Un uomo di 85 anni, nel 2016, è inciampato in un copriforo di ottone mentre si trovava in una sala d’attesa dell’ospedale di Torregalli a Firenze, fratturandosi una caviglia. La ferita, che non guarì correttamente, portò a un’infezione, necrosi muscolare e, infine, all’amputazione della gamba destra nel 2018. L’uomo è morto nel 2023. I familiari hanno fatto causa e, dopo che il tribunale di primo grado aveva escluso la responsabilità della Asl, la corte di appello di Firenze ha condannato l’Asl Toscana Centro a pagare 493.000 euro per danni e 45.000 euro per spese legali. La sentenza ha riconosciuto la responsabilità dell’ospedale, che dopo l’incidente aveva spostato le sedie e segnalato i coprifori come pericolosi.
Asl Toscana Centro condannata a risarcire 500.000 euro: gli amputarono una gamba a seguito di una caduta
Nel 2016, un uomo di 85 anni, durante l’attesa per una visita neurologica all’ospedale di Torregalli a Firenze, inciampò in un copriforo di ottone sporgente nel pavimento, fratturandosi la caviglia. Nonostante l’intervento chirurgico per riparare la frattura, la ferita non guarì correttamente, e sviluppò un’infezione che portò a necrosi muscolare. Nel 2018, i medici furono costretti ad amputargli la gamba destra. L’uomo morì nel 2023.
I familiari del defunto hanno avviato una causa contro l’ASL Toscana Centro. Inizialmente, il tribunale di primo grado aveva escluso la responsabilità dell’ospedale. Tuttavia, la Corte di Appello di Firenze ha ribaltato questa decisione, riconoscendo la colpa dell’ASL. La corte ha condannato l’ASL a pagare 493.000 euro per danni materiali, morali e biologici, oltre a 45.000 euro per spese legali. Durante il processo, i legali della famiglia hanno dimostrato che dopo l’incidente, l’ospedale aveva spostato le sedie lontano dai coprifori e li aveva segnati come pericolosi, ammettendo indirettamente il rischio di caduta.