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Inflazione a giugno pari all’8 per cento: in Italia non si registravano numeri simili da 36 anni

Inflazione all’8 per cento nel mese di giugno in Italia. Cifra riportata dall‘Istat, Istituto Nazionale di Statistica, che certifica un aumento dell’1,2 per cento rispetto al mese precedente. Il dato è stato ripreso comparando lo stesso mese dello scorso anno, destando non poche preoccupazioni, anche perché i prezzi corrono ma i salari sono bloccati da circa un trentennio. Numeri simili si raggiunsero nel 1986. L’inflazione, come ormai noto, ha coinvolto in primis le materie prime ed i prezzi dell’energia sono aumentati del 48,7 per cento rispetto all’anno scorso.

Istat: inflazione a giugno in Italia fino all’8 per cento

L’inflazione corre veloce toccando quota 8 per cento, livello che non si registrava dal 1986, ovvero quando si sfiorò quota 8,2 per cento. Rispetto allo scorso mese, si è registrato un’ ulteriore impennata dell’1,2 per cento. A maggio, infatti, i numeri stimati toccavano quota 6,8 per cento, secondo le stime dell’Istat.



Tralasciando i prezzi del carburante ormai alle stelle, l’energia elettrica costa il 48,7 per cento in più rispetto allo scorso anno.

L’aumento dei prezzi delle materie prime incide su tutti gli altri prezzi

Non soltanto carburante ed energia elettrica. Le famiglie italiane dovranno fare i conti con una generale impennata dei prezzi. Subiscono forti aumenti: i beni alimentari, i servizi ricreativi, culturali e quelli volti alla cura della persona (fino al 5 per cento). Anche i trasporti, strettamente collegati al problema dell’approvvigionamento del carburante, registrano aumenti dal 6 al 7,2 per cento.

Numeri da capogiro, che non si vedevano da almeno 36 anni. Sulla questione è intervenuto anche il Codacons, non lasciando presagire il meglio. I prezzi “sono destinati a salire ancora nelle prossime settimane, come conseguenza dell’escalation dei carburanti che registrano livelli altissimi. L’inflazione è destinata a raggiungere quota 10 per cento. Per le famiglie, il tasso di inflazione all’8% si traduce, a parità di consumi, in una maggiore spesa pari a +2.457 euro annui per famiglia. L’inflazione potrebbe sfociare addirittura in una maggiore spesa di +3.192 euro annui per un nucleo familiare con due figli.

Il nodo dei salari bloccati da trent’anni

In Italia gli stipendi sono più bassi del 1990. L’analisi OCSE proietta, nello stesso arco temporale, un aumento del 30 per cento in Francia ed in Germania, così come in tutti gli altri paesi europei, maggiormente propensi ad accettare un tale livello di inflazione. Negli ultimi trent’anni il trend è stato piuomeno omogeneo ed ha registrato un aumento dei salari medi in quasi tutta Europa. Soltanto l’Italia sembra non essere stata investita dalla stessa ondata, peggiorando, anzi, la situazione dei lavoratori (continua qui).

La panoramica europea

Gli aumenti dei prezzi in Italia sono simili a quelli registrati nell’intera zona euro. Secondo un’indagine di Eurostat, l’ufficio statistico dell’Unione Europea, l’inflazione a giugno è stata dell’8,6 per cento su base annua, con un aumento fino al 41,9 per cento dei prezzi legati all’energia. È il livello più alto dalla nascita della zona euro, ossia dall’entrata in vigore della moneta unica nel 1999.

Per combattere l’inflazione, la Banca Centrale Europea ha annunciato il mese scorso che alzerà i tassi d’interesse, probabilmente già a partire da luglio.

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