Cronaca, Guerra

Guerra in Ucraina, il governatore De Luca: “Stiamo inondando l’Europa di mistificazioni”

Guerra in Ucraina, il governatore De Luca ha affermato che prima di due anni non ci sarà gas in Italia. Nel corso del consueto appuntamento settimanale, il presidente della Regione Campania è ritornato sul tema del conflitto con posizioni assai critiche sull’atteggiamento del Governo.

Il gas in Italia

Prima di due anni non arriva nessuna fornitura energetica in Italia, se si bloccano quelle della Russia siamo in ginocchio” afferma il governatore della Campania De Luca. In effetti, nonostante sia stato siglato un accordo con l’Algeria, tali forniture non giungeranno nel Paese prima del 2023, lasciando “scoperto” l’inverno di quest’anno. Inoltre mancano ancora i 2/3 del quantitativo necessario affinché l’Italia si sganci completamente dalle forniture russe. Tale carenza sta facendo registrare aumenti e difficoltà nel mondo produttivo, con ripercussioni sul lavoro ei consumi delle famiglie.

La guerra preventiva

La Russia è colpevole, ma nessuno è innocente. È stata data vita ad una guerra preventiva, metodo introdotto da Bush” ha proseguito poi il governatore. Il riferimento va all’invasione dell’Iraq del 2003 quando gli Stati Uniti decisero di aggredire il Paese di Saddam Hussein perché considerato una minaccia. Egli avrebbe disposto di armi di distruzioni di massa, mai rinvenute, e per tale motivo bisognava attaccare per primi. In effetti anche la Russia, percependo per se stessa l’Ucraina come una minaccia, l’ha aggredita “preventivamente“. Tuttavia, gli Usa non sono mai stati condannati nonostante avessero invaso ingiustamente un Paese che per 20 anni è risultato instabile e flagellato dalla povertà.

La posizione di Zelensky

Un coraggioso malato di irresponsabilità, visto che ad oggi ha proposto il blocco delle forniture energetiche e la terza guerra mondiale” ha poi aggiunto De Luca. Anche questa considerazione non è da giudicarsi, rispetto ad altri media, come ridicola e senza fondamento. La richiesta di altre armi, il coinvolgimento di addestratori e rifornimento della Nato e la richiesta di una No fly zone da parte di Zelensky finirebbe soltanto con il coinvolgere gli altri Paesi nel conflitto, dando luogo ad una catastrofe senza precedenti.

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