Cronaca

Giudice Apostolico, il carabiniere nega di essere l’autore del video

Davanti ai Pm il carabiniere nega di essere l’autore del video in cui si vede il giudice Iolanda Apostolico partecipare alla manifestazione di protesta al porto di Catania contro le polemiche migratorie del governo.

Giudice Apostolico, carabiniere nega di essere l’autore del video davanti ai pm

Davanti ai pm il carabinieri, accusato di essere l’autore del video, nega di aver ripreso la protesta al quale aveva partecipato il giudice. Il militare che non è indagato è stato sentito a Catania come persona informata sui fatti e avrebbe sottolineato di non aver confessato e quindi ritrattato alcunchè.

“Chi mi ha dato il video? L’unica mia preoccupazione è quello che si vede in quel video – ha affermato il ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini, oggi a Palermo -. Ognuno nella sua vita privata fa quello che vuole però aver visto un giudice essere in piazza in mezzo a gente che dava degli assassini e animali ai poliziotti non mi lascia tranquillo. Chi ha girato il video non mi interessa, mi stupisce che questo giudice continui a fare il suo lavoro sullo stesso dossier liberando immigrati che i questori vogliono trattenere. Dio non voglia che uno di questi clandestini compia un atto di violenza”.

La versione del militare

Secondo la versione del carabiniere il suo coinvolgimento sarebbe scaturito dopo un incontro informale con altri colleghi che lo avrebbero preso in giro per la sua amicizia con il sindaco di Motta Sant’Anastasia e deputato nazionale della Lega che per primo ha riconosciuto la giudice Apostolico nel video pubblicato dal ministro Salvini.

In particolare, i colleghi lo avrebbero scherzosamente invitato ad ammettere che il video era suo. Il carabiniere di fronte alle insistenze dei colleghi avrebbe detto qualcosa come “va bene, come dite voi…”, ma, ha spiegato, per chiudere il discorso non per ammettere qualcosa che non aveva fatto. La sua affermazione sarebbe stata interpretata come una conferma da un collega che ha presentato una relazione ai superiori che ha fatto scattare gli ulteriori accertamenti.

Catania