Da mercoledì 1 settembre il green pass sarà obbligatorio e, di conseguenza, scatteranno i controlli. Prima una fase transitoria, poi quella definitiva con una piattaforma ad hoc. Dall’1 al 13 settembre si controlleranno le certificazioni verdi una a una con un’app, con l’inizio delle lezioni invece dovrebbe entrare in funzione la procedura automatizzata per velocizzare le verifiche.
Il ministero dell’Istruzione ha inviato alle scuole una nota che spiega le modalità per il controllo del green pass ricordando “l’obbligo del possesso e il dovere di esibizione della certificazione verde Covid-19 per tutto il personale scolastico”, in vigore dall’1 settembre
Green pass obbligatorio, due gli step per i controlli: le direttive del ministero
Le fasi passeranno per due step: una fase transitoria e una definitiva, da ingressi scaglionati al ricambio d’aria: come si svolgerà la giornata tipo. Nella fase transitoria, dal primo al 13 settembre, si eseguirà la procedura ordinaria con un’app che controlla ogni certificazione verde. La App VerificaC19 verificherà che il green pass sia valido “senza rendere visibili le informazioni che ne hanno determinato l’emissione e senza memorizzare informazioni personali sul dispositivo del verificatore”. “Pertanto – si legge nel testo – nel pieno rispetto della privacy”
Le regole per Scuola e Università dal 1° settembre
Stando alle anticipazioni, diversamente alla app VerificaC19 – applicazione che si basa su un sistema di verifica automatica e che prevede la comparsa di un bollino verde nel caso in cui il diretto interessato sia in possesso di una certificazione in corso di validità, che attesti quindi la vaccinazione, la guarigione dal Covid-19 oppure l’esito negativo del tampone effettuato non oltre le 48 ore precedenti, mentre un bollino rosso segnala la mancanza del Green Pass valido – si starebbe lavorando ad una piattaforma digitale, con l’incrocio di informazioni (dati codice fiscale e situazione sanitaria) con i Green Pass abilitati.
Insomma, un controllo automatizzato e massivo. In pratica, la responsabilità resta in capo ai presidi ma l’onere passerà probabilmente alla segreteria. È stato lo stesso Ministro Patrizio Bianchi ad annunciare nei giorni l’attivazione imminente di una soluzione ad hoc che consenta ai presidi di verificare il possesso della Certificazione Verde Covid-19 da parte degli insegnanti e di tutto il personale che opera nelle scuole. Par di capire, una soluzione alternativa alla App VerificaC19 utilizzata in altri contesti con obbligo di Green Pass, in cui il controllo si fa uno-per-uno, procedura impossibile a scuola. Per lo strumento scolastico, potrebbe anche servire un nuovo DPCM o Decreto ministeriale.
Questo perché “non è consentita la verifica diretta delle scelte vaccinali e della condizione sanitaria da parte dei dirigenti scolastici: devono limitarsi a verificare il possesso di una certificazione valida”. Detto ciò, se la piattaforma informatica non sarà pronta per il primo settembre, si partirà necessariamente con i controlli manuale tramite App e smartphone.
Nel frattempo, si sta ragionando anche sulla sperimentazione di tamponi salivari, veloci e indolore, da somministrare agli studenti più giovani in ottica di prevenzione. L’idea è di introdurre i test salivari ogni 15 giorni su un campione di classi individuato dalle Regioni per tracciare il contagio fra studenti delle primarie e secondarie (elementari e medie).