Il fondo da mezzo milione di euro destinato all’educazione sessuale e affettiva nelle scuole, previsto inizialmente dalla Legge di Bilancio, subisce una riorganizzazione. La destinazione del fondo, originariamente volto a finanziare l’introduzione di programmi educativi sessuo-affettivi nelle scuole, è stata cambiata, con una priorità per la formazione degli insegnanti sul tema dell’infertilità e delle sue modalità di prevenzione.
Il governo revoca i fondi per l’educazione sessuale
La decisione è stata annunciata dal ministro per i Rapporti con il Parlamento, Luca Ciriani, rispondendo a un’interrogazione presentata dalla Lega. Questo cambiamento ha suscitato reazioni contrastanti, con la maggioranza che si esprime favorevolmente e l’opposizione che protesta energicamente, riaccendendo il dibattito sulle politiche educative e sul tema dell’ideologia gender.
Soddisfatta la Lega
Il partito della Lega ha accolto con favore la modifica della destinazione dei fondi. Rossano Sasso, esponente di spicco del partito, ha ribadito con fermezza che “non c’è spazio per l’ideologia gender nelle scuole” e ha messo in dubbio la necessità di affrontare argomenti come il piacere sessuale o la masturbazione con bambini di 5 anni, pur facendo riferimento a una misura pensata per scuole medie e superiori.