Quali sono le ultime notizie sulla guerra tra Russia ed Ucraina e perché il conflitto è sempre più vicino? L’annuncio del presidente Vladimir Putin ha spazzato via le speranze di una soluzione diplomatica per dissipare le tensioni tra Russia e Ucraina: Mosca ha deciso di riconoscere come indipendenti le repubbliche separatiste di Donetsk e Lugansk. Al termine di un lungo discorso alla nazione, il capo del Cremlino ha firmato il relativo decreto con al fianco i capi dei due ‘Stati’ ribelli, scatenando la condanna di tutti i leader occidentali.
Guerra Russia Ucraina, le ultime notizie
Putin ha anche ordinato al ministero della Difesa russo di dispiegare forze armate “per assicurare la pace” nel Donbass, in seguito alla richiesta dei leader delle due entità filo-russe. Mezzi blindati russi sarebbero già a Donetsk, secondo le notizie che arrivano dal campo. La decisione del presidente russo non fa che alimentare le tensioni che da giorni segnano Mosca e Kiev, con i timori legati allo scaturire di un conflitto che si fanno sempre più insistenti.
Il rafforzamento della presenza militare russa dentro l’Ucraina e ai confini consiste probabilmente in 169 mila-190mila uomini, secondo quanto denunciato dal rappresentante permanente all’Osce, Michael Carpenter, per il quale “si tratta della più significativa mobilitazione militare in Europa dalla Seconda guerra mondiale”
Secondo l’ultima valutazione dell’intelligence statunitense, rivelata nelle ultime ore dalla Cnn che cita un funzionario statunitense con conoscenza diretta delle informazioni, la Russia ora ha quasi il 75% delle sue forze convenzionali schierate contro l’Ucraina.
Sempre secondo la fonte, circa 120 dei 160 gruppi tattici di battaglione (Btg) russi sono posizionati in una zona inferiore a 60 chilometri dall’Ucraina. Questa cifra rappresenta il 75% delle principali unità di combattimento della Russia ma è meno della metà delle truppe totali dell’esercito russo. Sono inoltre schierati contro l’Ucraina circa 35 dei 50 battaglioni di difesa aerea conosciuti. Si stima che circa 500 tra caccia e cacciabombardieri si trovino nel raggio d’azione dell’Ucraina, oltre a 50 bombardieri medio-pesanti
Intanto, nel valutare le diverse possibilità, un report del Csis, Centro per gli studi strategici e internazionali, ha anche delineato 6 scenari a seconda che permanga o no una forza ribelle partigiana in una Ucraina invasa del tutto, a metà o soltanto nella porzione fra Crimea e Donbass.
Cosa rischia l’Italia
In caso di conflitto in “area prossima”, come scrive il Messaggero, Nato e Stati vicini metterebbero in allerta “tutti i loro strumenti”, ma l’ipotesi di impiegarli è remota. Gli oltre mille militari della forza di pronto intervento Nato in ciascuno dei tre Paesi Baltici (sotto comando britannico, canadese e tedesco), i quasi 6mila militari Usa in Polonia, e centinaia di francesi in Romania, si terrebbero pronti e contribuirebbero a presidiare le frontiere dell’Alleanza.
Cosa ha detto e deciso Putin
Vladimir Putin ha deciso di riconoscere immediatamente l’indipendenza delle repubbliche separatiste ucraine di Lugansk e Donetsk, firmando al Cremlino, in diretta tv, il riconoscimento con i leader delle due entità del Donbass. “L’Ucraina è serva dei padroni occidentali, se avrà armi di distruzione di massa il mondo cambierà drammaticamente. Kiev deve fermare immediatamente le operazioni militari”, ha affermato il presidente russo.
La replica del presidente ucraino Zelensky: “Non abbiamo paura di Mosca, di niente e di nessuno. Ci aspettiamo il chiaro sostegno da parte dei nostri alleati”. La mossa di Putin, che ha ordinato l’invio di truppe nella regione “per assicurare la pace”, ha scatenato la replica istantanea dell’Occidente. “È una violazione del diritto internazionale, dell’integrità territoriale ucraina e degli Accordi di Minsk. L’Ue e i suoi partner reagiranno con unità, fermezza e determinazione”, ha dichiarato il presidente del Consiglio europeo, Charles Michel. “Lampante violazione” sottolineata anche da Joe Biden. Per la Nato, la Russia “inscena il pretesto per una nuova invasione”. Alle 3 si riunisce il Consiglio di Sicurezza dell’Onu.