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Il 14 marzo del 1931 nasce Giorgio Forattini: celebre vignettista italiano

Giorgio Forattini è un disegnatore e vignettista italiano. Identificato dalla massa come il re della satira politica italiana.

14 marzo 1931: Giorgio Forattini, tutto quello che c’è da sapere sul celebre vignettista italiano

Nato a Roma il 14 marzo del 1931, Giorgio Forattini è uno di quei funamboli della matita che possono entrare di diritto entrare nella hall of fame dei vignettisti più importanti e geniali al mondo.



Ormai sulla cresta dell’onda da decenni, spesso le sue vignette sono state considerate, in primo luogo dai direttori dei quotidiani che hanno riservato loro un ruolo di primo piano, più incisive di tanti articoli di fondo.

È protagonista di un percorso professionale del tutto insolito. Dopo aver conseguito al Licenza liceale classica, si iscrive dapprima ad architettura ma abbandona gli studi nel 1953 per privilegiare il lavoro.

I primi approcci all’arte del disegno

Inizialmente svolge il lavoro di operaio in una raffineria del Nord Italia, poi diventa rappresentante di commercio di prodotti petroliferi a Napoli.Nel 1959 torna a Roma da dove cura la rappresentanza di una casa discografica di cui diverrà direttore commerciale a Milano.



Ma lasciamo la parola allo stesso vignettista, che così riassume la sua curiosissima e sorprendente carriera in un’intervista rilasciata al sito “strdanove.net”: «Da ragazzo sapevo già disegnare, a scuola facevo le caricature dei miei professori. Ero un figlio ribelle di famiglia borghese con origini emiliane, una famiglia molto conservatrice, tradizionale. Mi piaceva fare un po’ il ribelle della famiglia, mi sono sposato molto giovane, ho lasciato l’università e sono andato a fare il rappresentante di commercio per molti anni.

L’inizio

Continua Forattini: «Arrivato ai quarant’anni, stanco di girare l’Italia per il mio lavoro, ho scoperto il mestiere di vignettista entrando dalla “porta” della pubblicità. Poi ho fatto un concorso per un giornale di Roma che si chiamava “Paese sera”, dove appunto cercavano fumettisti, sul finire degli anni settanta è arrivato anche “Panorama” e, infine, “Repubblica”».



E in conclusione: «Io ho iniziato a disegnare da bambino, ma dai venti ai quarant’anni della mia vita non ho più preso in mano la matita. Mi sono riavvicinato dopo tanti anni al disegno perché ero stanco del mio lavoro e avevo bisogno di qualcosa di più comodo, così, attraverso il giornale “Paese sera”, dove facevo vignette illustrative di fatti di cronaca sport, e poi “Panorama”, ho iniziato a disegnare le mie prime vignette politiche settimanali».

Anni Ottanta



Dopo questo incredibile inizio, in cui fra l’altro cura l’immagine e il lancio della campagna pubblicitaria della FIAT Uno e, per quattro anni, quella di prodotto dell’Alitalia, alla fine del 1984 torna a “La Repubblica”, che pubblica quotidianamente la sua vignetta in prima pagina. Sempre dal 1984 comincia a collaborare anche con “L’Espresso” fino al 1991, anno in cui torna a “Panorama”.

Gli anni Duemila

Nel Maggio del 2000 il vignettista vince la XVI edizione del Premio Hemingway per la sezione giornalismo.Il suo primo libro “Referendum Reverendum” è stato pubblicato da Feltrinelli nel 1974 e da allora sono stati pubblicati a decine, tutti editi da Mondadori e tutti volati subitaneamente in testa alle classifiche, vendendo milioni di copie.



Dal 2000 al febbraio 2005 è nella scuderia de “La Stampa”. Dal 2006 a metà 2008 collabora con “Il Giornale”, che lascia per alcuni dissensi col neo direttore Mario Giordano. Il 2 agosto 2008 inizia la collaborazione con le altre tre testate.

Al TG5 del 17 dicembre 2008 dichiarò di essere stato querelato 20 volte solo da esponenti della sinistra, affermando: «La sinistra non accetta la satira quando le è rivolta contro».

Un successo in bianco e nero

Giorgio Forattini, com’è noto, disegna prevalentemente in bianco e nero con l’eccezione della pagina settimanale di “Panorama”. Il “corpus” delle opere di Forattini, in definitiva, rappresenta un modo, pur nella sua brevità e all’insegna dello sberleffo, di ripercorrere la storia degli ultimi anni della politica italiana.

Giorgio Forattini e sua moglie.

Il suo genio satirico ha graffiato a tutto campo, non risparmiando nessuno: dall’“intoccabile” sinistra italiana (è uno dei pochissimi in Italia ad aver fatto satira su uomini di sinistra), alla Chiesa, fino ai numerosi potenti via via succedutisi sulle poltrone che contano.

Vignette su D’Alema e Obama

È ormai entra nella storia del costume la vignetta sull’allora Presidente del Consiglio Massimo D’Alema, uomo di sinistra quant’altri mai, offeso per una vignetta relativa all’affare Mitrokhin (la vignetta lo ritrae intento a cancellare con il bianchetto alcuni nomi da una lista di spie del KGB, fornita appunto da Mitrokhin). La richiesta di danni? Tre miliardi di vecchie lire.



Il 6 novembre 2008 il “Quotidiano Nazionale” pubblica una vignetta di Forattini sull’elezione a presidente degli Stati Uniti di Barack Obama, in cui l’ex presidente Bush dice, a una statua della libertà sdraiata su un letto con un neonato con il volto di Obama, che l’ha tradita con il “maggiordomo negro”.

Questa vignetta ha dato vita a molte polemiche. Il Coordinamento dei comitati di redazione del “QN” ha espresso in una nota “fermo e totale dissenso” nei confronti della vignetta.

 

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