Guerra tra Russia e Ucraina, tutte le ultimissime notizie degli ultimi minuti di oggi, venerdì 25 febbraio. Secondo giorno di guerra in Ucraina, dopo l’inizio dell’invasione da parte delle truppe russe, sempre più vicine alla capitale Kiev. Nelle prossime ore Joe Biden parteciperà ad un summit virtuale straordinario con i leader dei Paesi Nato per fare il punto della situazione sull’attacco della Russia all’Ucraina. Lo riferisce la Casa Bianca, annunciando il videocollegamento per le 9.00 ora locale (le 15 in Italia).
Guerra Russia Ucraina, le ultimissime notizie degli ultimi minuti di oggi
Gli attacchi nella notte
Le forze ucraine potrebbero aver abbattuto un missile o un aereo russo sulla capitale Kiev, secondo fonti della Ukrainska Pravda. Sarebbe questa la fonte delle forti esplosioni udite poco fa nel centro della città. Intorno alle 4.30 ora locale (le 3.30 in Italia) i residenti nell’area di Osokorki hanno sentito due potenti esplosioni. “Gli attacchi a Kiev con missili da crociera o balistici stanno continuando”, ha scritto su Telegram Anton Gerashchenko, consigliere del ministro dell’Interno. Rottami sarebbero caduti su una casa, dove è scoppiato un incendio.
Terza Guerra Mondiale, il modello Finlandia per evitare il conflitto tra Russia ed Ucraina
Cos’è la finlandizzazione e perché può evitare la terza guerra mondiale dal conflitto tra Russia ed Ucraina? Il Cremlino si dice preoccupato dal possibile ingresso dell’Ucraina nella Nato. Un punto che ha scatenato l’invasione di Kiev e – di conseguenza – un conflitto bellico, con gli Stati Uniti d’America spettatori interessati. Il precedente della Finlandia potrebbe rappresentare una soluzione.
La Finlandia è uno Stato membro dell’UE dal 1995 e non fa parte della NATO (appena due giorni fa però non si può non segnalare che ha firmato un accordo da 9,4 miliardi di dollari per acquistare 64 jet da combattimento F-35 degli Stati Uniti). L’Ucraina non fa parte dell’Unione europea, non fa parte della Nato, è compresa invece nel “Partenariato orientale” che è un programma di associazione dell’Unione europea.
Per capire perché avvicinano la sua storia a quella della Ucraina dobbiamo risalire alla Guerra fredda, all’atteggiamento politico neutrale assunto dalla Finlandia che le avrebbe garantito una certa quota di indipendenza in mezzo (geograficamente proprio come succede anche all’Ucraina) ai due blocchi.
Guerra tra Russia e Ucraina, allertati 2mila soldati italiani
Circa 2mila soldati italiani sono stati preallertati per intervenire nella guerra tra Russia e Ucraina. Dovrebbero partire per rafforzare le missioni Nato, nelle quali l’Italia è già impegnata, ma anche per monitorare le acque sulle unità navali. Il governo sta preparando il decreto per aumentare la nostra presenza nei territori “caldi” che si trovano alle porte dell’Ucraina come riportato da Il Mattino.
Nei giorni scorsi per 14 volte i caccia intercettori italiani si sono alzati in volo. Alcuni velivoli non identificati si erano avvicinati troppo allo spazio aereo di competenza degli enti del controllo rumeno e, calcolando la rotta, avrebbero potuto raggiungere lo spazio aereo Nato. Ieri i decolli rapidi, “scramble”, per intercettare e identificare velivoli sconosciuti si sono ripetuti. E così, gli italiani di stanza in Romania, circa 130 militari e quattro aerei Eurofighter schierati a Costanza per la missione di “Air policing” della Nato, sono entrati in azione per monitorare l’area di competenza e dissuadere il traffico da eventuali ingressi non autorizzati.
Guerra Ucraina, Kiev: “Russia ha perso 800 uomini”
Guerra in Ucraina, la Russia ha già perso 800 uomini. Lo sostiene il ministero della Difesa di Kiev, secondo le perdite ‘nemiche’ includono sette aerei, sei elicotteri, 130 veicoli blindati e oltre 30 carri armati. “Il giorno più difficile sarà oggi. Il piano del nemico è di sfondare con i carri armati da Ivankiv e Chernihiv fino a Kiev”, ha poi detto il consigliere del ministero dell’Interno ucraino, Anton Gerashenko.
Guerra, hacker di Anonymous attaccano la Russia
Gli hacker di Anonymous attaccano la Russia. Un attacco partito nella giornata del 24 febbraio, proprio poco dopo l’inizio dell’invasione della Russia in Ucraina. Già durante le prime ore del mattino era quasi impossibile effettuare il solo download del video di Vladimir Putin, il preludio di un primo cedimento. I tecnici russi hanno cercato riparo, nel corso del pomeriggio, impedendo di accedere ai siti istituzionali – e di alcune testate come RT – a tutti coloro che non erano connessi a un indirizzo IP geolocalizzato in Russia.
Giovedì sera, alle 10:50 ora italiana, il collettivo hacker noto come Anonymous ha ufficialmente dichiarato guerra alla Russia di Vladimir Putin: “The Anonymous collective is officially in cyber war against the Russian government. #Anonymous #Ukraine”.
La rivendicazione
L’ufficialità della cyber war è successivo a una serie di tweet dove il collettivo riporta la caduta dei siti web istituzionali russi: “Several Russian government websites are down. #Anonymous #Ukraine” scrivono nel tweet delle 7 di sera (ora italiana) del 24 febbraio. La rivendicazione dell’attacco, incluso quello al canale russo RT, arriva soltanto alle 23:32 con un altro tweet: “The #Anonymous collective has taken down the website of the #Russian propaganda station RT News”.
Ucraina, la Cina boccia le sanzioni contro la
La Cina “si oppone a qualsiasi sanzione illegale che leda i diritti e gli interessi legittimi della Russia”. Lo ha affermato il portavoce del ministero degli Esteri Wang Wenbin, secondo cui “gli Stati Uniti hanno imposto più di 100 sanzioni alla Russia dal 2011″, che sono risultati strumenti “non fondamentali ed efficaci per risolvere i problemi”.
“Qual è il risultato delle sanzioni? Credo che tutti lo conoscano”, ha osservato poi Wang, aggiungendo che le misure unitive e restrittive “porteranno solo gravi difficoltà all’economia e al sostentamento delle persone”.
Per questo motivo, Pechino “spera che le parti interessate ci riflettano seriamente e cerchino di risolvere il problema attraverso il dialogo e le consultazioni”. La Cina, ha ricordato inoltre Wang nel briefing quotidiano, “ritiene che l’integrità sovrana e territoriale di tutti i Paesi debba essere rispettata e che la Carta dell’Onu debba essere sostenuta”. Il portavoce ha sollecitato l’adozione in Europa “di un meccanismo di sicurezza equilibrato, efficace e sostenibile”.
Lavrov: “Russia pronta a negoziare se Kiev depone armi”
Dopo l’inizio della guerra in Ucraina, la Russia è pronta a negoziare se Kiev “depone le armi”. Lo ha detto il ministro degli Esteri russo, Sergei Lavrov, nel corso di un punto stampa. “Siamo pronti per i negoziati, in qualsiasi momento, non appena le forze armate ucraine ascolteranno la nostra richiesta e deporranno le armi”, ha detto Lavrov all’indomani dell’inizio dell’offensiva russa in Ucraina.
L’Occidente “ha chiuso gli occhi” davanti ai “crimini di guerra” commessi dalle forze di Kiev e ha negato il genocidio da loro compiuto nelle due autoproclamate Repubbliche di Luhansk e Donetsk, nell’est dell’Ucraina, ha puntato il dito il ministro degli Esteri russo, citato dall’agenzia di stampa Sputnik. I Paesi occidentali “hanno chiuso gli occhi davanti ai crimini di guerra contro la popolazione civile, agli omicidi di donne, bambini, anziani, alla distruzione delle infrastrutture civili e hanno incoraggiato in silenzio il rapido emergere del neonazismo e della russofobia (in Ucraina, ndr), che alla fine ha fatto precipitare il Paese nel suo attuale stato tragico”, ha detto Lavrov.
Ucraina, i russi all’attacco con la bandiera sovietica
Una scena d’altri tempi, accaduta invece oggi: un carro armato russo issa la bandiera sovietica. Avanza in Ucraina sulle rive del Dnepr sventolando il vessillo rosso con la falce e martello. Non sorprende: l’esercito di Mosca vive nel mito della “guerra patriottica” in cui sconfisse Hitler. E Putin ha detto che bisogna “denazificare l’Ucraina”. Il tank – un T-72 dei modelli più avanzati – ha la torretta mimetizzata con legname, per nascondere i sistemi di puntamento del cannone: sembra appartenere a un reparto scelto della Guardia, che nelle stesse identiche zone nel 1943 sconfisse le panzerdivision tedesche. Sta correndo lungo le rive del grande fiume che un tempo segnava i confini russi, superando una colonna di veicoli: hanno tutti la Z bianca delle truppe schierate nel Donbass.
Ucraina: militari e blindati entrano a Kiev
L’invasione dell’Ucraina da parte dei russi è sempre più tragica. La capitale Kiev è sotto assedio, con i paracadutisti russi nell’area dell’aeroporto e i blindati ucraini pronti a difenderla si preparano a resistere. Intanto Putin chiede all’esercito ucraino di “prendere il potere” a Kiev e di rimuovere Zelensky.
Zelensky: “sono l’obiettivo numero uno”
“Il nemico mi ha identificato come l’obiettivo numero uno“, ha detto Zelensky in un drammatico discorso trasmesso di prima mattina – La mia famiglia è l’obiettivo numero due. Vogliono distruggere politicamente l’Ucraina abbattendo il capo dello stato. Forze nemiche di sabotaggio sono entrate a Kiev ma io resto qui“.
Ucraina, forti esplosioni a Kiev. Il sindaco: “Notte sarà difficile”
Sui social il sindaco della capitale ucraina Vitalij Klycko, “cinque esplosioni si sono verificate con un intervallo di 3-5 minuti” vicino alla centrale elettrica CHP-6 che alimenta Kiev. Il sindaco scrive che la “situazione al momento è minacciosa“. La prossima notte “sarà molto difficile” aggiunge spiegando però di non voler “esagerare” con i timori per la tenuta della difesa. Uno dei pericoli principali, spiega, con “le truppe russe vicine alla capitale” è rappresentato dai “gruppi di sabotatori“.
Guerra in Ucraina, la Nato attiva i piani di difesa: “Putin pagherà caro l’errore”
“Per rafforzare il fianco Est dell’Alleanza sono stati già dispiegati migliaia di uomini e 100 aerei, a cui si aggiungono circa 20 unità navali nel Mediterraneo“, ha spiegato. “Abbiamo attivato i piani di difesa della Nato per prepararci a rispondere ad una serie di evenienze e rendere sicuro il territorio dell’Alleanza, anche ricorrendo alle nostre forze di riposta rapida“. Lo hanno reso noto i leader dei Paesi Nato nel comunicato dopo il loro vertice, diffuso dalla Casa Bianca, ribadendo il loro impegno «di ferro» verso l’articolo 5 del trattato (quello sulla mutua difesa).