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Giorgia Soleri e la sua malattia: “Il dolore è stato il mio compagno”

Giorgia soffre di vulvodinia

Giorgia Soleri racconta la sua malattia: la vulvodinia. Ieri, martedì 8 febbraio, ospite di Tonica, la fidanzata di Damiano dei Maneskin ha raccontato di soffrire di questo disturbo dall’età di sedici anni. Scopriamo cosa ha detto.

Giorgia Soleri racconta la sua malattia: la vulvodinia

Giorgia Soleri racconta la sua malattia: la vulvodinia. Ieri, martedì 8 febbraio, ospite di Tonica, la fidanzata di Damiano dei Maneskin ha raccontato di soffrire di questo disturbo dall’età di sedici anni. Scopriamo cosa ha detto. Lo show di Rai Due condotto da Andrea Delogu, Tonica, ieri sera in occasione della Festa Della Donna si è aperto con un monologo di Giorgia Soleri, influencer e attivista che da tempo convive e lotta contro la vulvodinia, una malattia che colpisce una donna su sette e della quale solo negli ultimi anni se ne parla.

“L’anno in cui ho iniziato a stare male è stato quello in cui ho iniziato a lavorare, l’anno del primo tatuaggio, l’anno della scoperta del sesso. Avevo 16 anni. Da allora sono sempre stata accompagnata dal dolore come un ombra. Mangiavo, andavo a scuola, andavo a letto con il dolore e il più delle volte non dormivo per il dolore. E’ stato il mio compagno più devoto, silenzioso ma sempre presente, ossessivo e possessivo, tanto da allontanare tutto e tutti come nella più classica delle relazioni tossiche”, ha dichiarato.

Ha poi proseguito il monologo: “Mi sono sentita dire di tutto, che ero pazza, che mi inventavo i sintomi. Sono arrivata a crederci e considerare quel dolore parte di me. Giorgia e il dolore, una cosa sola. Passavo le notti cercando di espellere un goccio di urina intriso di sangue che mi lacerava fino allo stomaco con le viscere in fiamme. Andavo a letto stremata, sperando di non svegliarmi al mattino perché quella non era vita. Non so più nemmeno quante cose ho perso per colpa del mio dolore.
Dopo essere stata ricoverata in diversi ospedali, dopo decine di visite con specialisti, dopo otto lunghi anni è riuscita a dare un nome alla sua malattia, vulvodinia. Mi hanno vista decine di specialisti, sono stata ricoverata in decine di ospedali, sono svenuta per strada, tutto questo è durato otto lunghi anni fino a quando 2 anni fa questo dolore finalmente ha preso un nome e si è materializzato per tutti. Per me è sempre stato concreto, di invisibile c’era solo il nome”.

La diagnosi arrivata dopo 8 anni di sofferenze

Poi finalmente la diagnosi e il dolore per Giorgia ha trovato un nome. La vulvodinia e una volta scoperta è arrivata anche una terapia. “Un mostro, quando lo guardi in faccia, fa meno paura”, ha commentato la Soleri. “Vulvodinia, contrattura pelvica e  neuropatia del pudendo anche detto, dolore pelvico cronico. Vi sembrerà strano ma ho pianto di gioia, la diagnosi è una condanna per tanti per me una liberazione. Perchè è reale, e significa anche la possibilità di ricevere una terapia. Un mostro quando lo guardi in faccia fa meno paura”. L’attivista ha concluso il suo monologo chiedendo a gran voce un diritto, quello di esserle riconosciuta la malattia come reale e invalidante.

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