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Giorgia Meloni ha giurato fedeltà alla Repubblica Italiana: inizia l’era del nuovo governo

Si è tenuto nella mattinata di oggi, sabato 22 ottobre, il giuramento del nuovo governo al Quirinale. L’esecutivo di Giorgia Meloni ha giurato alle 10. La leader di Fratelli d’Italia ieri ha accettato l’incarico, conferito dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, per formare il nuovo governo e ha presentato la lista dei ministri.



Governo Meloni, il giuramento del nuovo governo al Quirinale

Nasce il governo di centrodestra e si presenta al mondo con l’incoronazione della prima donna premier della storia repubblicana. Meno di un mese dopo le elezioni politiche Sergio Mattarella convoca al Quirinale Giorgia Meloni e le affida l’incarico di formare il nuovo governo.

Al Quirinale per assistere al giuramento del nuovo governo sono arrivati il compagno di Giorgia Meloni, Andrea Gianbruno, insieme a Ginevra la loro figlia. I due sono arrivati con la Cinquecento bianca che ha usato la leader di Fdi prima di ricevere l’incarico. Con loro anche lo staff della premier incaricata.

Nel salone delle Feste del Quirinale ci sono anche i familiari dei ministri. In prima fila tra gli ospiti la compagna di Matteo Salvini, Francesca Verdini, con i figli del leader della Lega.



Giuramento governo Meloni, il look dei ministri: come sono vestiti

Per gli uomini prevale il look blu o comunque scuro mentre le ministre hanno fatto scelte total black o total white. In tailleur pantalone bianco e sedute in prima fila, la ministra per le Riforme Elisabetta Casellati e la ministra alle Disabilità Alessandra Locatelli. Eugenia Roccella, ministra alla Famiglia, la natalità e le pari opportunità, ed Annamaria Bernini hanno invece scelto un completo spezzato scuro. In tailleur scuro la premier Giorgia Meloni mentre il ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, ha optato per uno spezzato.

La formula di giuramento

Presidente del Consiglio e i ministri hanno giurato pronunciando la seguente formula rituale:

«Giuro di essere fedele alla Repubblica, di osservarne lealmente la Costituzione e le leggi e di esercitare le mie funzioni nell’interesse esclusivo della Nazione.»

Dopo la formula viene firmato l’atto ufficiale dal neo-ministro e dal Presidente della Repubblica. La formula deriva da quella utilizzata durante il Regno d’Italia (1861-1946):

«Giuro di essere fedele al Re, di osservare lealmente lo Statuto e le leggi dello Stato e di esercitare le loro funzioni col solo scopo del bene inseparabile del Re e della Patria»

Questa derivava, a sua volta, dalla formula utilizzata dai Savoia nel Regno di Sardegna (1720-1861) prima della concessione dello Statuto albertino (1848):

«Giuro di essere fedele a Dio e alla Maestà del Re nostro Signore e di Lui successori, di servirlo con onore e lealtà, di sagrificare anche li miei beni e la mia vita pella difesa e pel sostegno della Corona e dello Stato; di non aver alcun carteggio diretto od indiretto con Principi o Ministri stranieri, né accettare pensioni o distinzioni dai medesimi senza licenza di Sua Maestà e di educare i miei figliuoli in questi leali sentimenti; e così Dio mi aiuti»

La squadra di governo

Ministri senza portafoglio – Luca Ciriani (Fdi) ai Rapporti con il Parlamento; Paolo Zangrillo (Fi) alla Pa; Roberto Calderoli (Lega) agli Affari regionali e Autonomie; Nello Musumeci (Fdi) alle Politiche del Mare e del Sud; Raffaele Fitto (Fdi) agli Affari Ue, Pnrr e Coesione; Andrea Abodi allo Sport e Giovani; Eugenia Rocella (Fdi) alla Famiglia, Natalità e Pari Opportunità; Alessandra Locatelli (Lega); Elisabetta Casellati (Fi) alle Riforme istituzionali.

Ministri – Antonio Tajani (Fi) agli Esteri che sarà anche vicepremier; Matteo Piantedosi all’Interno; Carlo Nordio (Fdi) alla Giustizia; Guido Crosetto (Fdi) alla Difesa; Giancarlo Giorgetti (Lega) all’Economia e Finanze; al Mise che diventa ministero delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso (Fdi); al ministero dell’Agricoltura e della Sovranità alimentare Francesco Lollobrigida (Fdi); al Mite che diventa ministero dell’Ambiente e Sicurezza energetica Gilberto Pichetto Fratin (Fi); alle Infrastrutture e Mobilità sostenibile Matteo Salvini (Lega) che sarà anche vicepremier; Marina Calderone al Lavoro e Politiche sociali; Giuseppe Valditara al ministero dell’Istruzione e del Merito; Anna Maria Bernini (Fi) all’Università; Gennaro Sangiuliano alla Cultura; Orazio Schillaci alla Sanità; Daniela Santanchè (Fdi) al turismo.

Governo Meloni, con la premier solo sei donne tra i ministri

È vero che Giorgia Meloni, la leader di Fratelli D’Italia, è la prima donna nella storia della Repubblica ad entrare nel consiglio ma è anche vero che tra i 24 ministri presentati si nota un dato sconfortante. Solo sei sono donne, ovvero un quarto dell’interno esecutivo.

Chi sono le sei donne

Si tratta di Marina Elvira Calderone, ministro del Lavoro e politiche sociali, Annamaria Bernini all’Università, Daniela Santanchè al Turismo, Elisabetta Casellati alle Riforme istituzionali, Alessandra Locatelli alle disabilità e, infine, Eugenia Maria Roccella alla Famiglia, natalità e pari opportunità. Un dato sconvolgente se solo si pensi che il restante dei ministri è rappresentato dagli uomini.

Governo Meloni: errore nella compilazione dell’elenco dei ministri

Dopo la nomina dei nuovi ministri del Governo Meloni, avvenuta ieri, 21 ottobre, arriva il primo messaggio di rettifica della lista e degli incarichi assegnati. Un errore di trascrizione nella lista dei ministri comunicata dal neo premier Giorgia Meloni.

Una nota dell’ufficio stampa del presidente di Fdi puntualizza che Gilberto Pichetto Fratin è il nuovo ministro dell’Ambiente e della Sicurezza energetica e che Paolo Zangrillo è il nuovo ministro della Pubblica amministrazione. I due nomi, entrambi esponenti di Forza Italia, erano stati invertiti nelle rispettive posizioni.

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