La giornalista Ilaria D’Amico ha parlato del suo legame con Gianluigi Buffon ai microfoni di “Verissimo”. Tra i vari aneddoti ha spiegato che la sua nascita è avvenuta per caso fortuito visto che la mamma voleva abortire ma poi, una volta che il ginecologo spostò l’appuntamento, decise insieme al padre di tenere la piccola. Poi ha spiegato il suo incontro con il campione Buffon e quanto abbia sofferto per le critiche sulla loro relazione.
Ilaria D’Amico ospite a Verissimo
La D’Amico intervistata dalla Toffanin, ha parlato della sua relazione con il portiere Buffon e di quanto abbia sofferto per le innumerevoli critiche sulla loro relazione.
“Io e Gigi ci siamo incontrati perché eravamo nella stessa situazione emotiva, reduci da grandi sofferenze, di crisi profonde. Quando ci siamo visti abbiamo sentito il bisogno di raccontarci come dei rubinetti aperti e abbiamo capito che dentro di noi era successo qualcosa. In Italia c’è lo stereotipo della donna rovinafamiglie, non c’è il corrispettivo maschile. C’è sempre questa idea che gli uomini siano lì candidi nella loro vita felicissima e che le donne arrivino con malizia e cattiveria a strapparli dalle loro famiglie. Questo mi ha fatto soffrire perché non era così.”
E sul fatto che la loro coppia rappresenti uno stereotipo:
” Non l’avrei mai detto nemmeno io, ho sempre pensato di combattere gli stereotipi e invece ero l’esatto opposto. Non immaginavo che un calciatore potesse essere un compagno di vita, invece Gigi è una persona meravigliosa, con un cuore grandissimo e trasparente. È un uomo che mi ha ricoperto di un amore enorme e che aveva bisogno di essere amato, abbracciato e capito.”
In futuro non esclude l’ipotesi, di avere dopo Leopoldo altri figli:
“Direi una bugia se dicessi che non mi manchi una figlia femmina perché sono cresciuta in una famiglia tutta al femminile. Ogni settimana scrivono che sono incinta, ma non lo smentisco mai. Se dovesse ricapitare mi piacerebbe tanto avere una bambina anche se faccio fatica a immaginare un equilibrio migliore di quello che abbiamo adesso.”