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Il "Faraone" Gianfranco Marziano, una delle leggende del Capoluogo

SALERNO. Quale salernitano non può fare a meno di ricordare gli straordinari e irripetibili spettacoli del “Faraone” Gianfranco Marziano? Il termine “Faraone” non è nient’altro che il nome attribuito ad una leggenda del Capoluogo, uno degli artisti di nicchia irriverenti che l’intera nazione e, perché no, tutto il mondo ci invidia. Le sue performance artistiche hanno avuto modo di dare un’identità ad una città “piccola piccola” come Salerno e per giunta nei periodi storici dove per un giovane, vivere in questo comune di provincia doveva essere davvero un’impresa.


La storia

Ci sono, dunque, artisti che hanno lasciato il loro tratto indelebile nel cuore di una città e il grande Gianfranco Marziano è proprio uno di questi. Lo diceva anche il sommo Fabrizio De André, quando parlava di leggendari artisti che, nel corso della loro carriera, avevano lasciato un tratto indelebile nel cuore dei residente e questo è proprio caso del “Faraone”. Così, come la Capitale non può fare a meno dei suoi Verdone e Manfredi, Salerno non può fare a meno di Marziano, un classe ’64 che, ha avuto modo di rappresentare il popolo salernitano, divenendo il fenomeno creativo più celebre ed amato di tutti i tempi.

I suoi libri, la realizzazione dei testi nell’opera “Battmann” (parodia del celebre personaggio della DC) di Mario Perrotta detto ‘O fumettista, i suoi spettacoli, i suoi album, i singoli e tutti gli straordinari racconti, resteranno per sempre nell’animo dei salernitani, un’amore quello per Marziano che continuerà a propagarsi nel tempo, restando nello spazio più pregiato del cuore dei tanti, dove merita di stare. Sono stati numerosi i giornalisti e i blogger locali non si sono di certo tirati indietro nello spendere importanti parole per questo artista, tra questi ricordiamo “Mercatello’s Delta” di Paolo Mossetti per il portale “L’indiscreto”, che ha decantato con immenso orgoglio le gesta del “Faraone” oppure il servizio di “Techlover”, divenuto un’istituzione nel web.


Anche gli scrittori nostrani non hanno potuto fare a meno di dedicare interi libri a questa leggenda, tra i tanti ricordiamo “Spettabili tutti” di Giovanni Vacca, che ricorda il percorso tortuoso di Marziano avuto nell’inizio degli anni ’90, periodo che sfruttato dall’artista stesso come un trampolino di lancio per l’affermazione locale. Laureato in lettere moderne con una tesi sull’esoterismo nazista, Marziano ha avuto modo di iniziare a far girare le sue canzoni col passaparola. Una volta raggiunti i 30 anni, inizia ad esibirsi frequentemente presso il pub “Il Moro” di Cava de’ Tirreni, al centro sociale di Pagani, nei bar, nelle feste private e di paese, proprio in quel lasso di tempo, il pubblico inizia progressivamente ad aumentare, sino a giungere al suo apice quando si esibisce in un concerto al Maschio Angioino di Napoli.

In seguito, il suo cammino inizia ad evolversi con il sopraggiungere di Youtube, i migranti salernitani di tutta Italia e di tutto il mondo lo fanno conoscere all’estero, a Roma e al Nord. La sua discografia è così ricca di gerghi provinciali, che persino i vicini napoletani hanno bisogno di un traduttore al fine di comprendere a fondo le terminologia del “Faraone”. Passano gli anni e Marziano, con grande sfacciataggine, continua ad esportare Salerno in tutte le sue forme, senza freni inibitori e senza limiti lessicali e senza usare quei trucchetti di marketing tipici di altre province o regioni, perché egli è un’artista genuino, sincero e che sa parlare al cuore di tutti i suoi fan.


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