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Maria Stella Gelmini scelta da Mario Draghi come Ministro per gli Affari regionali

Maria Stella Gelmini, scelta da Mario Draghi come Ministro per gli Affari regionali: già Ministro dell’istruzione, dell’università e della ricerca dall’8 maggio 2008 al 16 novembre 2011, dal 2016 è consigliere comunale della città metropolitana di Milano. Dal 27 marzo 2018 è capogruppo di Forza Italia alla Camera dei deputati.

Maria Stella Gelmini Ministro per gli Affari regionali

Studi e vita familiare

Cresciuta a Milzano, dopo aver frequentato il ginnasio al liceo Manin di Cremona e per un breve periodo il liceo Bagatta di Desenzano del Garda, Maria Stella Gelmini si è diplomata presso il liceo privato confessionale “Arici”, con votazione finale di 50/60.

Ha frequentato l’Università degli Studi di Brescia, dove si è laureata in Giurisprudenza con voto 100 su 110 con la tesi referendum di iniziativa regionale e specializzata in diritto amministrativo. A 29 anni ha superato l’esame di Stato per la professione di avvocato presso la Corte d’Appello di Reggio Calabria nel 2002, dopo aver svolto il primo anno di praticantato a Brescia e il secondo nella stessa città di Reggio Calabria. Tale spostamento, come spiega la stessa Gelmini, fu motivato dal fatto che a Reggio Calabria c’era una percentuale di esami superati di circa il 90% contro una percentuale di circa il 30% delle città del nord Italia.

È figlia dell’ex-sindaco democristiano del comune di Milzano, già proprietario di una piccola azienda agricola. Ha una sorella maestra elementare, rappresentante della CGIL.

Nel 2010, diventa mamma di Emma avuta dal compagno Giorgio Patelli, immobiliarista bergamasco, già socio della Tecno-Geo e membro del comitato regionale per le valutazioni di impatto ambientale sull’apertura di nuove cave. I due si sono sposati a Sirmione il 23 gennaio 2010, primo ministro italiano a sposarsi durante il mandato, e si sono separati nel 2015.

Il 6 maggio 2015 riceve il Premio Guido Carli nella sala della Regina a Montecitorio da parte della giuria composta da Barbara Palombelli, Vittorio Feltri, Mario Orfeo, Roberto Rocchi, Franco Bernabè, Antonio Patuelli, Matteo Marzotto, Giovanni Malagò, Debora Paglieri e Guido Massimo Dell’Omo.

Carriera politica

Gli inizi

Entrata in Forza Italia sin dalla cosiddetta “discesa in campo” di Silvio Berlusconi, nel 1998 si è posizionata prima tra gli eletti alle amministrative, ricoprendo la carica di presidente del consiglio del comune di Desenzano del Garda fino al 2000, anno in cui fu sfiduciata. Le supposte motivazioni di tale voto di sfiducia, da alcuni giornali riportate come «manifesta incapacità ed improduttività politica ed organizzativa». non sono confermabili, dal momento che la relativa delibera del consiglio comunale non sarebbe consultabile, fatto che ha suscitato polemiche per l’impossibilità di accedere ad un atto pubblico e un’interrogazione parlamentare in merito.

Secondo il segretario generale del Comune di Desenzano del Garda – intervistato dal quotidiano BresciaOggi – la frase della mozione di sfiducia attesterebbe che «il presidente del consiglio comunale ha dimostrato scarsa sollecitudine nell’adempimento dei suoi doveri istituzionali tra cui il mancato controllo dell’attuazione di molteplici delibere consiliari». Secondo il settimanale L’Espresso, le critiche più pesanti arrivarono dalla stessa maggioranza, da tre consiglieri di Forza Italia, che parlarono di «inspiegabile attaccamento esclusivo orientato alle cariche».

Assessore provinciale e Consiglio regionale della Lombardia

Dal 2002 è stata assessore al territorio della provincia di Brescia dove ha realizzato il “Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale” e ha ottenuto il riconoscimento di nuovi parchi quali il Parco della Rocca e del Sasso di Manerba e l’ampliamento del Parco delle colline di Brescia e del Parco del lago Moro, mentre dal 2004 è stata assessore all’agricoltura.

Prima degli eletti alla Regione Lombardia nella circoscrizione di Brescia per Forza Italia, entra nel Consiglio Regionale della Lombardia nell’aprile del 2005. Il mese successivo, a seguito del successo elettorale, diventa coordinatrice regionale di Forza Italia in Lombardia; manterrà l’incarico fino al 2008.

Deputato e Ministro

Nel 2006 Mariastella Gelmini vieneeletta alla Camera dei deputati, dove è stata membro della giunta per le autorizzazioni a procedere, del comitato parlamentare per i procedimenti di accusa e della II commissione giustizia.

È l’autrice del progetto di legge “per la promozione e l’attuazione del merito nella società, nell’economia e nella pubblica amministrazione”, presentato il 5 febbraio 2008. Ha inoltre fatto parte del comitato costituente del Popolo della Libertà dove ha coordinato il gruppo di lavoro sullo statuto del nuovo movimento politico.

Nel 2008 è stata riconfermata alla Camera dei Deputati nella circoscrizione Lombardia II per il Popolo della Libertà ed è stata Ministro dell’istruzione, dell’università e della ricerca nel Governo Berlusconi IV dall’8 maggio 2008 al 16 novembre 2011. Suo consigliere politico nell’ambito dell’incarico di governo è stato il deputato Giorgio Stracquadanio, qualificato sulla stampa come lo spin doctor del Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi. È eletta presidente del gruppo Forza Italia alla Camera.

Dal 19 marzo 2013 è Vicecapogruppo vicario del gruppo PdL alla Camera dei Deputati.

Il 16 novembre 2013, con la sospensione delle attività del Popolo della Libertà, aderisce a Forza Italia. Il 24 marzo 2014 diventa membro del Comitato di Presidenza di Forza Italia venendo poi nominata coordinatrice del partito in Lombardia.

Nell’aprile 2016 viene ufficializzata come capolista del partito a sostegno del candidato sindaco di Milano Stefano Parisi risultando la prima eletta in città con 11990 preferenze.

Alle elezioni politiche del 2018 è rieletta alla Camera nel collegio uninominale di Desenzano del Garda per la coalizione di centro-destra e diviene capogruppo di Forza Italia alla Camera dei Deputati.

Il 30 maggio 2019 dopo le elezioni europee si dimette da coordinatrice regionale di Forza Italia in Lombardia per via dell’incarico da capogruppo.

Il 1º agosto dello stesso anno Berlusconi nomina un nuovo Coordinamento del partito composto da Sestino Giacomoni, Antonio Tajani e le due capigruppo Mariastella Gelmini e Anna Maria Bernini e l’anno seguente anche da Gianni Letta, Niccolò Ghedini, Jole Santelli e lo stesso Berlusconi in occasione delle riunioni tenute durante l’emergenza COVID-19. Il 12 maggio Berlusconi nomina un nuovo coordinamento di 14 persone tra le quali c’è anche la Gelmini.