Salerno

Gli imprenditori sordi al richiamo bianconero. Addio Battipagliese

BATTIPAGLIA. Luci spente allo stadio “Pastena”, la Battipagliese è scomparsa. Il club bianconero, non avendo presentato entro i termini stabiliti – ieri alle ore 17 – reclamo formale avverso il parere negativo espresso dalla Covisod sulla richiesta telematica di iscrizione, non sarà ai nastri di partenza della quarta serie. Alla fine, tutti gli imprenditori che si erano detti disponibili a contribuire alla causa zebrata si sono dileguati.

La cordata pubblicizzata da Andrea Milite, il gruppo capeggiato da Emidio Prisco, altri imprenditori che negli ultimi mesi hanno acquisito notorietà parlando della Battipagliese, alla fine sono spariti nel nulla. Erano rimasti in pochi a crederci: i tifosi che fino alla fine hanno cercato di recuperare la cifra necessaria e l’avvocato Yuri Calabrese, che ieri mattina era pronto a partire in auto per portare la documentazione necessaria per il ricorso e che era riuscito ad ottenere, in soli due giorni, l’autorizzazione per l’utilizzo dello stadio “Pastena”. Per giorni i tifosi hanno contattato in ogni modo commercianti ed imprenditori, cercando di sensibilizzare una cittadinanza in gran parte sorda alle necessità della squadra.

La differenza da colmare, e non colmata, era di poco più di 10mila euro per raggiungere i 19mila euro necessari per l’iscrizione e la fideiussione da 31mila euro.

Di certo un pessimo affare anche per l’ex presidente, ed attuale proprietario, Carmine Ferrara. Il quale, oltre a pagare una multa di 5mila euro per la mancata iscrizione dopo l’invio telematico della richiesta, si troverà a dover corrispondere la restante parte (circa 71mila euro) del mutuo contratto per nome della Battipaglia presso un istituto credito di Malta. Una patata bollente che Ferrara avrebbe voluto lasciare in eredità ad una gestione successiva. Che, però, non è mai arrivata.

Giunto lo scorso anno con propositi di promozione in Lega Pro, Ferrara sarà ricordato, in quanto unico proprietario del club, come l’uomo che ha portato la Battipagliese all’annientamento dopo oltre 86 anni di storia.

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