Guerra

Inizia la guerra, ecco gli alleati dell’Ucraina (c’è anche l’Italia)

Quali sono i Paesi della Nato che potrebbero essere alleati dell’Ucraina nella guerra con la Russia? Il presidente russo Vladimir Putin ha annunciato l’invasione militare in Ucraina per difendere i separatisti nell’est del Paese. Inizia così la guerra in Ucraina. “Ho preso la decisione per un’operazione militare” nel Donbass, ha detto in una dichiarazione a sorpresa in televisione nella notte.
È iniziata la grande fuga da Kiev. Dopo l’attacco della Russia contro l’Ucraina e l’indebolimento delle difese aeree del Paese, numerose esplosioni sono state avvertite in varie città ucraine e anche nei pressi della capitale Kiev. Migliaia di persone sono quindi salite in auto per lasciare la città alla ricerca di un rifugio sicuro, nel timore dei bombardamenti e dell’eventuale arrivo nei prossimi giorni delle truppe di Mosca.

Le truppe russe hanno sfondato e sono penetrate nella regione di Kiev. Lo hanno annunciato i soldati ucraini che presidiano la frontiera Il segretario generale della Nato, Jens Stoltenberg: “Non ci sono al momento truppe Nato in Ucraina. Stiamo rafforzando la presenza nei Paesi dell’alleanza vicini all’Ucraina, ma non abbiamo nemmeno un piano per mandare truppe in Ucraina”. La Nato terrà domani una riunione di emergenza online dei leader degli Stati membri per discutere l’operazione militare russa in Ucraina. “Se la Russia attaccherà un membro Nato farà scattare la reazione dell’Alleanza”.


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La Russia attacca, i Paesi Nato che potrebbero essere alleati dell’Ucraina

Uno dei motivi scatenanti del conflitto iniziato il 24 febbraio con l’invasione da parte delle truppe russe è proprio la volontà dell’Ucraina di entrare a far parte della Nato, ovvero l’Organizzazione del Trattato dell’Atlantico del Nord. Ma ecco quali sono i Paesi che potrebbero venire in soccorso dell’Ucraina.

Bisogna partire dall’elenco dei paesi Nato, ovvero:

  • Albania;
  • Belgio;
  • Bulgaria;
  • Canada;
  • Croazia;
  • Danimarca;
  • Estonia;
  • Francia;
  • Germania;
  • Grecia;
  • Islanda;
  • Italia;
  • Lettonia;
  • Lituania;
  • Lussemburgo;
  • Macedonia del nord;
  • Montenegro;
  • Norvegia;
  • Paesi Bassi;
  • Polonia;
  • Portogallo;
  • Regno Unito;
  • Repubblica Ceca;
  • Romania;
  • Slovenia;
  • Slovacchia;
  • Spagna;
  • Stati Uniti;
  • Turchia;
  • Ungheria.

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La bandiera NATO

Tutti questi Paesi, dunque, potrebbero supportare l’Ucraina. Tra questi c’è anche l’Italia. “Il Governo italiano condanna l’attacco della Russia all’Ucraina. è ingiustificato e ingiustificabile. L’Italia è vicina al popolo e alle istituzioni ucraine in questo momento drammatico. Siamo al lavoro con gli alleati europei e della Nato per rispondere immediatamente, con unità e determinazione“. Lo dichiara il presidente del Consiglio Mario Draghi.

Le truppe russe hanno sfondato e sono penetrate nella regione di Kiev. Lo hanno annunciato i soldati ucraini che presidiano la frontiera Il segretario generale della Nato, Jens Stoltenberg: “Non ci sono al momento truppe Nato in Ucraina. Stiamo rafforzando la presenza nei Paesi dell’alleanza vicini all’Ucraina, ma non abbiamo nemmeno un piano per mandare truppe in Ucraina”.

La Nato terrà domani una riunione di emergenza online dei leader degli Stati membri per discutere l’operazione militare russa in Ucraina. “Se la Russia attaccherà un membro Nato farà scattare la reazione dell’Alleanza”.

A cosa serve la NATO?

Scopo della NATO è garantire la libertà e la sicurezza dei Paesi membri attraverso mezzi politici e militari. … MILITARE – La NATO si impegna a risolvere pacificamente le controversie. In caso di fallimento degli sforzi diplomatici, ha il potere militare di intraprendere operazioni di gestione delle crisi

Guerra Russia – Ucraina iniziata: ruolo e rischi dell’Italia

Il Governo italiano condanna l’attacco della Russia all’Ucraina. è ingiustificato e ingiustificabile. L’Italia è vicina al popolo e alle istituzioni ucraine in questo momento drammatico. Siamo al lavoro con gli alleati europei e della Nato per rispondere immediatamente, con unità e determinazione“. Lo dichiara il presidente del Consiglio Mario Draghi.

Ciò avrà conseguenze dirette anche per l’Italia e il resto d’Europa: anche nello scenario migliore (o in quello meno drammatico) il prezzo del gas naturale e del petrolio sono destinati a restare più alti di quanto avverrebbe in condizioni di pace sul fronte orientale. Per molto tempo non rivedremo le condizioni favorevoli di costo dell’energia degli anni scorsi. Lo choc sui prezzi forse – solo forse – sarà meno intenso che negli ultimi due mesi, ma non si dissolverà tanto presto.


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Cosa fa l’Italia a livello militare

In merito al ruolo dell’Italia è intervenuto Luigi Chiapperini, già Comandante del contingente multinazionale NATO in Afghanistan tra il 2012 e il 2013, Vice Capo del III Reparto delle Aree Pianificazione Generale e Direzione Strategica / Politica delle Alleanze presso lo Stato Maggiore Difesa, Capo Ufficio Generale del Capo di Stato Maggiore dell’Esercito Italiano, presidente dei lagunari dell’ALTA e collaboratore del Campus universitario CIELS di Padova.

Ai microfoni di Fanpage, ha spiegato:

L’Italia fa parte della NATO e sicuramente si allineerà alle decisioni che saranno prese collettivamente. Il presidente del Consiglio Draghi potrebbe invece giocare un ruolo di mediazione che però con la mossa di ieri di Putin sembra al momento congelato. Credo che la NATO continuerà ad avere un ruolo di rassicurazione nei riguardi delle ex repubbliche sovietiche passate ora nei suoi ranghi. Mi riferisco in particolare a quelle baltiche che da anni esprimono preoccupazione per il loro futuro. L’azione di supporto della NATO continuerà con la cosiddetta enhanced presence (presenza avanzata) di proprie forze nei territori dell’Est che non è potuta essere completa e decisiva con l’Ucraina in quanto quest’ultima non fa parte dell’Alleanza Atlantica.

Guerra tra Russia ed Ucraina, cosa succede in Italia: i disagi sull’economia

In particolar modo, sono annunciati forti aumenti di prezzo per grano e mais con rimbalzi su pane, biscotti e allevamenti. Di conseguenza, sarebbero inevitabili ripercussioni su fatturato e occupazione per le filiere di settori strategici dell’export nazionale come moda, mobili e macchinari.

Secondo Coldiretti, a causa della crisi Ucraina-Russia le quotazioni del grano sono balzate del 2% in un solo giorno mentre il mais destinato all’alimentazione del bestiame ha raggiunto il valore massimo da sette mesi. Per l’Italia è ben più di un campanello d’allarme.


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Le previsioni

Si tratta di un colpo mortale per gli allevamenti costretti a fare i conti anche con il caro energia a fronte di compensi ben al di sotto delle spese. Il mais, spiega la Coldiretti, è la componente principale dell’alimentazione degli animali, con l’Italia che è costretta ad importare il 53% del suo fabbisogno, a seguito della riduzione di quasi 1/3 della produzione interna negli ultimi 10 anni a causa delle speculazioni a danno degli agricoltori.


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Dall’Ucraina, ricorda la Coldiretti, arriva in Italia grano tenero per la produzione di pane e biscotti per una quota pari al 5% dell’import totale nazionale e una quantitativo di 107 mila tonnellate nei primi dieci mesi del 2021. Un valore quasi doppio rispetto a quello proveniente dalla Russia (44 mila tonnellate) dalla quale arriva anche il grano duro per la pasta (36 mila tonnellate). L’ Ucraina, rileva la Coldiretti, si colloca al terzo posto come esportatore di grano a livello mondiale, mentre la Russia, al primo, garantiscono insieme, circa 1/3 del commercio mondiale.

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