La Giornata della Memoria e dell’Impegno in ricordo della vittime innocenti della mafia è il 21 marzo. La celebrazione fu lanciata per volontà di Libera ma da qualche anno ricorre anche istituzionalmente.
Il 21 marzo è la Giornata della Memoria e dell’Impegno in ricordo delle vittime della mafia
La Giornata Nazionale della Memoria e dell’Impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie giunge alla sua ventottesima edizione. Riconosciuta ufficialmente dallo Stato, dopo una prima volontà di Libera, nel 2018. Una giornata in cui dare spazio alla denuncia della presenza di organizzazioni criminali e delle connivenze con politica, economia e massoneria deviate. L’iniziativa nasce dalla disperazione di una mamma che ha perso il figlio nella strage di Capaci e non sente pronunciare mai il suo nome.
Se oggi c’è cambiamento radicale nel pensiero di ogni cittadino sulla mafia questo lo si deve a tutte quelle vittime innocenti di mafia e alla scelta di stare dalla parte della giustizia. I principi che trovano espressione in questo “rito laico” sono il diritto al nome e quindi il diritto al ricordo e il forte nesso di memoria e impegno.
Le vittime
Dal 1996 un lungo elenco di nomi scandisce la memoria che si fa impegno quotidiano. Recitare i nomi e i cognomi come un interminabile rosario civile, per farli vivere ancora, per non dimenticare il loro sacrificio.
La storia
L’idea di una giornata che unisse la memoria e l’impegno in nome delle vittime innocenti delle mafie sorse attorno alla metà degli anni novanta del Novecento, al termine di una stagione di grandi sconvolgimenti politici e di eccezionale violenza criminale impressa nella mente di ogni italiano passato alla storia per gli attentati di Capaci e via D’Amelio in Sicilia (dove persero la vita i due giudici Falcone e Borsellino) e, sulla penisola, di via dei Georgofili a Firenze, via Palestro a Milano, San Giorgio al Velabro e San Giovanni Laterano a Roma.
