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Giornata della memoria: che cos’è e perché si celebra il 27 gennaio

La Giornata della memoria è una ricorrenza internazionale, celebrata il 27 gennaio di ogni anno, per commemorare le vittime della Shoah. La ricorrenza è stata istituita dall’Assemblea generale delle Nazioni Unite.

L’Onu, con la Risoluzione 60/7, ha voluto commemorare le vittime dell’olocausto e “condannare tutte le manifestazioni di intolleranza, incitamento, molestia o violenza contro persone o comunità, sia su base etnica che religiosa”.

Giornata della memoria: che cos’è e perché si celebra il 27 gennaio

Il 27 gennaio del 1945, l’Armata Rossa fece irruzione nel campo di concentramento di Auschwitz liberando gli ebrei che vi erano rinchiusi. L’apertura dei cancelli di Auschwitz mostrò al mondo intero non solo molti testimoni della tragedia, ma anche gli strumenti di tortura e di annientamento utilizzati dai nazifascisti.

Tutte le minoranze venivano perseguite, discriminate e torturate. Il tutto sfociò in uno scenario raccapricciante ad oggi riconosciuto come un vero e proprio genocidio: un terzo del popolo ebraico era stato sterminato e con loro anche Rom, omosessuali e persone con disabilità.

Giornata della memoria: la Risoluzione dell’Onu

L’Onu con la Risoluzione 60/7 ha voluto istituire anche un Programma di sensibilizzazione. L’obiettivo è quello di incoraggiare gli Stati membri allo sviluppo di progetti educativi e mobilitare la società civile per impedire che il genocidio possa nuovamente verificarsi.

Il Giorno della Memoria in Italia

L’Italia ha formalmente istituito la giornata commemorativa, nello stesso giorno, alcuni anni prima della corrispondente risoluzione delle Nazioni Unite: essa ricorda le vittime dell’Olocausto, delle leggi razziali e coloro che hanno messo a rischio la propria vita per proteggere i perseguitati ebrei, nonché tutti i deportati militari e politici italiani nella Germania nazista.

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