di Domenico De Rosa
Il 2025 è finalmente arrivato, e con esso una miriade di nuove promesse, speranze, e – naturalmente – qualche scivolone preannunciato. Se pensate che l’anno nuovo porti con sé una ventata di ottimismo e rinnovamento, sappiate che siete in buona compagnia, ma anche un po’ ingenui. Vediamo insieme cosa dovremmo attenderci da questo anno che, a quanto pare, è un po’ come un assistente virtuale: sembra brillante, ma ci deluderà appena smetteremo di alimentarlo con i nostri dati.
Il 2025 è l’anno in cui, secondo le promesse di Silicon Valley, le macchine inizieranno a capirci meglio di quanto faccia il nostro partner. Sì, proprio così: Siri, Alexa e Google Assistant ci conosceranno così bene che arriveranno a dirci cose come: “Stai mangiando quella pizza anche oggi, eh? Non hai ancora fatto quella palestra che ti avevo suggerito?”. E, quando finalmente si convinceranno a parlare come noi, a nostro agio, avremo una Alexa che non ci risponderà con un semplice “Ok” ma con un: “Sì, amore, so che sei stanco, ma davvero non puoi fare questa chiamata?”. Un tocco personale che ci farà sentire finalmente visti.
Nel 2025, tutti saranno entusiasti di fare la propria parte per salvare il pianeta. Avremo borse in plastica biodegradabile, automobili che si ricaricano con l’energia solare, però solo se sei su una collina in pieno sole, ovviamente, e il delivery a domicilio arriverà su biciclette elettriche… o almeno così ci dicono. Nel frattempo, però, le nostre case saranno inondate di gadget “ecologici” che, se non sono fatti con materiali riciclati, sono almeno stampati in 3D con “plastiche organiche”. Ecco, almeno ci possiamo consolare pensando che non sono veramente plastica. Non proprio.
Ancora, il lavoro da remoto sarà diventato un must. Ogni azienda avrà finalmente una politica “smart working” che, in teoria, ci permette di lavorare ovunque – dalla comodità di un caffè al parco o dal divano di casa. In pratica, però, scopriremo che il nostro lavoro a distanza si traduce in riunioni Zoom infinite, con connessioni che vanno e vengono più velocemente dei nostri pensieri quando vediamo l’orologio. La produttività sarà alle stelle… a condizione che non si verifichi l’imprevisto: una notifica sul cellulare che ci costringe a interrompere il lavoro per guardare l’ennesimo meme.
Ogni nuovo anno ci porta la speranza di un cambiamento positivo nelle politiche globali, e il 2025 non farà eccezione. I leader mondiali si riuniranno per discutere soluzioni brillanti a problemi che nessuno riesce a risolvere da decenni. Ma tranquilli, nel caso in cui pensiate che finalmente troveremo un accordo sul clima, sul lavoro o sulla pace nel mondo, il 2025 ci ricorderà che la politica è, in fondo, l’arte di spiegare a gran voce che “adesso sì che faremo la differenza” e, poi, tornare a fare esattamente quello che facevamo prima. Solo che stavolta con più hashtag e forse una gif di supporto.
Il 2025 sarà l’anno in cui il mondo intero si renderà conto che la comodità è più importante di qualunque altra cosa. Le tute da ginnastica non saranno più solo per la palestra, ma anche per l’ufficio, per le cene formali e, perché no, anche per le cerimonie di gala. La frase “l’importante è sentirsi a proprio agio” sarà il nuovo mantra, e vedremo una crescente tendenza verso la moda del “lavorare in pigiama” e “fare la spesa in pantofole”. D’altronde, cosa c’è di più futuristico di un mondo in cui siamo tutti uguali, vestiti allo stesso modo?
Infine il 2025 sarà l’anno in cui la Generazione Z, che già ci ha fatto credere che la socialità virtuale è meglio di quella fisica, si prenderà finalmente le redini del mondo. Saranno pronti a cambiare tutto, a sfidare ogni convenzione e a parlarci di sostenibilità, inclusività e “gamification” in modo che persino i nostri genitori non capiscano più cosa stiamo dicendo. D’altronde, se ci hanno già fatto impazzire con gli acronimi e le challenge online, possiamo solo aspettarci che il 2025 riservi a noi, poveri millennial e boomers, una serie di “slang” che renderanno ogni conversazione un’esperienza surreale. Preparatevi a rispondere a “Come va, bro?” con “Tutto ok, just vibing”, perché non ci sarà altra opzione.
Ad ogni buon conto un altro nuovo anno, un’altra illusione. Il 2025 è qui, pronto a regalarci nuove speranze, nuove disillusioni.