Guerra tra Russia e Ucraina, tutte le ultimissime notizie degli ultimi minuti di oggi, sabato 5 marzo. Decimo giorno di guerra in Ucraina, dopo l’inizio dell’invasione da parte delle truppe russe, sempre più vicine alla capitale Kiev. Le forze russe hanno iniziato a bombardare la maggiore centrale nucleare dell’Ucraina e dell’Europa di Zaporizhzhia, vicina alla località di Enerhodar. Le forze russe sono a 32 chilometri dalla seconda maggiore centrale nucleare dell’Ucraina. Lo afferma l’ambasciatrice americana all’Onu, Linda Thomas-Greenfield, lasciando intendere che i russi avrebbero nel mirino un’altra centrale dopo quella di Zaporizhzhia.
Guerra Russia Ucraina, le ultimissime notizie di oggi 5 marzo: la diretta
Nella notte in cui si temeva la presa di Odessa, i russi che assediano il porto strategico di Mariupol lanciano, dice il sindaco, una serie di attacchi “spietati”. “Ogni due giorni dicono che sono scappato dall’Ucraina, da Kiev. Ma sono qua, lo vedete, al mio posto”: il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, in un video postato su Instagram, smentisce per l’ennesima volta le voci di una sua fuga in Polonia, diffuse stavolta dal presidente della Duma russa, Vyacheslav Volodin, secondo il quale lo stesso Zelensky era fuggito in Polonia. Negli Usa, tuttavia, si prepara il da farsi in caso di una caduta di Kiev. Oggi il presidente ucraino dialogherà’ a distanza con i senatori americani di entrambi gli schieramenti.
I russi prendono Mariupol, scatta l’evacuazione
La città ucraina di Mariupol ha cominciato alle 9 ora locale, le 10 in Italia, l’evacuazione dei civili. Lo rende noto il sindaco dopo l’annuncio da parte russa della tregua nella città portuale per consentire corridoi umanitari. Le autorità municipali hanno inoltre indicato che l’evacuazione è prevista fino alle 14, le 15 in Italia, riferisce Sky News.
“Non abbiamo altra scelta che lasciare la città”. Lo ha sottolineato il sindaco di Mariupol, Vadym Boichenko, in una breve dichiarazione rilasciata questa mattina dopo la’annuncio della tregua da parte di Mosca per consentire corridoi umanitari. Lo riferisce Sky News.
“Cari, cari residenti di Mariupol, da oggi comincia in città l’evacuazione dei civili. Questa non è una decisione facile, ma come ho sempre detto, Mariupol non è un insieme di strade e di case. Mariupol è i suoi abitanti. Siamo voi ed io”, ha aggiunto il sindaco. “Il nostro principale compito è ed è sempre stato di proteggere le persone. Nelle condizioni che vedono la nostra città costantemente sotto il fuoco spietato degli occupanti, non c’è altra soluzione che mettere in condizione i residenti, ovvero voi ed io, di lasciare Mariupol in sicurezza”.
Perché i russi hanno occupato Mariupol
L’occupazione non è solo militare ma vuole essere anche culturale ed ideologica, così da porre le basi per una presenza russa perpetua. Ciò è evidente nella regione di Donetsk. Nell’ultima settimana le milizie filorusse sono avanzate di circa 15 chilometri in direzione sud ovest, puntando a ricongiungersi con le truppe di stanza intorno a Mariupol. Pur incontrando la resistenza dell’esercito ucraino, i separatisti sono riusciti a portare sotto il proprio controllo alcuni villaggi sperduti nella steppa come Mykolaivka e Buhas, che distano una sessantina di chilometri dalla capitale, e Hranitne, 15 chilometri più a sud.
Dove si trova Mariupol
Mariupol’ è una città dell’Ucraina sudorientale nella regione della Priazovia, situata nell’oblast’ di Donec’k e capoluogo dell’omonimo distretto. Al censimento del 2001 era la seconda città dell’oblast’ e la decima del paese per popolazione.
Fu fondata nel 1778 col nome di Pavlovs’k e nel corso degli anni successivi vi furono deportati numerosi greci provenienti dalla Crimea, che spinsero all’adozione del toponimo di Marianopoli. Nel 1882 fu connessa alla rete ferroviaria del bacino del Donec e si sviluppò grazie alla funzione di porto principale della regione. Tra il 1948 e il 1989 venne chiamata Ždanov, in onore del politico sovietico Andrej Aleksandrovič Ždanov. Dopo l’annessione della Crimea alla Russia nel febbraio 2014 la città è stata attaccata senza successo dalle forze armate russe.
Nello stesso anno rientrò nel territorio dell’autoproclamata Repubblica Popolare di Doneck, venendo rapidamente riconquistata dall’esercito ucraino nel mese di giugno e designata temporaneamente come capoluogo dell’oblast’, poi trasferito a Kramators’k. Ulteriori scontri si sono verificati a settembre e si sono conclusi col cessate il fuoco sancito dal Protocollo di Minsk. A gennaio 2015 si è verificato un bombardamento, attribuito dal governo ucraino e dalla missione speciale dell’OSCE ai miliziani della RPD.
La città si trova sulla costa settentrionale del mar d’Azov, alle foci del fiume Kal’mius. Per popolazione è la seconda città dell’oblast’ e la decima dell’Ucraina. La città è tradizionalmente russofona, mentre a livello etnico la popolazione è divisa equamente fra russi e ucraini.
Ucciso negoziatore di Kiev: “È stato ammazzato dagli 007 ucraini, era una spia russa”
È stato ucciso Denis Kireev, rappresentante di Kiev al primo round di negoziati con la Russia. Lo riferiscono alcuni media ucraini tra cui la Ukrainska Pravda. Kireev sarebbe stato assassinato dai servizi segreti ucraini (Sbu) durante un tentativo di arresto.
L’omicidio sarebbe avvenuto vicino al tribunale di Pechersk come riportato da Open. La fonte citata dalla testata di Kiev rivela che c’erano “forti prove” che Kireev stesse divulgando informazioni alla Russia: l’accusa era di tradimento.
La conferma
A confermare l’accaduto sul suo canale Telegram anche il deputato il deputato Oleksiy Goncharenko: “I servizi avevano prove chiare del suo tradimento, incluse alcune telefonate. Kireev è stato ucciso durante un’operazione per arrestarlo”.
Guerra in Ucraina, Russia controllo di ospedale psichiatrico
Forze russe hanno preso il controllo di un ospedale psichiatrico con 670 persone a Borodyanka. Lo ha denunciato il governatore regionale, Oleksiy Kuleba. “Oggi non sappiamo come poter evacuare queste persone, come aiutarli. Mancano di acqua e medicine. Sono persone con necessità particolari, hanno bisogno di assistenza costante, alcune sono allettate da anni”.
Putin: “Entro 2 giorni voglio elenco di Paesi che hanno imposto sanzioni alla Russia”
Il presidente russo, Vladimir Putin, ha ha incaricato il Gabinetto dei Ministri di stilare un elenco dei Paesi che hanno imposto sanzioni contro la Russia, aziende, organizzazioni e individui entro 2 giorni. Lo ha riportato l’agenzia Ria Novosti.