Almanacco

Oggi è la giornata dell’alimentazione: in Italia si buttano 400 chili di cibo a settimana

Il 16 ottobre è la giornata mondiale dell’alimentazione. Si tratta di una ricorrenza che si celebra ogni anno in tutto il mondo il 16 ottobre per ricordare l’anniversario della data di fondazione dell’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’alimentazione e l’agricoltura, comunemente conosciuta come FAO, istituita a Québec (Canada) il 16 ottobre 1945.

Giornata mondiale dell’alimentazione: le origini del 16 ottobre

La giornata mondiale dell’alimentazione fu istituita dai paesi membri della FAO durante la 20° Conferenza Generale dell’Organizzazione nel novembre 1979. La delegazione ungherese, guidata dall’ex ministro ungherese dell’Agricoltura e dell’Alimentazione Pál Romány, svolse un ruolo attivo durante tale Conferenza della FAO e suggerì l’idea di celebrare la giornata mondiale dell’alimentazione in tutto il mondo. Da allora la celebrazione viene osservata ogni anno in più di 150 nazioni, per sensibilizzare sulle problematiche della povertà, della fame e della malnutrizione nel mondo, sulla sicurezza alimentare e per diffondere diete nutrienti per tutti. L’obiettivo principale è incoraggiare le persone, a livello globale, ad agire contro questi problemi. Ogni anno viene messo in risalto un particolare tema sul quale vengono focalizzate le attività.

Dal 1981, la giornata mondiale dell’alimentazione ha adottato un tema diverso ogni anno, al fine di evidenziare le aree necessarie per l’azione e fornire un approccio comune. La maggior parte dei temi ruotano attorno all’agricoltura, perché solo gli investimenti in agricoltura – insieme con il supporto per l’educazione e la sanità – trasformerà questa situazione. La maggior parte di tale investimento dovrà provenire dal settore privato, con l’investimento pubblico a giocare un ruolo cruciale, soprattutto in considerazione del suo ruolo di agevolazione ed effetto stimolante sugli investimenti privati. Nonostante l’importanza dell’agricoltura come forza trainante nelle economie di molti paesi in via di sviluppo, questo settore vitale è spesso povero di investimenti. In particolare, gli aiuti esteri all’agricoltura hanno registrato un calo negli ultimi 20 anni.

Lo spreco di cibo in Italia

In Italia vengono sprecati 399 chili di cibo a settimana, pari al 4,4% del peso del cibo acquistato, con un valore totale dei prodotti alimentari buttati di 1.052 euro, pari al 3,8% della spesa alimentare .È il risultato di un’indagine triennale di Crea-Consiglio per la ricerca in agricoltura e l’analisi dell’economia agraria, su un campione rappresentativo di 1.142 famiglie italiane.

Lo studio, pubblicato sulla rivista internazionale Foods, ha inteso valutare per la prima volta lo spreco alimentare delle famiglie italiane, sia sotto il profilo quantitativo che quello monetario. “È emerso – afferma Vittoria Aureli del Crea Alimenti e Nutrizione e investigatore principale del lavoro – che in Italia i rifiuti sono completamente inutilizzati o parzialmente utilizzati e che, in generale, tutto il cibo cotto viene consumato, portando a una percentuale generalmente piccola di avanzi”.