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Infarto, colpisce una donna ogni cinque minuti. Gli esperti: “L’idea sbagliata che si tratti di una malattia maschile”

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Infarto, colpisce una donna ogni cinque minuti: cosa dicono gli esperti GISE. “L’idea sbagliata che si tratti di una ‘malattia maschile’ ha contribuito allo scarso riconoscimento di queste patologie nelle donne e, di conseguenza, al loro scarso trattamento”

Infarto, colpisce una donna ogni cinque minuti: cosa dicono gli esperti

Gli esperti della Società Italiana di Cardiologia Interventistica (GISE) hanno evidenziato che l’infarto colpisce una donna ogni cinque minuti in Italia. Questo dato allarmante è aggravato dalla convinzione errata che le malattie cardiovascolari siano prevalentemente maschili, portando a una sottovalutazione e a un trattamento inadeguato delle donne.

Le malattie cardiovascolari sono la principale causa di morte tra le donne, ma spesso vengono sottodiagnosticate e sottotrattate. Gli esperti sottolineano l’importanza di riconoscere i sintomi e di garantire parità di assistenza e cure per le donne affette da queste patologie.

La malattia coronarica nelle donne

La malattia coronarica interessa 1 donna su 9 tra i 45 e i 64 anni e 1 su 3 dopo i 65 anni. Tra queste donne il rischio di morte è del 31%. Anche di questo hanno discusso a Napoli gli esperti della Società Italiana di Cardiologia Interventistica (GISE), durante il convegno “GISE Women. Complex clinical scenarios in interventional cardiology: what is the role of gender medicine?”.

“Le donne hanno fattori ormonali protettivi nei confronti degli eventi cardiovascolari – spiega Francesco Saia, presidente GISE – ritardando di circa 10 anni la comparsa delle malattie aterosclerotiche e alla cardiopatia ischemica rispetto agli uomini. Questo è uno dei motivi che ha generato la sottovalutazione del problema, aggravato dal ritardo nel rivolgersi ai sanitari, che è più frequente nelle donne, ed è aggravata da meno esami diagnostici e conseguenti diagnosi tardive. In realtà, fattori legati al sesso influenzano l’epidemiologia, la fisiopatologia e la presentazione clinica di tutti quadri di malattia cardiovascolare, dalla malattia coronarica, a quella dello scompenso cardiaco passando per le peculiarità di espressione delle patologie valvolari che possono condizionare la diagnosi ma soprattutto il trattamento di ciascuna di esse”.

“Questo si verifica anche nell’ambito delle patologie valvolari – precisa Tiziana Attisano, responsabile dell’Unità Operativa di Emodinamica all’Azienda Ospedalero Universitaria di Salerno – dove le donne rimangono sottorappresentate e sottotrattate nonostante l’incidenza sia soltanto di poco inferiore a quella dell’uomo (47%) per la patologia aortica ma superiore per la patologia mitralica e tricuspidalica (60%). Anche i tradizionali fattori di rischio delle malattie cardiovascolari, come l’ipertensione e il colesterolo alto, spesso non vengono trattati in modo tempestivo o appropriato come negli uomini, nonostante siano responsabili di circa la metà di tutti i decessi prevenibili per malattie cardiovascolari”.

“Per questo – continua Simona Pierini, direttore Struttura Complessa di cardiologia e unità coronarica ASST Nord Milano – durante i lavori condivideremo scelte strategiche di diagnosi e trattamento delle diverse patologie cardiovascolari nelle donne attraverso la discussione di casi clinici (real word), accuratamente selezionati dal board scientifico del congresso fra i numerosi sottomessi da cardiologi interventisti della maggior parte delle regioni italiane”.

 

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