Site icon Occhio Notizie

Il vaiolo delle scimmie si sta già evolvendo: scoperte 50 mutazioni

Sono state scoperte già 50 mutazioni del vaiolo delle scimmie, il ceppo trovato nel primo focolaio di maggio 2022 è diverso rispetto a quello che ha causato l’epidemia del 2018-19, così come nella trasmissione tra esseri umani attualmente in corso. A rivelarlo è una ricerca dell’Istituto Nazionale di Sanità Doutor Ricardo Jorge (Insa) di Lisbona, pubblicata sulla rivista scientifica Nature Medicine.

Vaiolo delle scimmie, scoperte 50 mutazioni

Gli studiosi, con a capo Joana Isidro, Vítor Borges e Miguel Pinto, hanno effettuato la sequenza genetica del ceppo MPXV, attualmente in circolazione, del vaiolo delle scimmie. Il ceppo di quest’anno si è differenziato da quello del 2018-19 grazie a 50 mutazioni. Un numero molto elevato e imprevisto, segnalano i ricercatori, per un virus che appartiene al genere Orthopoxvirus.

Vaiolo scimmie, Oms: 3.200 contagi confermati, un morto

“Poco più di 6 settimane fa, l’Oms è stata informata di un cluster familiare di 3 casi di vaiolo delle scimmie” nel Regno Unito, “senza alcun viaggio recente al di fuori” del Paese. “Da allora, più di 3.200 casi confermati e un decesso sono stati segnalati all’Oms da 48 Paesi inclusa la Nigeria, e in 5 regioni dell’Oms”. Così il direttore generale dell’Organizzazione mondiale della sanità, Tedros Adhanom Ghebreyesus, ha fatto il punto sui casi anomali di Monkeypox virus, in occasione della riunione del comitato chiamato a decidere se l’infezione va considerata un’emergenza sanitaria pubblica di rilevanza internazionale (Pheic). Il responso potrebbe arrivare oggi.

I contagi registrati nei Paesi più recentemente colpiti “continuano a verificarsi principalmente tra uomini che fanno sesso con uomini e che hanno riferito di rapporti sessuali recenti con partner nuovi o multipli”, ha sottolineato il Dg, evidenziando che “la trasmissione da persona a persona è in corso ed è probabilmente sottostimata. In Nigeria – ha rimarcato Tedros – la percentuale di donne colpite è molto più alta che altrove ed è fondamentale capire meglio come si sta diffondendo la malattia”.

Exit mobile version