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Giornata della memoria per le vittime del terrorismo, il discorso di Sergio Mattarella al Senato

Si è da poco conclusa nell’Aula del Senato la cerimonia in onore delle vittime del terrorismo. Prendono la parola il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ed alcuni senatori come Ignazio La Russa e Lorenzo Fontana.

Giornata della memoria per le vittime del terrorismo: la cerimonia nell’Aula del Senato

La cerimonia in onore delle vittime del terrorismo si è conclusa nell’Aula del Senato con le note dell’Inno europeo cantate dal coro degli studenti dei licei romani Righi e Visconti.
Oltre ai presidenti delle Camere, Ignazio La Russa e Lorenzo Fontana, hanno preso la parola alcuni familiari delle vittime: il senatore Alfredo Bazoli, Franco Sirotti, Piero Mazzola, Caterina Manzo e Roberto Della Rocca. E’ stato proiettato anche un video Rai rievocativo dei vari episodi di terrorismo ricordati negli interventi dei familiari. E c’è stata la consegna delle targhe alle 3 scuole vincitrici del concorso “Tracce di Memoria 2023-2024“.

“Cercare la verità è sempre un obiettivo primario della democrazia. La verità è inseparabile dalla libertà. Tante verità sono state ricostruite e conquistate, altre non sono ancora del tutto chiarite o sono rimaste oscure. Non rinunceremo a cercarle con gli strumenti della legge e con un impegno che deve essere corale”.

Sono queste le parole del Capo dello Stato Sergio Mattarella che cita il presidente del Senato Ignazio La Russa nel suo intervento per celebrare le vittime del terrorismo nell’Aula di Palazzo Madama.

“Le sue parole indicano a tutti noi la via maestra da seguire. La verità: è questo il primo e più importante obbligo morale che abbiamo nei confronti di tante vite innocenti e di coloro che si sono sacrificati per difendere la democrazia e la Repubblica. Sono tutte vittime di un odio che non deve tornare mai più. Non posso esimermi dal ricordare inoltre come l’odio politico, di qualunque colore, abbia portato alla morte anche molti giovani che avevano come unica colpa quella di credere in alcuni valori e che non riuscivano ad accettare di non poter rivendicare le proprie convinzioni”

commenta La Russa.

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