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Green pass, come funziona: spostamenti, stadi, cinema, teatri e viaggi

Arriva il green pass per gli spostamenti. Ma come funziona per gli stadi? Per la prima volta nella storia del Paese un certificato che dimostra di avere completato la vaccinazione anti Covid avrà un valore legale. Da oggi, per spostarsi nelle regioni rosse e arancioni sarà necessario mostrarlo. Si chiama certificato verde o, se preferite l’inglese, green pass.

Green pass, come funziona per gli stadi?

Il capo di gabinetto del Viminale, Bruno Frattasi, ha inviato una direttiva a tutte le prefetture in cui ricorda l’introduzione del certificato verde per gli spostamenti (escluse le Regioni gialle) e il capo della polizia, Lamberto Giannini, a sua volta, le ha mandate alle questure. In sintesi, in base del decreto legge del 22 aprile, si chiede “attenzione sulla nuova regolamentazione della mobilità che consente la possibilità di spostarsi in entrata e in uscita dai territori collocati in zona arancione o rossa, oltre che per le già previste motivazioni legittimanti, anche ai soggetti muniti delle cosiddette certificazioni verdi”.

Si rischia di discriminare chi, non per scelta ma perché ancora le dosi dei vaccini non sono sufficienti per tutti, sta aspettando di essere immunizzato? No, perché all’interno del certificato verde rientrano altre due opzioni: la prima riguarda coloro che in passato sono stati contagiati e non sono più positivi; la seconda è legata all’esecuzione di un tampone, molecolare o antigenico, ovviamente con esito negativo, nelle ultime 48 ore. Il governo e, in particolare, il Ministero della Salute, vedono l’esordio di oggi del certificato verde come una sorta di prove tecniche di trasmissione.

Già nella seconda metà di maggio saranno aumentate le possibilità offerte da questo strumento. Potrà servire per partecipare a grandi eventi, concerti, andare a teatro, al cinema, in palestra, allo stadio. È allo studio l’utilizzo per gli Europei di calcio. Funzionerà così: dopo questa prima applicazione per consentire gli spostamenti interregionali, a metà maggio ci sarà una verifica e si valuterà quali attività consentire a chi possiede il certificato verde. Sia chiaro: ad oggi non c’è una card fisica, ma solo i fogli di carta rilasciati dalle Regioni, dalle Asl o dai laboratori che dimostrino di rispondere a uno dei tre requisiti (vaccinazione, infezione superata o tampone negativo nelle ultime 48 ore).

Qualche regione si è già organizzata con tessere che contengono un qr-code, ma lo strumento universale, che potrà essere una card ma anche una app da installare sullo smartphone, deve essere ancora perfezionato, perché andrà condiviso con tutti i paesi dell’Unione europea.

Il certificato

Il certificato verde potrà servirci anche per salire su un aereo o su un treno, per viaggiare da un paese all’altro dell’Europa. Al di là delle eccezioni sollevate dal garante della privacy, appare evidente che un ritorno alla normalità (o a qualcosa che vi assomigli) questa estate passerà solo da strumenti di questo tipo. Sperando che siano sufficienti perché, ad esempio, il tampone eseguito nelle ultime 48 ore è utile, ma non è una garanzia di negatività. Il ministro della Salute, Roberto Speranza, sottolinea che quello di oggi “sarà il primo giorno in cui verificheremo il funzionamento del green pass, il certificato verde per gli spostamenti”. Ancora: “Si tratta di una idea giusta che dal mio punto di vista può rappresentare anche un incentivo alla vaccinazione“.


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