Cronaca

È iniziata la guerra tra Russia e Ucraina: cosa fa l’Italia e cosa rischiamo

È definitivamente iniziata la guerra tra Russia ed Ucraina: ecco quali sono rischi e ruolo dell’Italia in questo conflitto esploso nell’Est dell’Europa. Il presidente russo Vladimir Putin ha annunciato l’invasione militare in Ucraina per difendere i separatisti nell’est del Paese. Inizia così la guerra in Ucraina. “Ho preso la decisione per un’operazione militare” nel Donbass, ha detto in una dichiarazione a sorpresa in televisione nella notte.

Guerra Russia – Ucraina iniziata: ruolo e rischi dell’Italia

Il Governo italiano condanna l’attacco della Russia all’Ucraina. è ingiustificato e ingiustificabile. L’Italia è vicina al popolo e alle istituzioni ucraine in questo momento drammatico. Siamo al lavoro con gli alleati europei e della Nato per rispondere immediatamente, con unità e determinazione“. Lo dichiara il presidente del Consiglio Mario Draghi.

Ciò avrà conseguenze dirette anche per l’Italia e il resto d’Europa: anche nello scenario migliore (o in quello meno drammatico) il prezzo del gas naturale e del petrolio sono destinati a restare più alti di quanto avverrebbe in condizioni di pace sul fronte orientale. Per molto tempo non rivedremo le condizioni favorevoli di costo dell’energia degli anni scorsi. Lo choc sui prezzi forse – solo forse – sarà meno intenso che negli ultimi due mesi, ma non si dissolverà tanto presto.


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Cosa fa l’Italia a livello militare

In merito al ruolo dell’Italia è intervenuto Luigi Chiapperini, già Comandante del contingente multinazionale NATO in Afghanistan tra il 2012 e il 2013, Vice Capo del III Reparto delle Aree Pianificazione Generale e Direzione Strategica / Politica delle Alleanze presso lo Stato Maggiore Difesa, Capo Ufficio Generale del Capo di Stato Maggiore dell’Esercito Italiano, presidente dei lagunari dell’ALTA e collaboratore del Campus universitario CIELS di Padova.

Ai microfoni di Fanpage, ha spiegato:

L’Italia fa parte della NATO e sicuramente si allineerà alle decisioni che saranno prese collettivamente. Il presidente del Consiglio Draghi potrebbe invece giocare un ruolo di mediazione che però con la mossa di ieri di Putin sembra al momento congelato. Credo che la NATO continuerà ad avere un ruolo di rassicurazione nei riguardi delle ex repubbliche sovietiche passate ora nei suoi ranghi. Mi riferisco in particolare a quelle baltiche che da anni esprimono preoccupazione per il loro futuro. L’azione di supporto della NATO continuerà con la cosiddetta enhanced presence (presenza avanzata) di proprie forze nei territori dell’Est che non è potuta essere completa e decisiva con l’Ucraina in quanto quest’ultima non fa parte dell’Alleanza Atlantica.

Guerra tra Russia ed Ucraina, cosa succede in Italia: i disagi sull’economia

In particolar modo, sono annunciati forti aumenti di prezzo per grano e mais con rimbalzi su pane, biscotti e allevamenti. Di conseguenza, sarebbero inevitabili ripercussioni su fatturato e occupazione per le filiere di settori strategici dell’export nazionale come moda, mobili e macchinari.

Secondo Coldiretti, a causa della crisi Ucraina-Russia le quotazioni del grano sono balzate del 2% in un solo giorno mentre il mais destinato all’alimentazione del bestiame ha raggiunto il valore massimo da sette mesi. Per l’Italia è ben più di un campanello d’allarme.


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Le previsioni

Si tratta di un colpo mortale per gli allevamenti costretti a fare i conti anche con il caro energia a fronte di compensi ben al di sotto delle spese. Il mais, spiega la Coldiretti, è la componente principale dell’alimentazione degli animali, con l’Italia che è costretta ad importare il 53% del suo fabbisogno, a seguito della riduzione di quasi 1/3 della produzione interna negli ultimi 10 anni a causa delle speculazioni a danno degli agricoltori.

Dall’Ucraina, ricorda la Coldiretti, arriva in Italia grano tenero per la produzione di pane e biscotti per una quota pari al 5% dell’import totale nazionale e una quantitativo di 107 mila tonnellate nei primi dieci mesi del 2021. Un valore quasi doppio rispetto a quello proveniente dalla Russia (44 mila tonnellate) dalla quale arriva anche il grano duro per la pasta (36 mila tonnellate). L’ Ucraina, rileva la Coldiretti, si colloca al terzo posto come esportatore di grano a livello mondiale, mentre la Russia, al primo, garantiscono insieme, circa 1/3 del commercio mondiale.

Le prime mosse del governo italiano

Come riportato da Il Messaggero, nel pomeriggio ci sarà la riunione del G7 e poi il Consiglio supremo di Difesa, convocato dal Capo dello Stato Sergio Mattarella. In seguito il premier volerà a Bruxelles per il Consiglio straordinario della Ue, prima di informare domattina le camere e, infine, attendere. Un’agenda articolata su cui Draghi ha già dato qualche anticipazione.

Così se è chiaro che questa sera sarà definita l’entità delle sanzioni economiche che colpiranno la Russia in tutto il mondo, non lo è affatto la strategia che verrà adottata sul campo. La sola certezza è che non ci saranno truppe italiane o Nato in Ucraina. L’eventualità infatti, scatenerebbe un ampliamento immediato del conflitto che va necessariamente evitato. E allora, proprio di concerto con le forze del patto atlantico, l’Italia prenderà parte all’annunciato potenziamento del fronte Est della Nato.

È infatti previsto che il contingente italiano aumenti. «Per farlo è necessario un decreto legge – spiegano fonti di governo – che adotteremo presto, molto presto». In altri termini si moltiplicheranno le truppe stanziate in Lettonia. Almeno il doppio secondo alcuni analisti dei circa 230 soldati e 130 mezzi terrestri che oggi si trovano nel paese baltico con il Task group baltic. Non solo. È da chiarire se anche le operazioni di sorveglianza aerea condotte dai 4 caccia Eurofighter nella base di Costanza in Romania, saranno incrementate.

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