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26 Aprile si celebra la Giornata internazionale della memoria per i disastri di Chernobyl

Il 26 aprile è la Giornata internazionale della memoria per i disastri di Chernobyl, stabilito dall’Assemblea generale delle Nazioni Unite l’8 dicembre 2016.

Giornata internazionale della memoria per i disastri di Chernobyl: 26 aprile

L’8 dicembre 2016 l’Assemblea generale delle Nazioni Unite ha stabilito che il 26 aprile è la Giornata internazionale della memoria per i disastri di Chernobyl. Nella sua risoluzione, l’Assemblea Generale ha riconosciuto che, anche dopo tre decenni dal disastro, sono persistenti le gravi conseguenze a lungo termine e che le comunità e i territori colpiti stanno vivendo ancora oggi le conseguenze derivanti.

L’Assemblea generale invita tutti gli Stati membri, le agenzie competenti del sistema delle Nazioni Unite e altre organizzazioni internazionali, nonché la società civile, a osservare la giornata per ricordare le vittime del disastro.

Dal 1986, le organizzazioni delle Nazioni Unite e le principali Ong hanno lanciato oltre 230 diversi progetti di ricerca e di assistenza nei settori della salute, della sicurezza nucleare, della riabilitazione, dell’ambiente, della produzione di alimenti sicuri.

Chernobyl e Nazioni Unite: la storia

Il 26 aprile del 1986, un’esplosione nella centrale nucleare di Chernobyl ha rilasciato una nuvola radioattiva su gran parte dei territori dell’Unione Sovietica. Quasi 8,4 milioni di persone nei tre paesi sono state esposte alle radiazioni.

Il governo sovietico ha riconosciuto la necessità di assistenza internazionale solo nel 1990. Nello stesso anno l’Onu ha adottato la risoluzione 45/190 , chiedendo “la cooperazione internazionale per affrontare e mitigare le conseguenze nella centrale nucleare di Chernobyl”.

Fu l’inizio del Coinvolgimento delle Nazioni Unite nella ripresa di Chernobyl. Fu istituita una task force inter-agenzia per coordinare le operazioni. Nel 1991 le Nazioni Unite hanno creato il fondo fiduciario per Chernobyl, attualmente sotto la direzione dell’Ufficio per il coordinamento degli affari umanitari.

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