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Governo Draghi e governo Conte a confronto: elementi di continuità?

Sull’eterno confronto tra governo Draghi e governo Conte si ritorna in continuazione. La certezza è che si avvertono elementi di continuità, dettati dal buonsenso e dalla delicata situazione pandemica, con un’unica eccezione: il governo di unità nazionale non ha ancora elargito sostegni ai cittadini.

L’eterno confronto tra governo Draghi e governo Conte bis

Le necessarie dimissioni di Giuseppe Conte hanno accelerato l’avvento forzoso del governo Draghi. Da allora sono trascorsi circa due mesi e nell’opinione pubblica rinviene costantemente il paragone dell’operato dei due leader.


Da un lato, Conte si è trovato al comando nel momento maggiormente difficile. Il Covid era un nemico sconosciuto, arginato in maniera piuttosto frettolosa e lacunosa. Sicuramente saranno stati commessi errori, ma, pur non essendo un “uomo politico”, Giuseppe Conte ha dimostrato inestimabile valore. Il suo successore, invece, ha trovato la strada in parte spianata. Non sono state intraprese sostanziali novità, anzi si è proseguito attraverso l’evocazione di nutriti elementi di continuità. Draghi, pur avendo una squadra di governo con ambizioni ampie ed opposte, è riuscito a canalizzarsi sulla strada del Premier predecessore, dimostrandolo con restrizioni e con nessuna intenzione di allentare la presa.

Le uniche cospicue differenze si rilevano in ambito comunicativo ed in termini di ristori alla popolazione. Sulla comunicazione, il Presidente Mario Draghi denota notevoli pecche. Una buona fetta di cittadini, infatti, gli riconosce di essere poco rassicurante. Sul fronte ristori, dopo lo scostamento di bilancio di trentadue miliardi in Parlamento, non si è ancora intravisto un aiuto concreto.

Bersani: “Le élite contro Conte. Governo Draghi? Elementi di continuità”

Pier Luigi Bersani, ex esponente del Pd, ospite del programma televisivo OttoeMezzo, nella serata del 16 marzo, ha espresso la sua opinione:” Ci vedo elementi di continuità. A me piacerebbe che questa vicenda Conte-Draghi fosse l’occasione per mettere in esame una categoria che azzardo a proporre: il populismo delle élite.

Cioè, prima un massacro di Conte oltre il ragionevole, con tutti i difetti. Poi, la presentazione di Draghi come una persona che cammina sulle acque. Ma no! Le élite devono stare nel ragionevole. Il governo Conte non era un governo di bambini. Infatti, la gente non la pensa così, perché qualcosa il Conte bis (ndr.) ha fatto.

Draghi che è una persona ultra seria e capace non ha avuto un gran beneficio quando è stato presentato come quello che risolve. Perché poi c’è da fare Dpcm, magari un decreto, i ristori. E quindi ci vuol misura, perché sennò si lasciano delle ferite nel Paese. Rendiamoci conto che un pezzo di Paese ha nostalgia di Conte. Dico un’enormità? C’è molta continuità, via.


Andrea Scanzi sul confronto tra governo Draghi e governo Conte

Sul confronto perpetuo tra il governo Draghi ed il governo Conte, è intervenuto anche il noto giornalista Andrea Scanzi. Le sue dichiarazioni, attraverso una diretta social di ieri: “gli stessi tromboni che hanno esultato per l’arrivo di Draghi, adesso che Draghi fa le stesse cose o peggio di Conte, si guardano bene dall’ammetterlo.  Draghi sta facendo le stesse cose di Conte e sta avendo gli stessi problemi.

Vedi ad esempio i ristori, lui li ha chiamati sostegni, ma poco cambia. C’è Draghi e va tutto bene. La zona rossa? Salvini sta zitto. Berlusconi sta zitto. Renzi sta zitto. Persino la Meloni parla poco. C’è una disonestà intellettuale tale, da parte di larga parte della politica e da parte di larga parte dell’informazione, che persino Porro, in una delle sue ultime dirette, ha detto (giustamente) che rispetto ad un mese fa non è cambiato niente. Porro dice che gli fa schifo il voltafaccia della Lega e di Forza Italia. Questo governo sta facendo le stesse cose che faceva il governo Conte.

Ditemi una cosa in cui è migliorato il governo da Conte a Draghi, a parte Figliuolo al posto di Arcuri. Ed anche lì non si è ben capito che mossa sia stata. Ditemi dove è cambiato qualcosa in meglio da Conte a Draghi. Conte non parlava con la stampa? Cazzo, Draghi non ci parla mai. Ha avuto tre interventi senza mai accettare domande. Se l’avesse fatto Conte sarebbe stato macellato. Ritardi su ritardi nei ristori.

Problemi sulla vaccinazione, perché non è colpa di Conte o di Draghi. La colpa è dell’Europa che ha fatto un contratto idiota con Bigpharma. Bigpharma dà i vaccini a chi gli dà più soldi. Potrei fare mille altri esempi. Le zone rosse? Ehhh Conte ci chiude in casa. Poveri baristi, poveri ristoratori. Certo che son poveri, ma non c’era sadismo da parte di Conte, di Speranza o del Cts. C’è una malattia di merda che ci sta falcidiando. Ma guai a vedere giornali e giornalisti, anche di sinistra, profondamente anti-contiani e anti-cinquestelle nell’ammettere che forse hanno sbagliato a voler giubilare e defenestrare, politicamente, Conte e quell’alleanza”.


Giorgia Meloni accusa: continuità tra governo Conte e Draghi

L’unica opposizione al governo di unità nazionale, almeno sulla carta, è rappresentata da Fratelli d’Italia, partito di Giorgia Meloni. Proprio Giorgia Meloni ha ammesso che i rapporti con Matteo Salvini sono “in fase di assestamento”.  Il governo Draghi non convince pienamente la leader di Fratelli d’Italia ed una discreta porzione di cittadini italiani. I sostegni stentano ad arrivare, nella disperazione di un Paese ormai in ginocchio.

Poi, nel corso di un’intervista a La Stampala presidente di FdI è ritornata sulle scelte del governo e sul confronto tra Draghi e Conte: “aver rimosso Arcuri è un cambio di passo, ma il governo è in continuità con il precedente”.

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