Novità nell’inchiesta sulle violenze commesse dai poliziotti penitenziari ai detenuti del carcere di Santa Maria Capua Vetere, il 6 aprile 2020, quando l’Italia era ancora in lockdown a causa della pandemia. Giorni fa sono stati riammessi in servizio sei agenti della polizia che erano coinvolti nell’inchiesta.
Inchiesta Santa Maria Capua Vetere: violenze nei confronti dei detenuti
I fatti risalgono al 2020, il processo è iniziato nel novembre 2022: sono 52 gli imputati tra agenti, medici e funzionari. Agli imputati viene contestato anche il reato di tortura, introdotto nell’ordinamento italiano nel 2017.
Ora la seconda tranche dell’inchiesta. La Procura di Santa Maria Capua Vetere, in questi mesi ha lavorato sotto traccia, ha chiesto misure cautelari per altri 29 agenti ritenuti coinvolti nella vicenda: 15 in servizio a Secondigliano, 13 al carcere di Santa Maria Capua Vetere e uno ad Avellino.
Gli inquirenti hanno chiesto delle misure cautelati, tutte rigettate dal gip Alessia Stadio, hanno perciò fatto ricorso al tribunale del Riesame di Napoli.