamentare FdI, Fabio Rampelli.

Nel 2008, in occasione delle elezioni per la XVI legislatura, diviene parlamentare per la seconda volta. L’8 maggio dello stesso anno riceve dal premier Silvio Berlusconi l’incarico di ministro per le Politiche Giovanili, ministero che successivamente lei rinomina in Ministero della Gioventù. A 31 anni, Giorgia Meloni è il ministro più giovane della storia della Repubblica Italiana.

Giovane Italia

E’ inoltre leader di “Giovane Italia”, organizzazione giovanile del partito PDL (Popolo della Libertà).



Nel 2011 pubblica “Noi crediamo” (Sperling & Kupfer), un libro che raccoglie una serie di testimonianze fornite da giovani “italiani all’opera”; relativamente a questa pubblicazione è possibile leggere una intervista a Giorgia Meloni.

Giorgia Meloni leader di Fratelli d’Italia


Guido Crosetto, Giorgia Meloni e Ignazio La Russa alla conferenza stampa della nascita di Fratelli d’Italia nel 2012.

Nel novembre 2012 annuncia la propria candidatura alle primarie del PDL, tuttavia il partito rinuncia a fare le primarie, così lascia il PDL (confermando però l’alleanza di coalizione) e crea assieme a Guido Crosetto e Ignazio La Russa il nuovo movimento politico di centrodestra “Fratelli d’Italia”.

Contro le adozioni gay e “Family Day”

Nel 2013 si schiera contro le adozioni gay. Alle Elezioni europee del 2014 il suo partito ottiene solo il 3,7% dei voti non superando la soglia di sbarramento del 4%. Da Presidente di Fratelli d’Italia dà una svolta al partito, alleandosi con la Lega Nord di Matteo Salvini, e iniziando con lui diverse campagne politiche contro il governo guidato da Matteo Renzi, confermando Fratelli d’Italia su posizioni euroscettiche.



Nel febbraio 2016 annuncia al “Family Day” (manifestazione organizzata in difesa dei valori tradizionali cattolici della famiglia e in contrapposizione all’estensione dei diritti per le famiglie omosessuali) di aspettare un bambino: la notizia suscita però sui social network reazioni inaspettate di odio e cattiveria nei suoi confronti. Un mese più tardi annuncia la sua candidatura a sindaco di Roma. Vincerà però la candidata del M5S Virginia Raggi.

Meloni accede comunque al consiglio comunale dove si iscrive al gruppo consiliare “Con Giorgia”.

In occasione del Referendum costituzionale sulla riforma Renzi-Boschi, Meloni ha fondato i comitati NO, GRAZIE, partecipando anche a numerosi dibattiti televisivi tra cui uno contro lo stesso Presidente del Consiglio Renzi. Alla vittoria del no (con il 60% dei voti), Meloni ha chiesto le elezioni anticipate e ha negato la fiducia al successivo governo Gentiloni.



Il 2 e il 3 dicembre 2017 a Trieste, si tiene il congresso di Fratelli d’Italia, che vede la riconferma della Meloni a Presidente del partito, oltre che un rinnovo del logo del partito stesso, e l’adesione a FdI da parte di Daniela Santanchè.

Politiche del 2018 ed elezioni europee

In occasione delle elezioni politiche del 2018, rieletta deputata con il centro-destra nel collegio uninominale di Latina, è stata candidata premier per Fratelli d’Italia, all’interno della coalizione di centro-destra, portando il partito a triplicare i propri voti rispetto alle precedenti elezioni politiche, passando così dal 1,9% ad un complessivo 4,3%; divenendo così terzo partito della coalizione di centro destra, e quinto dal punto di vista nazionale.

Alle successive consultazioni con il Presidente della Repubblica Mattarella, ha chiesto che l’incarico di formare un nuovo governo sia conferito a Matteo Salvini che in quanto leader del partito che all’interno del centro destra (in quanto prima forza politica del paese) ha ottenuto più voti, ha diritto a divenire il nuovo primo ministro, sebbene la coalizione non abbia la maggioranza assoluta all’interno del Parlamento.


Giorgia Meloni alle consultazioni al Quirinale il 22 agosto 2019.

Durante la XVIII legislatura è prima firmataria del disegno di legge sulla Introduzione dell’obbligo di installazione di dispositivi per prevenire l’abbandono di bambini nei veicoli chiusi (meglio noti come “seggiolini salva-bebè” o “anti abbandono”), approvato in via definitiva dal Senato il 25 settembre. L’obbligo dei dispositivi salvabebè per il trasporto dei bambini fino a quattro anni d’età è entrato in vigore il 1º luglio 2019.

Si candida come capolista in tutte le circoscrizioni italiane per le elezioni europee del 2019 e grazie a un buon risultato del suo partito (6,5% dei consensi) risulta eletta come eurodeputata ma rinuncia al seggio al Parlamento Europeo (dove subentrano i primi dei non eletti), mantenendo quello a Montecitorio.

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