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Governo Meloni, come cambiano i nomi dei Ministeri: sovranità alimentare e merito

Con il nuovo Governo guidato da Giorgia Meloni sono state introdotte delle modifiche in alcuni Ministeri, a partire dai nomi, e altri ministeri sono stati aggiunti o ripristinati. È il caso del dicastero dello sport e delle politiche giovanili.

Governo Meloni, come cambiano i nomi dei Ministeri

Cambia il governo e cambiano anche i nomi dei ministeri. Con un lessico indicativo della ‘mission’ che si è data Giorgia Meloni con il suo esecutivo. Così, il ministero dello Sviluppo economico diventa ministero delle Imprese e del made in Italy, guidato da Adolfo Urso. A Francesco Lollobrigida tocca, invece, guidare il neo dicastero dell’Agricoltura e della sovranità alimentare, già ministero delle Politiche agricole.


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Un piccolo ‘upgrade’, ma non di poco conto, quello che tocca a Matteo Salvini, al lavoro alle Infrastrutture e mobilità sostenibile, oltre che come vicepremier. E’ durato, invece, solo una stagione il ministero della Transizione ecologica, ribattezzato dalla nuova premier Ambiente e sicurezza energetica e affidato a Gilberto Pichetto Fratin.

Il ministero dell’Istruzione, affidato a Giuseppe Valditara, diventa dell’Istruzione e del merito. Così come il dicastero dello Sport diventa Sport e giovani, sotto il neo ministro Andrea Abodi. Nello Musumeci ha in gestione il ministero del Sud e, novità, delle Politiche del mare. Mentre Eugenia Roccella guida il ministero della Famiglia, pari opportunità e natalità. Infine, per Raffaele Fitto la responsabilità del ritorno tra i ministeri degli Affari europei, cui è stata aggiunta la coesione territoriale e, soprattutto, il Pnnr.

Per cambiare i nomi servirà un decreto legge

Con questa modifica ai ministeri, con e senza portafoglio, per ribattezzarli sarà necessario un decreto legge e un dpcm. Il decreto legge è necessario per i ministeri con portafoglio: Ministero delle Imprese e del Made in Italy; ministero dell’Ambiente e della sicurezza energetica; Agricoltura e della sovranità alimentare; infine, Istruzione e del merito.

Il dpcm per tutti i ministeri senza portafoglio, cioè il ministero delle Riforme istituzionali e quello degli Affari europei.

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