Dopo le dimissioni del Presidente del Consiglio Giuseppe Conte, la crisi di governo non si è placata. Al tavolo della maggioranza, M5s, Pd e Italia Viva non hanno raggiunto l’agognato “equilibrio”. Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha incaricato Mario Draghi per la formazione di un nuovo governo. Oggi iniziano i confronti per la formazione del governo con i partiti politici, già dichiaratamente schierati.
L’incontro tra Draghi ed i partiti politici per formare il governo
Oggi pomeriggio, il Premier Mario Draghi, incaricato dal Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, per la formazione di un nuovo governo, incontrerà le forze politiche per iniziare il “dialogo” e provare a costruire la “fiducia“.
Ovviamente, l’ex maggioranza del Conte-bis non è pienamente convinta dell’appoggio all’ex n.1 della Bce. Draghi, però, rassicura e ingolosisce le aspettative di una programmazione efficace e concreta, per risollevare l’Italia dalla grave crisi economica e sanitaria, alimentata da quasi un’anno di pandemia.
Il compito è arduo, ma Draghi insiste nella possibilità di riuscire a trovare unità e capacità di fornire una risposta responsabile e positiva, insieme alle differenti correnti politiche.
I primi passi di Draghi ed i primi incontri
Ieri, il Presidente del Consiglio incaricato ha incontrato anche Roberto Fico ed Elisabetta Casellati, rispettivamente presidente della Camera e del Senato.
Poi, prima di concludere la fitta giornata politica, l’astuto economista ha incontrato anche il Presidente del Consiglio dimissionario, Giuseppe Conte, a Palazzo Chigi. L’incontro è durato oltre 90 minuti e le parti rassicurano: “non si è parlato di ruolo nel governo per Conte”.
Oggi, dal pomeriggio in poi, Draghi dovrà anche incontrare i rappresentanti dei partiti in Parlamento, per cercare di costruire una maggioranza solida, capace di tenere saldamente le redini del Paese.
Gli obiettivi del prossimo governo
A seguito della fumata nera sull’ipotetico Conte-ter, Mattarella “forzosamente” ha dovuto incaricare Mario Draghi per la guida e la formazione di un nuovo governo, capace di trainare il Paese fino alla scadenza naturale della legislatura.
L’obiettivo del Presidente della Repubblica è ravvisabile, come estrema ratio, nella volontà di impedire possibili elezioni, deleterie in un momento cruciale per l’Italia. Chiaramente, la pandemia, la campagna vaccinale ed il rilancio economico del Paese non sono problemi ulteriormente prorogabili.
Il governo Conte-bis si era già incanalato in quest’ottica, ma, la crisi di governo innescata da Matteo Renzi e Italia Viva ha costretto Giuseppe Conte alle dimissioni, bloccando di fatto l‘Esecutivo.
Forze politiche e Mario Draghi: quali compromessi
Vito Crimi (M5s) ha spiegato le contrapposizioni nel partito pentastellato ed eventuali scelte da calibrare, nei prossimi giorni. Il M5s non intende “disperdere il patrimonio comune costruito con grande impegno, nell’ultimo anno e mezzo” commenta lo stesso viceministro Crimi.
Ad ora, nel M5s continua a prevalere il “No”, nei confronti del governo Draghi. In realtà, il Movimento 5 stelle si trova esattamente nel mezzo. Dissipare le risorse del Recovery, non appoggiando Draghi, potrebbe comportare la perdita di credibilità in Europa.
Al contempo, l’appoggio a questo scenario di governo potrebbe tradursi in una disfatta totale, agli occhi dell’elettorato del partito pentastellato. Per il Partito Democratico, invece, la situazione appare differente.
Nicola Zingaretti, infatti, ha così commentato un’eventuale fiducia al Premier incaricato: ” Draghi è una personalità di grande prestigio, una forza e risorsa apprezzata nel mondo. Ha affrontato i temi in maniera corretta, rivolgendosi al Parlamento, ai partiti, alla politica ed alle forze sociali, per trovare insieme le risposte”.
Italia Viva si mostra entusiasta della scelta del Presidente della Repubblica e dichiara pieno appoggio a Mario Draghi. In merito, è necessaria una considerazione: Matteo Renzi ha ufficialmente causato questa mortificante situazione, insieme ai suoi compagni di partito.
Il leader di Italia Viva lamentava alcune lacune nella programmazione del Recovery Plan. Ad oggi, senza neppure uno stralcio di programma politico, si dichiara pienamente convinto di appoggiare Mario Draghi. Allora, il problema da cui è nata questa crisi politica non era “di contenuti”, come più volte affermato dal senatore di Italia Viva, bensì di rapporti politici con Giuseppe Conte ed il M5s?
Il punto di vista del Centrodestra
Anche il Centrodestra registra dubbi e resistenze, dopo settimane trascorse ad inneggiare votazioni anticipate. Matteo Salvini, leader della Lega, al termine del vertice con Giorgia Meloni(Fdi) e Antonio Tajani(Fi), ha dichiarato di voler proseguire verso la richiesta di ritorno alle urne.
Forza Italia, con Brunetta, Tajani e Berlusconi, nelle scorse settimane, aveva aperto ad un eventuale governo istituzionale, guidato da una persona di “alto profilo”. Infatti, Tajani ha confermato la figura di Draghi quale corrispondente di “alto profilo” ed ha aggiunto:” valuteremo i contenuti e poi decideremo cosa fare”.
Giorgia Meloni, leader di Fratelli d’Italia, ha invitato tutto il Centrodestra a “giocare a carte scoperte”. Poi, ha ribadito: “non c’è alcuna possibilità di una partecipazione da parte di Frateli d’Italia al governo Draghi”, attraverso un post su Facebook.