Cosa sta succedendo in Sardegna? Da giorni la provincia di Oristano è “divorata” dalle fiamme. Una vera e propria catastrofe ambientale dopo gli incendi che hanno devastato diverse aree boschive, coltivazioni e aziende agricole.
Incendi in Sardegna: cosa sta succedendo e i danni
Un danno enorme, inestimabile, che sarà difficile da recuperare. Intanto, il Presidente della Regione, Christian Solinas, coordina le operazioni di spegnimento e di soccorso delle quasi 1000 persone che hanno dovuto abbandonare le loro case dalla sala operativa della Protezione Civile Regionale ed è in continuo contatto con la Protezione Civile Nazionale e il Governo, al quale la Regione, dopo l’attivazione dello stato di calamità, la Sardegna chiede provvedimenti immediati di sostegno economico.
Incendi in Sardegna: distrutti 20mila ettari
Il perimetro del rogo comprende un’area stimata al momento in almeno 20 mila ettari. Stamane si è recato per un primo sopralluogo sulle zone colpite dai roghi l’assessore regionale dell’Ambiente, Gianni Lampis, che ha incontrato i sindaci di Santulussurgiu, e si è poi diretto a Cuglieri, Scano Montiferro e Sennariolo. “Tra gli amministratori e i cittadini – ha detto l’assessore Lampis – ho trovato una forte volontà di rialzarsi e di ripartire: sosterremo questa volontà con ogni mezzo, ha detto l’assessore, e la Regione sarà al loro fianco mettendo in campo ogni azione utile ad ottenere immediatamente gli strumenti di ristoro per le famiglie e per le imprese, come già detto dal Presidente Solinas“.
La Protezione Civile regionale della Sardegna ha diramato un nuovo bollettino di previsione di pericolo incendio, che riguarda tutta la zona dell’Oristanese, il Montiferru, la Planargia e parte del Nuorese: il rischio è stato classificato come alto ed è scattato il “preallarme”. Codice arancione, ma con attenzione rinforzata, dalla Gallura al Campidano di Cagliari sino al Sulcis.
I soccorsi messi in campo dal Corpo nazionale grazie al modulo internazionale di cooperazione attivato per far fronte all’emergenza dal Dipartimento della Protezione Civile, sono in volo verso l’Isola due Canadair provenienti dalla Francia mentre altri due dalla Grecia sono atterrati ad Alghero alle 4 e mezza di stamattina, pronti a operare.
Si aggiungono alle 57 unità operative a terra, di cui 28 provenienti dai Comandi di Nuoro, Sassari e Cagliari e 29 del locale Comando di Oristano. Placato l’inferno di fuoco a Scano di Montiferro, che ieri aveva causato l’evacuazione di oltre 400 persone. Sempre in azione otto velivoli Canadair, un elicottero del Reparto volo di Sassari e gli elicotteri del servizio AIB regionale
”Serviranno decenni per ripristinare l’ambiente”
Serviranno almeno 15 anni per ricostruire i boschi e la macchia mediterranea distrutti dalle fiamme che hanno raggiunto pascoli, ulivi, capannoni, fienili con le scorte di foraggio e mezzi agricoli, ma anche ucciso animali e portato danni incalcolabili all’agricoltura negli oltre 20 mila ettari andati a fuoco. È quanto emerge dal monitoraggio della Coldiretti sugli effetti dei devastanti incendi che hanno colpito la Sardegna in diverse località dell’Isola, soprattutto nell’Oristanese.
Tempistiche molto lunghe anche secondo il Conaf: “Ben 20.000 ettari, secondo le previsioni più ottimistiche. Significa che 200 milioni metri quadrati di terreno sono stati completamente distrutti. Aziende scomparse, macchia mediterranea bruciata e il conteggio del bestiame perduto che si potrà fare solo nei prossimi giorni. Lasciano sgomenti le immagini e le testimonianze dei colleghi agronomi e forestali che raccontano la devastazione provocata dal vasto incendio divampato nella provincia di Oristano”.
Nel Comune di Cuglieri, almeno il 90% della superficie olivetata è andato distrutto. Nel Comune di Sennariolo, il 95% delle superfici sono bruciate. Ci vorranno parecchi decenni per ripristinare la condizione del suolo e la sua fertilità, ristabilire gli equilibri ecosistemici e la complessità della macchia mediterranea. Ora che il vento si è placato, gli uomini hanno maggiori possibilità di intervento, ma la situazione non è ancora risolta definitivamente, anche perché gli ulivi bruciano per molti giorni.
In azione due canadair inviati dalla Francia
Subito operativi a Oristano i due velivoli canadair francesi attivati dal Dipartimento di Protezione Civile nell’ambito del Meccanismo Europeo di cooperazione internazionale.
Dopo un breve briefing tecnico all’aeroporto di Alghero, i due canadair francesi sono decollati insieme a tre velivoli della nostra flotta aerea e stanno effettuando lanci d’acqua sul fronte del fuoco in località Cadone, nel comune di Suni.
Il video
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