Le frasi, citazioni e aforismi celebri per commemorare il Giorno della Memoria 2025: riflessioni e passaggi che sottolineano l’importanza di non dimenticare l’Olocausto. Il 27 gennaio è riconosciuto a livello globale come il Giorno della Memoria. Questa data riveste un’importanza fondamentale sia per la comunità ebraica che per tutti.
Giornata della Memoria 2025: tutte le frasi, citazioni e aforismi
Il 27 gennaio è riconosciuto a livello globale come il Giorno della Memoria. Questa data riveste un’importanza fondamentale sia per la comunità ebraica che per tutti, poiché commemora il genocidio degli ebrei attuato dal nazifascismo durante la Seconda Guerra Mondiale, un tragico evento che, secondo le stime ufficiali, causò la morte di sei milioni di ebrei.
Anche nel 2025, come ogni anno, si svolgeranno numerose iniziative e incontri in tutta Italia per onorare questa giornata. Gli studenti di ogni livello scolastico parteciperanno a diverse attività, tra cui approfondimenti, relazioni e tesine. A tal fine, abbiamo selezionato alcune frasi e citazioni significative che possono contribuire a una migliore comprensione della Shoah e che potranno essere utilizzate nei vari lavori assegnati dai docenti.
Ecco una raccolta di tutte le frasi più celebri:
- [Sulla deportazione degli ebrei nei campi di concentramento] Tutti lo sapevano, da quattro o cinque anni. Tutti lo sapevano. Lo sapevamo noi! Io e mia moglie l’abbiamo visto a Belgrado, abbiamo cominciato a vederlo a Belgrado. Nel 1941.
(Giorgio Perlasca) - Devo dire che l’esperienza di Auschwitz è stata tale per me da spazzare qualsiasi resto di educazione religiosa che pure ho avuto. […] C’è Auschwitz, quindi non può esserci Dio. Non trovo una soluzione al dilemma. La cerco, ma non la trovo.
(Primo Levi) - Sarà bene ricordare a chi non sa, ed a chi preferisce dimenticare, che l’olocausto si è esteso anche all’Italia, benché la guerra volgesse ormai alla fine, e benché la massima parte del popolo italiano si sia mostrata immune al veleno razzista.
(Primo Levi) - La memoria è necessaria, dobbiamo ricordare perché le cose che si dimenticano possono ritornare: è il testamento che ci ha lasciato Primo Levi.
Mario Rigoni Stern - A noi giovani costa doppia fatica mantenere le nostre opinioni in un tempo in cui ogni idealismo è annientato e distrutto, in cui gli uomini si mostrano dal loro lato peggiore, in cui si dubita della verità, della giustizia e di Dio.
Anna Frank - La Shoah non è stata mica un incidente di percorso del fascismo. Ha i suoi prodromi nelle leggi razziali del ’38, che a loro volta affondano le radici nella marcia su Roma del ’22. È qui che comincia la tragedia. Un consenso fondato in gran parte sulla coercizione.
Andrea Riccardi - L’indifferenza è più colpevole della violenza stessa. È l’apatia morale di chi si volta dall’altra parte: succede anche oggi verso il razzismo e altri orrori del mondo. La memoria vale proprio come vaccino contro l’indifferenza.
Liliana Segre - La memoria è l’unico vaccino contro l’indifferenza
Liliana Segre - Pochi anni infatti ci separano dal più orribile crimine di massa che la storia moderna debba registrare: un crimine commesso non da una banda di fanatici, ma con freddo calcolo dal governo di una nazione potente. Il destino dei sopravvissuti alle persecuzioni tedesche testimonia fino a che punto sia decaduta la coscienza morale dell’umanità.
Albert Einstein - Quelli che non ricordano il passato sono condannati a ripeterlo.
(La frase si trova incisa in trenta lingue su un monumento nel campo di concentramento di Dachau) - Grido di disperazione ed ammonimento all’umanità sia per sempre questo luogo dove i nazisti uccisero circa un milione e mezzo di uomini, donne e bambini, principalmente ebrei, da vari paesi d’Europa. Auschwitz – Birkenau 1940-1945
(Epitaffio posto all’ingresso del campo di concentramento di Auschwitz) - “Se Dio esiste, dovrà chiedermi scusa”
(Scritta apparsa su un muro di Auschwitz) - Se comprendere è impossibile, conoscere è necessario, perché ciò che è accaduto può ritornare, le coscienze possono nuovamente essere sedotte ed oscurate: anche le nostre.
(Primo Levi, Se questo è un uomo) - L’Olocausto è una pagina del libro dell’Umanità da cui non dovremo mai togliere il segnalibro della memoria.
(Primo Levi) - I demoni sarebbero tornati, lo sapevano. Perché gli uomini dimenticano facilmente. Per ricordare, avrebbero innalzato monumenti e statue: avrebbero affidato la propria memoria a mille pietre. Le pietre non dimenticano mai, ma nessuno le ascolta. Sì, i demoni sarebbero tornati. Ma, da qualche parte, sarebbero sempre rimasti degli Uomini.
(Joël Dicker) - Coltivare la Memoria è ancora oggi un vaccino prezioso contro l’indifferenza e ci aiuta, in un mondo così pieno di ingiustizie e di sofferenze, a ricordare che ciascuno di noi ha una coscienza e la può usare.
(Liliana Segre)