Oggi Harry Potter è un fenomeno popolare: tutti lo conoscono, che piaccia o no. Nonostante siano passati tanti anni dalla pubblicazione dell’ultimo libro della saga scritto daJ. K. Rowling–Harry Potter e i Doni della Morte– il maghetto non è mai finito nell’oblio ed è tuttora presente nelle nostre vite, anche con un pizzico di nostalgia.
10 cose che non sai su Harry Potter e il Principe Mezzosangue
Siamo giunti al sesto appuntamento della maratona di Harry Potter che viene trasmessa ogni giovedì a partire dal 12 novembre su canale 5. Mediaset ha comunicato di aver cambiato la programmazione degli ultimi due film di Harry Potter: Harry Potter e I Doni della Morte – Parte I che andrà in onda martedì 22 dicembre.
La settima scorsa vi abbiamo parlato di 10 cose che devi sapere su Harry Potter e L’Ordine della Fenice per affrontare la visione di questa saga fantastica.
I film diretti da M. Newell e D. Yates hanno suscitato molte critiche dei Fan della Saga perché si sono discostati molto dai libri, a differenza di quanto accaduto per i 3 film precedenti. È pur vero però che, a partire dal quarto appuntamento della saga, i libri sono molto più lunghi rispetto ai primi 3. Quindi tagli e cambiamenti risulterebbero giustificabili.
Vediamo subito 10 cose che non sai sul sesto degli 8 appuntamenti cinematografici della saga.
1) Le sequenze non presenti nel libro
Per questo film furono inventate delle sequenze, inesistenti nel libro:
- l’attacco dei Mangiamorte alla Tana (casa Weasley);
- l’attacco dei Mangiamorte al Millennium Bridge. Nel libro ad essere distrutto è il ponte Brocklane perché i fatti sono ambientati nel 1996-1997 e la costruzione del Millennium Bridge non inizia prima del 1998;
- Harry che flirta con la cameriera nella stazione della metropolitana prima di parlare con Silente. Nel libro Silente va a prendere Harry direttamente dai Dursley prendendo persino il tè da loro.
2) Incontro con il Primo Ministro Babbano
Il sesto libro di Harry Potter inizia con Cornelius Caramel che parla con il Primo Ministro Babbano, dicendogli che Lord Voldemort è tornato e che la sua comunità è in grave pericolo. Durante questo scambio viene anche rivelato che c’è un nuovo Ministro della Magia, Rufus Scrimgeour, che però non vediamo fino all’inizio di Harry Potter e i Doni della Morte Parte 1.
Non è inusuale che il Primo Ministro della Magia incontri il Primo Ministro Babbano. Tutti i Primo Ministro Babbani sanno che esiste il Mondo Magico e ne vengono informati al loro primo mandato. I due Ministri si consultano e si aggiornano se è necessario, come ad esempio quando Sirius Black scappa da Azkaban o come quando iniziano a verificarsi i primi scompigli in Harry Potter e L’Ordine della Fenice ad opera di Voldemort.
3) Perché Horace Lumacorno si nasconde?
Harry e Silente trovano Horace Lumacorno in un’abitazione che non era la sua dimora fissa, ma una casa usata precedentemente da babbani. Egli, infatti, si nasconde trasfigurandosi in un divano. Horace si nasconde perché sta scappando dai Mangiamorte che lo cercano sin da pochi giorni dopo il ritorno di Voldemort. Lumacorno è stato uno dei maghi che ha rifiutato di convertirsi alla sua causa.
Il rimorso di Lumacorno
Sappiamo come Silente abbia contribuito a “creare” Voldemort, permettendogli di andare a scuola, e come Piton gli abbia passato informazioni sulla profezia, ma c’è un altro personaggio il cui rimorso è ancora più grande di questi due: Horace Lumacorno che era devastato dal senso di colpa per aver insegnato a Voldemort come diventare immortale. Quando Voldemort cadde per la prima volta e tutti pensavano che fosse morto, infatti, la reazione di Lumacorno fu spropositata, tanto che Silente lo interrogò ma lui non diede risposte e poi presentò le sue dimissioni da Hogwarts.
Quando Voldemort tornò dopo il Torneo Tremaghi, l’incubo peggiore di Lumacorno si era materializzato. Nonostante questo, non ha mai ceduto alle lusinghe dei Mangiamorte, continuando a scappare e a nascondersi nella Case dei Babbani, come un uomo che scappa da una verità terribile: il Signore Oscuro è diventato immortale per colpa sua.
Lumacorno nella Battaglia di Hogwarts
Durante la Battaglia di Hogwarts ha contribuito alla difesa della scuola, ha reclutato combattenti da Hogsmeade e ha poi affrontato il Signore Oscuro in persona insieme alla McGranitt e a Kingsley Shacklebolt, tenendogli testa. Salva Dean Thomas con un Protego e in seguito cura Argus Gazza e vari studenti dopo la battaglia, da cui ne esce illeso.
4) L’eredità di Sirius
La linea maschile della Casata dei Black finisce ufficialmente con la morte di Sirius. L’erede di Sirius sarebbe dovuta essere la sua assassina e cugina Bellatrix Lestrange. Tale diritto di sangue viene soprasseduto dal volere di Sirius che nomina Harry Potter come suo unico erede. Così, per suo volere, Harry eredita il N°12 di Grimmauld Place, l’ippogrifo Fierobecco, l’elfo domestico Kreacher, e il resto della fortuna dei Black.
Kreacher, forzato a servire Harry dal volere di Sirius, è mandato a lavorare nelle cucine di Hogwarts (imposizione che fa aumentare l’odio di Kreacher per Harry). Fierobecco passa sotto le cure di Rubeus Hagrid, con il nome di Alisecco.
La moto volante di Sirius rimane in possesso di Hagrid. In Harry Potter e i Doni della Morte, la moto finirà schiantata durante l’imboscata subita dall’Ordine da parte dei Mangiamorte. Arthur Weasley recupererà tutti i pezzi e la riparerà.
5) L’esame di materializzazione
Nei film successivi vedremo, improvvisamente, che Harry, Ron ed Hermione, riescono a materializzarsi e smaterializzarsi da un posto all’altro. Come è possibile? La materializzazione non è un’impresa semplice.
Compiuti 17 anni, ciascun mago o strega può sostenere l’esame di materializzazione. Per avere una adeguata preparazione, ad Hogwarts viene costituita una classe opzionale per gli studenti del sesto e settimo anno affinché essi possano esercitarsi nella materializzazione in vista dell’ottenimento della licenza. Poiché Hogwarts è protetta da incantesimi anti-materializzazione, per permettere lo svolgimento della classe queste sono rimosse dalla Sala Grande per la durata del corso.
«Le cose importanti da ricordare quando ci si Materializza sono le tre D!» spiegò Twycross. «Destinazione, Determinazione, Decisione! » (Harry Potter e Il principe Mezzosangue, capitolo 18)
Conseguenze da una materializzazione imprecisa
La più famosa e spaventosa conseguenza di una Materializzazione imprecisa è la cosiddetta “Spaccatura.”, ossia la Materializzazione di solo alcune parti del corpo. La spaccatura, estremamente dolorosa per chi la subisce, è facilmente risolvibile tramite l’intervento tempestivo di un medimago o di un mago esperto.
Smaterializzazione Congiunta
La Smaterializzazione Congiunta è una pratica che prevede la smaterializzazione di due o più maghi mediante il contatto.
In genere, viene utilizzata da un mago abilitato alla Materializzazione che abbia necessità di portare con sé una o più persone che non sono in grado di eseguirla. Non a caso, in periodi di particolare instabilità del mondo magico, il Ministero della Magia ha incoraggiato tutti coloro che avessero all’interno delle proprie famiglie soggetti non in grado di Materializzarsi di fare pratica con questo particolare mezzo magico di spostamento.
Incantesimi anti-smaterializzazione
Generalmente le abitazioni di maghi ed i luoghi d’interesse vengono forniti di una protezione magica che impedisce di Materializzarsi al loro interno o Smaterializzarsi da esse. La decisione di imporre simili incantesimi spetta al proprietario del luogo, in quanto anche il proprietario stesso sarà soggetto allo stesso divieto.
L’incantesimo può essere imposto in modo tale da investire l’intero edificio o anche solo parti di esso. Vi sono luoghi particolari e generalmente più che noti sui quali la protezione imposta è di un livello tale che il minimo tentativo di raggiungerli via Smaterializzazione comporterebbe le conseguenze più gravi. È questo il caso ad esempio della protezione imposta su Hogwarts, in quanto millenaria e costantemente rafforzata, o sul Ministero della Magia, per gli stessi motivi.
6) Draco Malfoy, un Mangiamorte terrorizzato
“Draco, tu non sei un assassino”. In questa frase di Albus Silente è racchiusa tutta l’esperienza di Draco come servitore dell’Oscuro Signore. Con il padre rinchiuso nella prigione di massima sicurezza di Azkaban, Draco diventa l’uomo di casa. Sente addosso la responsabilità di proteggere sua madre e di portare avanti le cose in assenza del padre. Questa incombenza in effetti non è solo immaginata: Lord Voldemort lo ha arruolato nelle schiere dei Mangiamorte.
La verità è molto più amara di come sembra. Draco non è stato scelto per le sue qualità ma per punire Lucius per i suoi fallimenti. Il ragazzo all’inizio lo nega, finge di credere di potercela fare, rifiuta l’aiuto di Severus Piton, ma la verità è che in cuor suo sa che uccidere Albus Silente è un’impresa persa in partenza e che Voldemort gli ha dato questa missione da compiere perché qualunque sia l’esito, sarebbe un successo per lui. Infatti, se Draco riuscisse nell’impresa, Voldemort si ritroverebbe libero dal suo più grande nemico, e se invece fallisse, ucciderebbe il ragazzo per spezzare il cuore a Lucius.
Come sono andate le cose poi lo sappiamo: i tentativi di Draco di uccidere il Preside sono patetici e lui finisce per piangere in bagno in compagnia di Mirtilla Malcontenta.
«Nessuno può aiutarmi» rispose Malfoy. Stava tremando. «Non posso farlo… Non posso… non funzionerà… E se non lo faccio presto… dice che mi ucciderà…»
(Draco Malfoy, Harry Potter e il Principe Mezzosangue)
Draco non vuole uccidere Silente, ma sa che se non lo farà lui e la sua famiglia saranno condannati.
La prigionia del padre lascia il giovane Malfoy senza terreno sotto i piedi, colpevolizza Harry di tutto perché incapace di ammettere una realtà scomoda. Si ritrova improvvisamente catapultato nel mondo degli adulti, che impara a conoscere dal lato peggiore: quello da Mangiamorte. Tutta l’esperienza vissuta durante il sesto anno, culminata con l’omicidio di Silente da parte di Piton e l’invasione di Hogwarts da parte dei Mangiamorte, lo lasciano svuotato e atterrito in modo evidente.
L’epilogo di Draco Malfoy
In Harry Potter e I Doni della Morte, Draco salva Harry al Malfoy Manor. Fa una scelta, la sua prima scelta giusta e completamente indipendente. Draco in quel momento salva Harry, Hermione e Ron e lo fa consapevolmente. Non vuole denunciare i suoi compagni, sa che tutto sommato sarebbe la scelta più facile, ma decide altrimenti. Draco ha visto l’inferno e non vuole più farne parte.
Nella Battaglia di Hogawrts, Draco invece di scappare da Hogwarts come tutti gli altri figli di Mangiamorte, va a cercare Harry con la motivazione di voler riavere indietro la sua bacchetta. Motivazione alquanto labile se si pensa che Draco non è un combattente e non è affatto coraggioso.
Al termine della guerra sposa una ragazza purosangue, ma il suo cambiamento si vede nei valori che trasmette al figlio Scorpius, a cui insegna a non disprezzare i Nati Babbani. Draco a differenza di Lucius, che nonostante tutto resta ancorato alle sue convinzioni, ha compiuto un’evoluzione personale che non lo ha cambiato di netto, ma ha smussato gli spigoli più appuntiti del suo carattere.
Draco non ha avuto scelta
Guardando le cose da una “prospettiva Serpeverde” Draco è il ragazzo che non ha avuto scelta.
Draco è un bullo? Sì, ma è stato cresciuto da una famiglia che lo ha viziato. È razzista? Sì, la famiglia gli ha inculcato determinati valori fin dalla nascita. È un ragazzo crudele? No. Draco stuzzica, provoca, fa dispetti e tormenta, ma non supera mai la linea della pura ferocia. Lui non ha mai voluto essere un assassino o un Mangiamorte, desiderava solo sentirsi importante e famoso a scuola e in società.
7) I quadri nell’ufficio del Preside
Appesi alle pareti dell’Ufficio del preside ci sono i ritratti di tutti i vecchi presidi di Hogwarts. I quadri sono al servizio del Preside in carica. Spesso gli riportano notizie sentite viaggiando nei propri ritratti situati altrove o semplicemente trasmettendo messaggi.
Secondo la tradizione, tutti i Presidi vengono immortalati in un dipinto prima della loro morte. Quindi il ritratto è pronto, il Preside o la Preside in questione lo conservano chiuso a chiave in un armadio, facendogli visita regolarmente (se lo desiderano) per insegnargli a muoversi e a comportarsi esattamente come loro e per rivelargli ogni genere di ricordo o informazione che nel corso dei secoli potrebbero essere condivisi con chi occuperà tale carica.
La profonda conoscenza e sapienza contenuta in alcuni dei ritratti dei presidi non è nota a molti. Solo chi occupa questa carica e pochi altri studenti si sono resi conto, nel corso dei secoli, che l’apparente dormire dei ritratti in presenza di visitatori non è sempre vero.
I quadri dei Presidi di Hogwarts
- Albus Silente è appeso subito dietro la sedia del Preside, celando un luogo segreto (qui Piton nasconde la Spada di Grifondoro che poi consegnerà ad Harry ne I Doni della Morte)
- Ambrose Swott
- Armando Dippet
- Basil Fronsac
- Dexter Fortescue
- Dilys Derwent, collegato con il San Mungo dove lavorò come guaritrice
- Eoessa Sakndenberg
- Everard, collegato con il Ministero della Magia
- Heliotrope Wilkins
- Newton Scamandro
- Phineas Nigellus Black – collegato con il Numero 12 di Grimmauld Place a Londra
- Quentin Trimble
- Severus Piton
- Vulpus
- Walter Aragon
8) Il funerale di Silente
Purtroppo il film non riporta l’intero funerale di Silente, come raccontato nel libro. Quello del funerale di Silente è un capitolo profondo e molto caro ai lettori della saga.
L’atmosfera è quella di un sole che accarezzava il viso, “mentre seguivano in silenzio la professoressa McGranitt fino al luogo in cui centinaia di sedie erano state disposte in file ordinate. Al centro si apriva un corridoio: in fondo c’era una tavola di marmo, e tutte le sedie erano rivolte da quella parte. Era un magnifico giorno d’estate”. (Harry Potter e Il Principe Mezzosangue, capitolo 29 “Il lamento della fenice”)
Numerosi erano i presenti, oltre i membri della scuola, di cui Harry non ne riconosce la metà. Tra i visi che conosciamo vi troviamo:
- i membri dell’Ordine della Fenice (Kingsley Shacklebolt, Malocchio Moody, Tonks e Remus Lupin mano nella mano, i signori Weasley, Bill e Fleur, Fred e George, Madame Maxime e Arabella Figg
- Tom, il padrone del Paiolo Magico
- la villosa bassista del gruppo magico le Sorelle Stravagarie
- Ernie Urto, autista del Nottetempo
- Madama McClan del negozio di vestiti di Diagon Alley
- il barista della Testa di Porco (Alberfort Silente)
- la strega che spingeva il carrello dell’Espresso per Hogwarts
- i fantasmi del castello
- Cornelius Caramell
- Rita Skeeter
- Dolores Umbridge, “che ostentava sul volto da rospo una poco convincente espressione contrita”
- il Centauro Fiorenzo
- il nuovo Ministro della Magia, Scrimgeour
- Sirene e Tritoni del lago
- Grop, il fratellastro di Hagrid
- i Centauri
“Hagrid risaliva lentamente il passaggio tra le sedie. Piangeva in silenzio, il volto bagnato di lacrime, e tra le sue braccia, avvolto in un drappo di velluto viola trapunto di stelle dorate, c’era il corpo di Silente. Harry percepì un dolore acuto salirgli alla gola: per un attimo, la strana musica e la consapevolezza che il corpo di Silente era così vicino parvero sottrarre tutto il calore al giorno. Ron era pallido e spaventato. Ginny e Hermione piangevano silenziosamente. Non videro bene ciò che accadde davanti. Hagrid doveva aver posato Silente sulla tavola. Si ritirò lungo il corridoio, soffiandosi il naso con alti strombettii […]… ma luì sapeva che Silente non ci avrebbe badato. […]
Poi molte persone urlarono. Bianche fiamme splendenti si erano levate attorno a Silente e alla tavola sulla quale giaceva; diventarono sempre più alte, nascondendo il corpo. Fumo bianco salì a spirale nell’aria disegnando strane forme: Harry credette, per un istante che gli fermò il cuore, di vedere una fenice volare gioiosa nell’azzurro, ma un attimo dopo il fuoco era sparito. Al suo posto c’era una tomba di marmo bianco, che racchiudeva il corpo di Silente e la tavola sulla quale aveva riposato.” (Harry Potter e Il Principe Mezzosangue, capitolo 29 “Il lamento della fenice”)
9) Albus Percival Wulfric Brian Silente
Dopo la morte di Albus Silente, Harry pensa che ci sono tante cose che non sa di lui e tante cose che non gli ha mai chiesto, come ad esempio dove avesse imparato il linguaggio Marino.
“E poi, a sorpresa, gli si riversò addosso la spaventosa verità, assoluta e irreversibile. Silente era morto, se n’era andato… strinse in mano il freddo medaglione, così forte da farsi male, ma non riuscì a evitare che lacrime bollenti gli scivolassero dagli occhi.” (Harry Potter e Il Principe Mezzosangue, capitolo 29 “Il lamento della fenice”)
Albus Percival Wulfric Brian Silente è il primo personaggio magico che incontriamo (se escludiamo la professoressa McGrannit versione Animagus). Nel corso della saga Silente è il mago ad araldo del bene, mentore e protettore di Harry, primo baluardo contro Voldemort. Pian piano, però, verso la fine della saga, la scrittrice ci mostra come il Bene a volte, se vuol trionfare, deve farsi torbido e meno dogmatico.
Il nome
- Albus deriva dall’aggettivo latino che significa “bianco” e ricorda anche Albion un nome molto antico di tradizione arturiana per “Britannia”.
- Percival è colui il quale, fra i cavalieri di Re Artù impegnati nella ricerca del Santo Graal, riuscirà a trovare la preziosa coppa. Altri due personaggi della serie portano questo nome: Percy Weasley (fratello maggiore di Ron) e Percival Silente (padre di Albus e Abeforth).
- Wulfric può prestarsi ad una interessante speculazione linguistica che collegherebbe Silente con il poema britannico di Beowulf: Beowulf infatti ha il significato di “orso potente” (beo) e “lupo” (wulf), mentre il secondo nome di Silente può essere diviso in “lupo” e “potere, autorità-governo” (rule). In questa similitudine Silente è l’eroe Beowulf mentre Grindelwald è il nemico Grendel.
- Brian è un nome da associare ai re nella tradizione celtica, in particolare irlandese: Brian Boru fu sovrano d’Irlanda nell’XI secolo.
- Dumbledore (Silente) è la parola in inglese antico per “bombo” . Ma la parola ha un altro possibile significato che si riferisce ad una particolare foggia di cappello, in voga a Londra alla fine del XIX secolo. Se si considera questa possibilità il nome assumerebbe il significato di “bianco cappello” che in inglese è il termine usato per identificare l’eroe di una storia (derivato dal fatto che nei western americani, il cowboy buono portava sempre un cappello bianco) e non parrebbe affatto strano che l’autrice abbia chiamato il suo grande eroe del bene White Hat.
Il giovane Silente
Silente, pur celando fatti della sua giovinezza, non rinnega mai nulla. Egli si sente somma di tutte le esperienze avute, evoluzione del ragazzo che fece molti errori, divenuto il più grande mago del suo tempo proprio perché ha capito di poter sbagliare.
Un padre ad Azkaban
Albus nasce nel 1881, primogenito di Kendra e Percival, cresce sino all’adolescenza a Mould-on-The-Wold, fin quando sua sorella Ariana, all’età di 6 anni, non essendo in grado di controllare i suoi poteri attirò l’attenzione di tre Babbani, che la aggredirono.
Il padre Percival, in soccorso o per vendetta, attaccò magicamente i tre, violando la legge magica. Fu condannato ad Azkaban dove mai tentò di scagionarsi, tacendo sui motivi della sua aggressione, poiché temeva che, rivelando la situazione di Ariana, questa sarebbe stata bollata come un pericolo e rinchiusa.
Percival morì in prigione e qualche anno dopo e la famiglia Silente decise di trasferirsi a Godric’s Hollow, dove, su decisione della madre, la ragazza visse isolata dal resto della comunità magica, affidata alle sue cure e a quelle dei figli Albus e Abeforth.
Un giovane brillante
Silente fu profondamente segnato dalla condotta paterna e da ciò che ne scaturì, uno scandalo che perseguitò i Silente, oltre alle condizioni della sorella, irrimediabilmente destabilizzata e pericolosa per tutti. Quando partì per Hogwarts fu sollevato di lasciare la sua casa nonostante alcuni studenti lo tormentassero per le azioni del padre, la scuola fu il primo grande momento di libertà e di sfogo del giovane.
Qui si distinse in tutte arti magiche, diventò Prefetto e Caposcuola dei Grifondoro, oltre a diventare membro giovanile del Wizengamot, il tribunale magico dei maghi, vinse tutti i premi messi in palio dalla scuola ed entrò in corrisponsenza con importanti maghi del tempo, come Nicolas Flamel (importante alchimista) e Bathilda Bath (storica della magia). Alla fine dell’ultimo anno di istruzione c’era già chi voleva proporlo come Ministro della Magia.
La morte della madre
Dopo la scuola, Silente aveva intenzione di partire per un giro del mondo tradizionale fra i maghi giovani con il suo amico, Elphias Doge. La notte prima della sua partenza, però, mentre lui e Doge erano al Paiolo Magico pronti a partire, sua madre fu uccisa dalla magia incontrollata di sua sorella Ariana. Albus dovette tornare a Godric’s Hollow per ricoprire il ruolo di capo-famiglia e rinunciare alla partenza.
In questo periodo Silente sognava di privarsi dalle catene che lo legavano a Godric’s Hollow, inghiottito da una realtà grigia, il suo egoismo iniziava a superare il bene che provava per la sorella Ariana.
L’incontro con Gellert Grindelwald
Quando Albus si sentiva ormai finito, costretto ad una vita in cui non avrebbe potuto ottenere ciò che meritava in quanto mago dalle grandi capacità, Bathilda Bath gli presentò il suo pro-nipote Gellert Grindelwald. Il giovane Grindelwald era stato espulso da Durmstrang a causa dei suoi esperimenti con le Arti Oscure e stava facendo una ricerca sui Doni della Morte.
Il giovane iniziò ad affascinare Albus con le sue teorie secondo le quali i Babbani dovevano essere costretti all’obbedienza dei maghi, e che lui ed Albus, giovani eccezionali, avrebbero dovuto essere i capi della rivoluzione magica. Tutto questo in nome di un “Bene Superiore” a cui solo loro potevano condurre il popolo dei maghi.
Al tempo Silente si rendeva conto dell’oscurità dei progetti di Grindelwald, ma, per un certo periodo, mise a tacere la propria coscienza, anche in virtù del fatto che, (secondo alcune indiscrezioni di J.K. Rowling) si era invaghito di Grindelwald.
La morte di Ariana
Aberforth, il fratello di Silente, non era d’accordo con le idee di Grindelwald e accusò Albus di negligenza nella cura della sorella Ariana. Durante un litigio, Grindelwald usò la Maledizione Cruciatus contro Aberforth, e fra i tre ragazzi cominciò un duello.
Ariana tentò di intervenire, buttandosi fra i tre maghi, ma rimase uccisa da una maledizione vagante. Grindelwald fuggì lasciando Albus sconvolto. Aberforth riteneva Albus il responsabile della morte di Ariana e, durante il funerale, lo aggredì rompendogli il naso. Evitò poi per lungo tempo ogni contatto con lui.
Silente proprietario della Bacchetta di Sambuco
Dopo la morte di Ariana, Silente tornò ad Hogwarts come professore di Trasfigurazione. In quegli anni, Gellert Grindelwald divenne sempre più potente, e reclutò un esercito formato da uomini provenienti da tutta Europa. Trovò la Bacchetta di Sambuco che usò per terrorizzare il continente.
Nel 1945 Silente rintracciò il mago oscuro e i due duellarono. Il duello passerà alla storia come il più mitico mai combattuto. Albus vinse il duello, e quindi divenne il proprietario della Bacchetta di Sambuco, e Grindelwald fu imprigionato. Per la sconfitta di Grindelwald, Silente venne insignito dell’ordine di Merlino, prima classe.
Nel 1956, Silente divenne Preside della Scuola, succedendo ad Armando Dippet. Gli fu offerto per tre volte l’incarico di Ministro della Magia, ma Silente rifiutò sempre. A causa dell’esperienza con Grindelwald, riteneva di non essere adatto al potere. Nonostante ciò rimase in contatto con il Ministero per poter dare consigli ai vari Ministri che si successero negli anni.
Perché Silente vuole decidere la propria morte?
Come sappiamo, Albus, cosciente del fatto che Voldemort aveva ordinato al giovane Draco Malfoy di ucciderlo, chiese a Piton di compiere l’atto fatale. In questo modo avrebbe consetito a Draco di redimersi e avrebbe permesso a Piton di guadagnarsi l’incondizionata fiducia del Signore Oscuro, in modo da poter intralciare i piani di Voldemort.
Inoltre, decidendo la sua morte era sicuro che il potere delle Bacchetta di Sambuco si sarebbe infranto. Le cose però non andarono come previsto: fu disarmato da Draco Malfoy, che acquisì il potere della Bacchetta prima di essere disarmato a sua volta da Harry che ne diverrà il vero Padrone.
Conoscenza e capacità magiche
- Plurilingue: Parlava il linguaggio delle Sirene; capiva il Maridese, il Gobbledegook (Lingua dei Goblin) e il Serpentese.
- Invisibilità: Poteva rendersi invisibile senza dover usare il Mantello dell’Invisibilità grazie a potenti Incantesimi di disillusione.
- Legilimante e Occlumante: Silente era molto abile sia nell’Occlumazia che nella Legilimanzia. Molte persone, in particolar modo Harry Potter, spesso notavano che Silente fosse in grado di leggere nelle loro menti e decifrare cosa stessero pensando. Ad ogni modo, alcuni mangiamorte, come Barty Crouch Jr. hanno dato prova di essere degli ottimi Occlumanti e furono in grado di nascondere i propri pensieri da lui.
- Incantesimi: era molto abile in Incantesimi. Fu in grado di evocare il proprio Incanto Patrono con estrema facilità, oltre che ad inventarne un nuovo uso per comunicare tramite esso, e di utilizzare il complicatissimo Incanto Fidelius.
- Trasfigurazione: la sua conoscenza per questa materia era elevata, al punto da essergli concessa la cattedra della materia ad Hogwarts.
- Duelli: Silente era uno dei duellanti più abili del suo tempo, capace di tenere testa a maghi oscuri come Voldemort e Grindelwald. Il fatto che Grindelwald brandisse la Bacchetta di Sambuco è un indice di quanto Silente fosse potente come duellante.
- Conoscenza e Padronanza della magia
10) Perché “Principe Mezzosangue”?
Tra le pagine del libro si scopre che “Principe” deriva dal cognome della madre di Severus Piton, Eileen Prince, mentre “Mezzosangue” è usato dallo stesso professore perché è figlio di un babbano e di una strega.
Probabilmente, a causa della mancanza dell’affetto paterno (il padre usava violenza contro la madre, come Harry scopre entrando nella mente di Piton durante una lezione di Occlumanzia), Piton arriva a mitizzare il mondo magico da cui proviene sua madre.
Curiosità sul Principe Mezzosangue
- Piton era il solo Mangiamorte in grado di evocare un Patronus e l’unico legilimens tra i seguaci di Voldemort.
- La prima cosa che chiese ad Harry fu: “Potter, che cosa ottengo se verso della radice di Asfodelo in polvere dentro un infuso di Artemisia?”. Secondo il linguaggio Vittoriano dei Fiori, l’Asfodelo è un tipo di giglio (Lily) che significa ‘Il mio rammarico ti segue nella tomba’ e Artemisia significa ‘assenza’ e tipicamente simbolizza un amaro dolore. Unendoli si ottiene: “Mi rammarico per la morte di Lily”.