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Green Pass per ristoranti, bar e matrimoni: ecco quando serve e quando no | Le regole

Il green pass serve anche per i matrimoni? Il nuovo decreto legge approvato dal governo prevede l’obbligo del certificato verde dal 6 agosto (anche con una sola dose di vaccino)  anche per accedere a bar e ristoranti. Solo al chiuso però. Non è necessario per consumare un caffè al bancone o se il locale in questione ha uno spazio esterno. Il testo peraltro ribadisce anche chi e come bisognerà effettuare i controlli. Oltre che in quali sanzioni si rischia di incappare qualora si violasse le disposizioni.

Green pass, serve anche per i matrimoni? Le regole

I ricevimenti dei matrimoni (e di feste in genere come battesimi e comunioni) richiedono l’utilizzo del green pass. Un obbligo che non riguarda solo sposi ed invitati, ma anche tutto il personale del ristorante. Dunque, tutti dovranno essere vaccinati e – come specificato all’interno del decreto – sarà cura del titolare fare le dovute verifiche. In caso contrario si rischia di incappare in una sanzione pecuniaria dai 400 ai mille euro (la stessa destinata eventualmente ai clienti) ma soprattutto, in caso di recidiva in 3 differenti giorni, il gestore del locale rischia la chiusura dell’attività per un periodo compreso tra 1 e 10 giorni.

Cosa rischia chi è senza green pass: a quanto ammonta la multa

Cosa rischia chi è senza green pass? Secondo quanto stabilito dall’ultimo decreto Covid varato dal governo, i trasgressori rischiano una multa fino a mille euro. Vediamo insieme tutto quello che c’è da sapere. Come anticipato anche nei giorni precedenti, la multa per chi non ha il green pass ove obbligatorio è realtà; le sanzioni per ristoratori, gestori dei servizi e clienti indicate nel decreto appena approvato sono:

“la sanzione pecuniaria da 400 a 1000 euro sia a carico dell’esercente sia dell’utente. Qualora la violazione fosse ripetuta per tre volte in tre giorni diversi, l’esercizio potrebbe essere chiuso da 1 a 10 giorni.”

Rischiano la multa coloro che sono sprovvisti di green pass ai matrimoni, in palestra, piscina, nei servizi di ristorazione al chiuso, musei, sagre, fiere, competizioni sportive e in altri luoghi ed eventi indicati nel testo del decreto legge. La multa servirà a spingere quante più persone possibili a vaccinarsi contro il Covid-19. Ecco le novità riguardo alle sanzioni per chi non ha il green pass (e chi non lo controlla).

Multa green pass: cosa rischia chi è senza nel nuovo decreto

Dal 6 agosto, per chi è sprovvisto di green pass potranno esserci pesanti sanzioni amministrative. Una nota del governo a conclusione della conferenza stampa di ieri chiarisce che le multe scatteranno sia per i cittadini senza green pass che per i gestori dei servizi, ristoratori e organizzatori di eventi che non controllano chi ne è in possesso. Cosa, questa, che ha già scatenato accese proteste.

Per chi non ha il certificato verde – perché senza vaccino o con tampone effettuato oltre le 48 ore – la multa parte da 400 euro nella misura minima fino a raggiungere i 1.000 euro.
Come ogni sanzione amministrativa, si può ottenere lo sconto del 30% sull’importo, ovvero 260 euro, pagando entro 5 giorni.

Dove serve e dove no il green pass: le risposte alle domande

È stato varato ieri, 22 luglio, il nuovo decreto che ha introdotto il Green pass per svolgere attività di natura sociale e viaggiare. Il piano del governo è stato chiaro: green pass obbligatorio con una dose di vaccino per tutti i luoghi al chiuso, compresi i ristoranti, doppia dose ovunque ci sia il rischio di assembramenti. Lo stato d’emergenza per il Covid sarà prorogato fino al 31 dicembre 2021. Ma in quali attività è obbligatoria la certificazione verde? Di seguito l’elenco:

Dove non serve il Green pass

Tamponi gratis: chi può richiederli

Il Governo sta inoltre valutando tamponi gratis per i giovani, le donne in gravidanza e tutte le persone per cui il medico sconsiglia la vaccinazione.

Zona gialla, arancione e rossa: i nuovi limiti

Se le regioni dovranno cambiare colore, adesso lo stabiliranno dei parametri diversi, come già caldeggiato dalle Regioni nelle scorse settimane: il limite tra zona bianca e gialla sarà stabilito dalla percentuale di occupazione dei posti letto disponibili. L’indicazione della cabina di regia è fissare il limite al 10% per le terapie intensive e al 15% per i reparti ordinari.

Per passare in zona arancione invece le soglie sono fissate al 20% dei posti disponibili nelle terapie intensive e al 30% per tutti gli altri ricoveri. I limiti per l’ingresso in zona rossa sono con le terapie intensive piene più del 30% e con gli altri reparti al 40%.


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Il sito del Ministero della Salute

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