In occasione del Giorno della Memoria del 27 gennaio, è ancora una volta la lettura che invita a riflettere sulla Shoah con nuove pubblicazioni, senza accantonare gli intramontabili “classici”. Ecco i libri più belli di ieri e di oggi che aiutano a comprendere e a conservare il ricordo.
I libri più belli sulla giornata della memoria
Sono tre i libri che possono essere un iniziale ottimo strumento per conoscere quello che i nazisti hanno inflitto al popolo ebreo:
- “Se questo è un uomo” (Einaudi, pp.214, 11.40 euro)
- “La tregua” (Einaudi, pp.278, 11.40), entrambi di Primo Levi
- “La banalità del male: Eichmann a Gerusalemme” (Feltrinelli, pp.348, 12 euro) di Hannah Arendt
Se nel primo libro Levi testimonia con un linguaggio composto e scevro di orpelli retorici ciò che ha vissuto nel lager, nel secondo volume l’autore prosegue il suo racconto dopo aver ritrovato la libertà, in un percorso tra le rovine dell’Europa (da Auschwitz, attraverso la Russia, la Romania, l’Ungheria, l’Austria, fino a Torino); il resoconto del processo in cui il gerarca nazista Eichmann fu chiamato a rispondere dei suoi delitti offre invece l’occasione alla Arendt, inviata del New Yorker, di riflettere sulla natura dei criminali nazisti, piccoli, grigi burocrati privi di qualsiasi “eccezionalità”.
“La notte”
Altro classico è il racconto autobiografico “La notte” (Giuntina, pp.112, 10 euro) di Elie Wiesel, Nobel per la Pace nel 1986, in cui l’autore ripercorre l’abominio della deportazione quando era solo un ragazzo, insieme alla famiglia, e la conseguente perdita della fede in Dio e nell’umanità.
“L’inferno di Treblinka”
“L’inferno di Treblinka” (Adelphi, pp.79, 7 euro) di Vasilij Grossman è invece il primo, terribile reportage dai campi, uscito nel 1944 sulla rivista «Znamja» e firmato da quello che all’epoca era il più popolare e seguito corrispondente di guerra dell’Armata Rossa.
“Chi ti ama così”
Celebre è anche “Chi ti ama così” (Marsilio, pp.112, 8 euro) di Edith Bruck, scrittrice ungherese, da anni residente in Italia: in pagine dolorose e autentiche, l’autrice racconta la deportazione vissuta da ragazzina e poi la prospettiva della “sopravvissuta”.
“Il bambino col pigiama a righe”
“Il bambino col pigiama a righe” (Rizzoli, pp.211, 10 euro) di John Boyne, da cui nel 2008 è stato tratto l’omonimo film diretto da Mark Herman, struggente bestseller per ragazzi tradotto in 32 Paesi: nel libro si racconta l’amicizia, divisa da una rete metallica, tra due bambini, Bruno, figlio del comandante di un lager, e Shmuel, un bambino polacco che in quel campo è prigioniero.
Le nuove pubblicazioni
Molti i romanzi che figurano tra le nuove pubblicazioni dedicate all’Olocausto. Tra questi, “Le api d’inverno” (Neri Pozza, pp.256, 18 euro) di Norbert Scheuer, ambientato nella Germania del 1944: qui l’ex insegnante Egidius Arimond porta avanti la rischiosa attività segreta di costruire cassette cinte da arnie con colonie d’api aggressive per organizzare il trasporto di fuggitivi ebrei al confine con il Belgio.
Bestseller internazionale, venduto in oltre 20 Paesi, il romanzo di Meg Waite Clayton “L’ultimo treno per la libertà” (HarperCollins, pp.512, 18.90 euro, traduzione di Roberta Scarabelli. Dal 21 gennaio) è ispirato alla straordinaria figura di Truus Wijsmuller, eroina della resistenza antinazista, che riuscì a salvare più di 10.000 bambini facendoli espatriare sotto gli occhi dei Nazisti.
Federico Baccomo nel suo “Che cosa c’è da ridere. La storia del giovane comico ebreo che sfidò il nazismo” (Mondadori, pp.312, 18 euro. Dal 19 gennaio) racconta invece, tra comicità e tragedia, la vicenda di Erich Adelman, un ragazzino ebreo della Berlino degli anni ’30 il cui sogno di diventare un comico si scontra con la violenza dei nazisti.
Nel romanzo “Ognuno accanto alla sua notte” (Edizioni e/o, pp.272, 18 euro. Dal 13 gennaio) Lia Levi propone i lati meno noti delle leggi razziali: evidenziando il gioco enigmatico tra storia e destino, l’autrice racconta le vicende di uno scrittore di teatro costretto a nascondersi, di una coppia di giovanissimi e di un padre e un figlio in conflitto.
Fonte: Ansa
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