Un autista di autobus nel Cilento è stato costretto a proseguire il turno dopo la morte del padre, suscitando indignazione per la negazione dei diritti fondamentali da parte della sua azienda.
Autista costretto a lavorare in un momento di lutto
Una situazione di gravissima ingiustizia ha scosso il panorama lavorativo nel Cilento, suscitando indignazione e proteste. Un autista di autobus, colpito dalla perdita del padre, si è visto negare la possibilità di tornare a casa per affrontare il suo dolore. L’azienda per la quale lavora, attiva nel settore dei trasporti pubblici con finanziamenti regionali, gli ha imposto di continuare il turno, ignorando uno dei diritti fondamentali stabiliti dalla legge nazionale.
Il permesso per lutto è un diritto sancito dalle normative nazionali ed è parte integrante della tutela dei lavoratori. Tuttavia, in questo caso, l’azienda ha mostrato una totale mancanza di umanità, ordinando all’autista di rimanere in servizio nonostante la drammatica notizia ricevuta pochi minuti prima dell’inizio del turno. Il sindacalista Franco D’Amato della Filt Cgil ha denunciato l’accaduto, definendolo «di una gravità inaudita». Ha annunciato che porterà la questione all’attenzione della Regione Campania e del prefetto di Salerno durante il prossimo incontro, insieme ad altre problematiche che affliggono i lavoratori del settore, come i ritardi nei pagamenti e la negazione dei riposi.
Un dolore ignorato
La drammatica scena si è svolta nel terminal bus di Vallo della Lucania, dove l’autista si era presentato per iniziare il suo turno. Il suono del telefono e la voce tremante di un familiare gli hanno portato la terribile notizia della morte del padre. Sconvolto, ha richiesto di poter lasciare il lavoro per unirsi alla sua famiglia, ma la risposta è stata fredda e intransigente: «Non pensi neanche di tornare a casa, deve completare il suo turno».
I colleghi, testimoni dell’ingiustizia, hanno tentato di intervenire, ma ogni loro sforzo è stato vano. L’autista si è visto costretto a salire sul bus e a svolgere il suo lavoro con il cuore spezzato, umiliato da una gestione aziendale insensibile e priva di rispetto per i sentimenti umani.
Le proteste sindacali
D’Amato, visibilmente colpito dall’accaduto, ha espresso il suo sdegno: «Quello di ieri è stato uno dei giorni più tristi da quando sono sindacalista. Questo episodio vergognoso ci spronerà a lottare con ancora maggiore determinazione per i diritti dei lavoratori».
L’incidente non è isolato; il settore dei trasporti è da tempo teatro di gravi violazioni dei diritti sindacali, con turni estenuanti, pagamenti in ritardo e mancato rispetto degli obblighi di riposo. La recente assegnazione della gara d’appalto regionale a Sita e Busitalia non deve diventare un’opportunità per legittimare ulteriori abusi.
La Cisl Filt ha annunciato che porterà la questione all’attenzione della Regione Campania e del prefetto di Salerno. Tra le richieste avanzate dai sindacati c’è l’introduzione di una “carta del conducente”, un registro che documenti le condizioni di lavoro degli autisti per prevenire futuri abusi.
«Non possiamo più tollerare situazioni simili», conclude D’Amato. «La dignità dei lavoratori deve essere rispettata. Non si può negare a un uomo il diritto di piangere un proprio caro».