Economia

Imu, lunedì c’è la scadenza per il pagamento del saldo. Rata media di 511 euro per le seconde case, fino a 3mila euro per quelle di lusso

Saldo IMU 2024, come si calcola e metodo di pagamento. Una guida essenziale
Saldo IMU 2024, come si calcola e metodo di pagamento. Una guida essenziale
Saldo IMU 2024, come si calcola e metodo di pagamento. Una guida essenziale

Domani lunedì 16 dicembre c’è la scadenza finale per il pagamento del saldo dell’Imu. Confedilizia la definisce iniqua, con una rata media di 511 euro per le seconde case e che può arrivare fino a 3000 euro per quelle di lusso nelle grandi città.

Imu, lunedì c’è la scadenza per il pagamento del saldo

Per i proprietari di immobili, il 16 dicembre rappresenta l’ultimo giorno utile per versare la seconda rata dell’Imu, un’imposta che contribuisce a un gettito complessivo per le casse pubbliche di circa 22 miliardi di euro, considerando sia l’acconto di giugno che il saldo finale.

Il pagamento della prima rata doveva essere effettuato entro il 16 giugno, applicando per i primi sei mesi del 2024 le aliquote stabilite dai Comuni per il 2023. La seconda rata serve a saldare l’imposta dovuta per l’intero anno, con eventuali conguagli sulla prima rata già versata. Per effettuare il pagamento, è possibile utilizzare il modello F24 con i relativi codici tributo, oppure, in alternativa, si può optare per il bollettino fornito da Poste Italiane presso tutte le proprie agenzie. Questo bollettino riporta il numero di conto corrente 1008857615, valido per quasi tutti i Comuni del territorio nazionale, intestato a “Pagamento Imu”.

Secondo la Confedilizia, si tratta di “un’imposta gravosa e ingiusta, una patrimoniale che colpisce sempre più spesso individui che, oltre a non ottenere alcun beneficio dai loro beni, non dispongono nemmeno di un reddito da lavoro per far fronte a questa vera e propria ‘patrimoniale diffusa’.” L’associazione afferma che si tratta di “un tributo che penalizza il risparmio e danneggia l’economia. Si potrebbe iniziare a eliminare l’IMU sulle abitazioni affittate con contratti ‘a canone concordato’, per ampliare l’offerta abitativa, e sugli immobili situati nei piccoli centri, per favorire la rinascita di borghi e aree interne. Si può discutere sulle priorità, ma è fondamentale avere una volontà politica chiara.”

Il costo medio

Secondo le analisi del Servizio Politiche Economiche, Fiscali e Previdenziali della Uil, il costo medio totale dell’Imu per le abitazioni principali considerate di lusso (categorie catastali A/1, A/8, A/9) sarà di 2.531 euro, di cui 1.266 euro da versare come acconto a giugno. Nelle grandi città, questo importo può superare i 6.000 euro. Per quanto riguarda le “seconde case” situate in città capoluogo, il costo medio complessivo dell’Imu sarà di 1.022 euro, con un acconto di 511 euro a giugno, e in alcune grandi città si possono raggiungere punte superiori ai 2.000 euro. Le pertinenze delle abitazioni principali di lusso, come cantine, garage, posti auto e tettoie (classificate nelle categorie catastali C2, C6, C7), sono soggette all’Imu con la stessa aliquota delle prime case di lusso. Il costo medio annuo per queste pertinenze è di 99 euro, corrispondenti a circa 50 euro per l’acconto di giugno.