Identificati nodi che compongono il Dna umano, lo dimostra una studio pubblicato sull’Embo Journal da ricercatori dell’Istituto Garvan in Australia e dell’Università di Padova. Lo studio contribuisce a mappare circa 50.000 i-motifs presenti nelle cellule umane ed è un passo fondamentale per lo sviluppo di nuovi farmaci e terapie in futuro
Identificati nodi che compongono il Dna umano
Sono stati identificati alcuni misteriosi ‘nodi’ che compaiono lungo il filamento del Dna umano: si tratta degli i-motifs, punti in cui il Dna perde la sua classica struttura a doppia elica e si attorciglia temporaneamente. Queste strutture potrebbero avere un ruolo cruciale in alcune patologie e nella ricerca di nuovi farmaci antitumorali e antivirali.
Il lavoro, pubblicato sull’Embo Journal, è stato coordinato da Daniel Christ dell’Istituto Garvan in Australia, con il contributo di Sara Richter, Irene Zanin ed Emanuela Ruggiero dell’Università di Padova.
Lo studio contribuisce a mappare circa 50.000 i-motifs presenti nelle cellule umane ed è un passo fondamentale per lo sviluppo di nuovi farmaci e terapie in futuro.
Emanuela Ruggiero ha spiegato all’ANSA che da alcuni anni è noto che il Dna non esiste solo nella sua forma canonica di doppia elica. In certi momenti, infatti, il Dna può assumere strutture diverse, come i g-quadruplex e gli i-motifs, formate da quattro filamenti. Questi nodi si manifestano in specifiche fasi dell’attività cellulare, come durante la replicazione, per poi svanire rapidamente, rendendo il loro studio particolarmente difficile fino ad ora.