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Roccaraso, faro dei pm sulle carovane di bus: ipotesi riciclaggio

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Roccaraso

Non solo gite fuori porta in stile “mordi e fuggi”. Dietro il fenomeno delle domeniche sulla neve a Roccaraso potrebbe nascondersi molto di più. La Procura di Napoli, infatti, ha acceso i riflettori su alcuni influencer e sulle possibili irregolarità connesse a quelle che sembravano semplici trasferte di massa verso l’Abruzzo.

Ciò che inizialmente sembrava una semplice indagine conoscitiva sta assumendo contorni sempre più definiti. I militari della Guardia di Finanza, incaricati dalle autorità giudiziarie, stanno analizzando i flussi di denaro generati durante questi eventi, con particolare attenzione alle transazioni in contanti effettuate nei giorni di maggiore afflusso come riportato dal quotidiano Il Mattino.

Gite di tiktoker a Roccaraso, l’ombra del riciclaggio

Le domande sono molte: il grande numero di partecipanti, richiamati dagli appelli di noti TikToker, potrebbe nascondere reati come evasione fiscale o riciclaggio di denaro? Ma l’interrogativo più inquietante riguarda un possibile coinvolgimento della criminalità organizzata, sempre alla ricerca di nuovi modi per ripulire i proventi illeciti.

Dietro l’“operazione Roccaraso” potrebbe celarsi un sistema di operazioni finanziarie non dichiarate, con l’eventuale regia di clan camorristici. Gli inquirenti stanno concentrando le loro attenzioni su ambienti dell’hinterland napoletano, ritenuti vicini ad alcuni degli organizzatori delle trasferte, che offrivano pacchetti completi – trasporto in pullman, colazione e intrattenimento – a prezzi stracciati, tra i 20 e i 30 euro.

L’improvviso boom di afflussi ha messo sotto pressione l’accoglienza turistica di Roccaraso, con oltre 200 autobus giunti in un solo giorno, generando anche potenziali danni all’erario. La Procura ha notato che, con l’avvio delle indagini, l’interesse degli influencer è improvvisamente calato, portando a una drastica riduzione delle trasferte di massa.

Numeri in calo

Domenica scorsa i numeri sono stati decisamente diversi. Solo 50 autobus provenienti dalla Campania hanno raggiunto Roccaraso, con i turisti della domenica radunati nella zona “Ombrellone”, nonostante la neve scarseggiasse. Altri 10 mezzi si sono diretti verso gli impianti sciistici e le strutture alberghiere, ben lontani dagli afflussi record delle settimane precedenti.

Anche i controlli sono stati serrati: tre autobus privi della necessaria ricevuta di prenotazione sono stati rispediti indietro. Le forze dell’ordine, tra carabinieri, polizia stradale e unità di prevenzione crimine, hanno presidiato i punti strategici per garantire il rispetto delle nuove regole imposte dal Comune.

Un altro segnale del ridimensionamento del fenomeno è il calo delle presenze anche a Ovindoli, altra meta abruzzese presa d’assalto nelle scorse settimane. Domenica scorsa, solo 10 bus autorizzati hanno trasportato circa 500 turisti, molto meno rispetto ai numeri precedenti.

Tuttavia, se la neve è mancata, il folklore no: tra i momenti più curiosi della giornata, l’arrivo di un convoglio dalla comunità bengalese di Napoli, con ogni partecipante che portava con sé una busta gialla e una rosa.

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