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Governo Draghi di unità nazionale: come potrebbe essere senza il M5S e FdI?

Concluse le consultazioni, il Premier incaricato dovrà assumere delle necessarie scelte per la formazione del nuovo governo. Draghi raccoglie larghi consensi, mentre FdI si astiene ed il M5S richiede maggiori garanzie per appoggiare la nuova maggioranza. Infatti, Grillo ha congelato il voto sulla piattaforma, nell’attesa di una presa di posizione pubblica del Premier incaricato Draghi. Chi la spunterà?


grillo draghi

Il governo Draghi di unità nazionale senza M5S e FdI?

Dopo il secondo giro di consultazioni, il Premier incaricato Draghi è convinto dell’appoggio e della piena adesione ad una nuova programmazione di governo. Per evitare passi falsi, il MoVimento 5 Stelle ha temporeggiato, congelando di circa 24 ore la votazione sulla Piattaforma Rousseau, a seguito del video di Beppe Grillo, di ritorno dal secondo giro di consultazioni.

La Meloni, invece, al contrario dell’intero Centrodestra è rimasta ferma sulle sue posizioni, spingendo così Fratelli d’Italia verso una possibile astensione.

La mossa del M5S e di FdI

Beppe Grillo si è mostrato entusiasta sui social per i presunti punti di accordo raggiunti con il nuovo Presidente incaricato Draghi. Il M5S sarà pronto ad appoggiare il governo Draghi soltanto se sulla piattaforma Rousseau gli iscritti appoggeranno questa scelta.

Però, prima delle votazioni sulla piattaforma, gli attivisti attendono delle “prese di posizione pubbliche” del Premier incaricato. Basterebbe, infatti, confermare soltanto quanto pattuito nel corso delle consultazioni, per ottenere un appoggio ponderato e di responsabilità, utile al rilancio del Paese.


Alessandro Di Battista

E se il M5S dovesse defilarsi insieme a FdI?

L’eventuale passo indietro dei pentastellati costringerebbe Fratelli d’Italia ad una possibile rivalutazione della strategia. Se il risultato di Rousseau dovesse profilare uno scostamento dei 5S dalla maggioranza, difficilmente il governo potrebbe avere i numeri necessari in Parlamento. Ciò dovrebbe far esporre maggiormente FdI, adagiata su una probabile astensione.

Intanto, continuano le divisioni nel M5S, nato con principi ed ideali non compatibili con il possibile scenario. A ricordarlo continuamente, in ogni trasmissione radio e televisiva, è il purista Alessandro Di Battista, storico esponente del gruppo. Di Battista, contrario già alla formazione del Conte-bis, con il coinvolgimento del Pd e di Renzi, negli ultimi giorni, ha sostenuto con fermezza il suo netto No ad un governo emergenziale di unità nazionale.

I risultati delle votazioni sulla piattaforma Rousseau delineeranno la posizione del M5S e probabilmente anche le sorti dell’intero governo. Senza l’appoggio del M5S, Draghi potrebbe addirittura non accettare l’incarico.

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