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Incidente a Cosenza: lei muore e lui si salva. Indagine per omicidio colposo, la famiglia chiede accertamenti

Ilaria Mirabelli

Il fascicolo di indagine aperto dalla procura di Cosenza è per omicidio colposo. L’inchiesta riguarda la morte di Ilaria Mirabelli, una 38enne cosentina deceduta il 25 agosto in un grave incidente stradale sulla statale 18 bis. La donna era alla guida dell’auto che è uscita di strada; con lei c’era il compagno, che ha riportato ferite lievi. Il corpo di Ilaria è stato trovato a circa cinquanta metri dall’auto. La famiglia della vittima ha sollevato diversi dubbi, anche perché la relazione tra Ilaria e il suo compagno, un uomo di 44 anni, sembrava essere al capolinea a causa di problemi coniugali.

Incidente a Cosenza, indagine sulla morte di Ilaria Mirabelli

L’avvocato della famiglia Mirabelli, Guido Siciliano, ha sottolineato che l’ipotesi di reato per omicidio colposo limita la possibilità di comprendere appieno quanto accaduto il 25 agosto. Il legale ha richiesto una perizia tecnica per accertare la presenza di eventuali traumi sul corpo della vittima. Dall’esame del medico legale di parte, Maurizio Chimenz, è emerso che Ilaria è morta per arresto cardiaco, ma sono state riscontrate tre gravi lesioni interne in punti diversi del corpo. La donna e il compagno erano di ritorno da una gita che potrebbe essere stata un ultimo appuntamento.

Sono in corso accertamenti anche sui cellulari della coppia. Un terzo telefono, utilizzato oltre ai due personali trovati sul luogo dell’incidente, sarà consegnato agli inquirenti in un secondo momento. Un parente di Ilaria ha riferito di aver ricevuto una chiamata da lei nel pomeriggio del 25 agosto da questo terzo dispositivo.

Nella notte, davanti al Palazzo di Giustizia di Cosenza, è comparso uno striscione con la scritta “Verità per Ilaria“, rivendicato successivamente su Facebook dal collettivo femminista locale Fem.In. L’associazione ha lanciato un appello per un presidio: “Uno striscione non basta più: andiamo sotto al tribunale. I giorni passano e l’attenzione su questo caso cresce, ma dalle istituzioni non arriva alcuna risposta o comunicato riguardante le indagini. Il silenzio delle autorità è assordante, mentre emergono nuovi dettagli che aumentano i dubbi. Cosenza esige la verità e riteniamo essenziale fare pressione su chi deve condurre indagini approfondite e professionali. Non ci sentiamo al sicuro in una terra dove la morte può arrivare senza spiegazioni e le istituzioni restano inattive. Vogliamo la verità e invitiamo tutta la città a partecipare al presidio martedì 10 alle ore 12 davanti al tribunale di Cosenza.”

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