La ristoratrice di Sant’Angelo Lodigiano Giovanna Pedretti è morta per annegamento: a rivelarlo è l’autopsia eseguita oggi. Sul corpo della donna sono state trovate delle ferite sui polsi sulle braccia, sul collo e su una gamba ma superficiali.
Giovanna Pedretti morta per annegamento: i risultati dell’autopsia
Giovanna Pedretti il marito pochi giorni fa avevano ricevuto una recensione spiacevole e la riposta dei titolari ha causato varie critiche sui social. La donna venne trovata senza vita il 14 gennaio nelle acque del Lambro vicino al ponte di Sant’Angelo Lodigiano.
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Dall’autopsia è risultato che la donna è deceduta per l’annegamento, mentre le ferite da arma da taglio riscontrate su polsi, un braccio, una gamba e il collo sono ritenute superficiali. L’autopsia è stata eseguita da dottor Giacomo Belli del Dipartimento di Medicina legale di Pavia.
Il colloquio con i carabinieri prima della morte
Durante il colloquio di “pochi minuti” con i carabinieri sabato pomeriggio alla caserma a Sant’Angelo Lodigiano, Giovanna Pedretti, “confermava il contenuto della recensione, ma non era in grado di fornire ulteriori dettagli sull’identità del cliente”.
Lo chiariscono in una nota i carabinieri di Lodi, che hanno avviato un’indagine per istigazione al suicidio sulla morte della donna. Pedretti il pomeriggio precedente alla morte era stata sentita “come potenziale vittima” dai carabinieri di Sant’Angelo Lodigiano, che ipotizzavano un reato di istigazione all’odio per la recensione omofoba e contro i disabili che la ristoratrice su Facebook aveva denunciato di aver ricevuto.
È stato la mattina successiva a quel colloquio di pochi minuti in caserma, domenica 14 gennaio, quando la donna è stata trovata morta, che «dell’intera vicenda veniva informato direttamente il procuratore della Repubblica», riferisce la nota dell’Arma.