Il cantante russo Yuri Shevchuk è stato interrogato in merito alle sue affermazioni contro Putin durante il concerto. “La patria, amici, non ha nulla a che vedere con il c*lo del presidente che dovete baciare“. Lo sfogo è risuonato forte e chiaro davanti alla pleatea russa radunata per un concerto. E, dopo qualche attimo di incertezza, è esplosa un’ovazione. Ieri sera a Ufa, nella regione orientale della Bashkiria, in Russia, un applauso ha accolto le parole pronunciate dalla rockstar Yuri Shevchuk contro Vladimir Putin. Il cantante, leader della band Ddt, si è lasciato andare a quell’intervento polemico al termine della proprioa esibizione. E subito, ad attenderlo dietro le quinte, c’erano le forze di sicurezza.
Il cantante russo in un concentro contro Putin
L’episodio avvenuto sul palco è stato ripreso dagli smartphone di diversi fan, che in quel momento stavano immortalando i momenti finali dello spettacolo musicale. “La patria è una povera vecchietta che vende patate alla stazione“, ha esclamato il cantante russo, denunciando l’adulazione nei confronti di Vladimir Putin. Poi è partita la più esplicita contestazione alla guerra in Ucraina. “Ora la gente viene uccisa in Ucraina. Perché? I nostri ragazzi muoiono laggiù, perché? Giovani ucraini e russi stanno morendo, gli anziani, le donne i bambini stanno morendo. Per i piani napoleonici del nostro altro Cesare?“, ha affermato Yuri Shevchuk.
Si era rifiutato di esibirsi per la “Z” apposta sull’ingresso
Di recente il chitarrista, molto popolare in Russia, si era rifiutato di esibirsi in una sala da concerto al cui ingresso era stata affissa a caratteri cubitali la lettera “Z“, diventata il simbolo della cosiddetta “operazione militare speciale” ordinata da Putin. E anche in quel caso la sua decisione non era passata inosservata. Ieri sera, la ferma condanna alla guerra e quell’applauso spontaneo, prima timido poi più convinto, del pubblico. A seguito dell’accaduto, come riporta Ovd-Info, alcuni agenti delle forze di sicurezza si sono presentati nel backstage per interrogare il musicista.
Trattenuto per accertamenti e interrogato
Shevchuk, a quanto si apprende, è stato trattenuto per accertamenti e segnalato per violazione della legge contro le informazioni che screditano le forze militari, norma approvata dalla Duma dopo l’avvio dell’offensiva militare in Ucraina. Il noto chitarrista russo è uno dei pochi artisti ad aver espresso – anche in passato – posizioni apertamente ostili a Putin. In una delle sue più controverse canzoni, “Kogda zakonchitsya neft”, lo stesso Shevchuk canta: “Quando il petrolio si esaurirà, il nostro presidente morirà“.