Un centauro di 44 anni è morto in seguito ad un incidente stradale avvenuto tra la sua moto e un autocarro su via di Casal Bianco, a Guidonia Montecelio, in provincia di Roma. Il sinistro si è verificato ieri, 9 gennaio, poco prima di mezzogiorno. La vittima si chiamava Gabriele De Propris.
Incidente tra moto e autocarro a Guidonia: morto centauro 44enne
Lo scontro è avvenuto a circa un chilometro dal casello autostradale dell’A1, di fronte all’ingresso di via di Tor Mastorta. Lo scooter, secondo una prima ricostruzione, procedeva in direzione Roma quando si sarebbe trovato di fronte la fiancata sinistra dell’autocarro.
L’impatto è stato violento e il centauro 44enne è morto sul colpo. Nonostante il rapido intervento dei sanitari del 118 con il supporto dell’elisoccorso per il motociclista non c’è stato niente da fare. Il conducente dell’autocarro è rimasto illeso ma era sotto shock in seguito all’incidente. L’uomo è stato condotto all’ospedale di Colleferro per le analisi di rito.
Le indagini
Presenti sul luogo dell’incidente gli agenti del servizio Sicurezza e infortunistica della polizia municipale che hanno eseguito tutti i rilievi di rito. Le forze dell’ordine sono a lavoro per ricostruire la dinamica dell’incidente. Al vaglio l’ipotesi che a causare l’impatto possa essere stata una manovra azzardata del conducente dell’autocarro.
La vittima
Gabriele De Propris è morto sul colpo e i soccorritori sono stati costretti a dichiararne il decesso. Originario di Tivoli, il 44enne viveva a Guidonia, lavorava come autista per Atac: è la sesta vittima a perdere la vita nelle strade della capitale dall’inizio del 2024. Il camionista, denunciato per omicidio stradale, avrebbe urtato la moto durante una manovra azzardata.
“Ciao Amico mio… voglio ricordarti così nella spensieratezza degli anni che furono”, scrive uno dei suoi amici sui social. “Ho saputo solo ora, buon viaggio caro amico e collega”. Un’altra amica scrive: “Ci siamo dati appuntamento al parco mentre ero con mio figlio…anni di distanza dalle scorribande da ragazzini, erano passati forse più di 20 anni, eppure è stato come se ci fossimo salutati la sera prima per andare a cena a casa dopo un pomeriggio al lavoro”.