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Strage della funivia di Mottarone, tre arresti: “Consapevoli del guasto, freno disattivato per evitare il fermo dell’impianto”

Strage della funivia di Mottarone, tre arresti questa notte a Verbania: nell’incidente sono morte 14 persone la scorsa domenica 23 maggio. I fermi in attesa di convalida del gip riguardano il gestore dell’impianto Luigi Nerini, titolare della Ferrovie del Mottarone, il direttore dell’esercizio Erico Perocchio e il responsabile del servizio, l’ingegnere Gabriele Tadini.

Strage di Mottarone, tre arresti nella notte

I tre sono accusati di omicidio colposo plurimo, disastro colposo e rimozione degli strumenti atti a prevenire gli infortuni aggravato dal disastro e lesioni gravissime. Si sono ‘giustificati’” rispetto alle consapevoli anomali del sistema frenante dell’impianto “per superare le difficoltà economiche ed evitare che si fermasse a lungo”. Così si è preferito “disinnescare” sulla cabina precipitata il sistema frenante di sicurezza, ha dichiarato il procuratore Bossi.

Ora devono rispondere di “Rimozione od omissione dolosa di cautele” previsto dell’articolo 437 del codice penale che punisce chi “omette di collocare impianti, apparecchi o segnali destinati a prevenire disastri o infortuni sul lavoro, ovvero li rimuove o li danneggia”. Ipotesi aggravata “se dal fatto deriva un disastro”. Lo spiega il procuratore di Verbania Olimpia Bossi a capo dell’inchiesta sulla cabina precipitata della funivia in cui hanno perso la vita 14 persone e un bambino è rimasto ferito.

 

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